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«Io ad Hoseok neanche glielo chiederei sinceramente, è ovvio che vada tutto bene» commentò il maggiore.
L'arancio, che si era trattenuto per tutti questi giorni senza accennare nulla ai suoi amici, finalmente lo disse e lo disse quasi urlando per l'emozione: «Ci stiamo frequentando!»
Mentre lo diceva, i suoi occhi brillavano
«Ma è fantastico» osservò il maknae
«Che bellezza, ragazza simpatica, carina e a modo. Bravo Hobi» si complimentò il rappresentante con il suo coetaneo dandogli una pacca sulla spalla.
Jung non smetteva sul serio di sorridere per la gioia, ma dopo un po' smise per paura di una seria paralisi facciale ed anche perché iniziò il "discorso" di Namjoon, il quale momentaneamente era in silenzio e con lo sguardo basso
«Ehm aspettiamo te, "con comodo" si fa per dire e non te l'abbiamo nemmeno proposto» marcò l'altro grigio
«Hyung, lo so» gli diede ragione Namjoon
«Parla su, non ti giudicheremo» lo rassicurò Hoseok con un piccolo sorriso.
Il ragazzo, ora al centro dell'attenzione, sospirò
«Allora...come spiegare? Praticamente Seokjin è una persona parecchio strana. Prima mi tratta male, poi non mi parla, poi mi tratta quasi bene, dopo ancora mi racconta le sue cose, per poi tornare nuovamente ad ignorarmi. L'altra sera...ecco...noi...ci siamo, come dire, baciati. Non mi parla da due settimane e mi evita» terminò d'un fiato.
I tre ad ascoltarlo rimasero basiti
«Wow...questa non me l'aspettavo; un punto per te, Joonie, mi sorprendi sempre» tentò Hoseok con tono rassicurante
«Io non so che dire» ammise ingenuamente il piccolo
«Io sì: Nam, sei una testa di cazzo» fece con nonchalance Yoongi
«Yoongi!» lo sgridarono l'arancio e il moro
«Ehi, non mi attaccate! Voi avete espresso la vostra ed io ho fatto lo stesso» si difese il maggiore
«Ragazzi, Yoongi ha ragione» si intromise Namjoon.
I due che avevano sgridato il grigio rimasero straniti
«Gli ho dato troppo corda» continuò abbassando il capo nuovamente
«Mh...vediamo, chi è stato a fare la prima mossa?» chiese Yoongi
«È stato lui»
Il maggiore fece un sorrisetto
«Fai un certo effetto, eh? Bene, per far colpo su di lui significa che hai del talento e, chissà perché, lo immaginavo gay. Inutile, ho il gay-radar; beh, a parte questo, perché non lo stuzzichi un pochino?» propose il grigio basso
«Non saprei Yoongi, sai che non sono capace» rispose l'altro sinceramente
«Già hyung, non siamo tutti come te» commentò Jungkook.
Il basso si accigliò
«Scusate, ma se lo merita. Pensateci: non solo ha violato il suo spazio vitale facendo la prima mossa, ma si sta anche comportando da maleducato» marcò
«Non hai tutti i torti - ammise Hoseok - ma è comunque sbagliato»
Nam si mise le mani nei capelli, stringendole sulla cute
«Mamma mia che confusione» sospirò.

Il discorso continuò per un po', fino a quando non finirono i loro disgustosi panini. Optarono per andare da Sheldon a bere qualcosa.
Dovete sapere che i nostri ragazzi amavano l'alcol, il ché era un bel problema, dal momento che negli stati uniti bisogna avere almeno 21'anni per bere alcolici. Infatti, da Sheldon presero solo aranciata, Coca-Cola e sprite. Certo, il piacere di bere non glielo avrebbe tolto nessuno.
Scherzarono e parlarono per un'altra ora e poi si diressero alla pista di skateboard; lì, li aspettava Jaebum con gli alcolici, tanto li avrebbe riaccompagnati lui a casa, non ci sarebbero stati problemi
«Jae!» esclamò Yoongi alzando un braccio in sua direzione.
I ragazzi raggiunsero l'auto nera del corvino, sotto la fredda luce del lampione, accostata al marciapiede, quello che poco più avanti, era interrotto da una scala che portava nello spiazzale sotto, abbastanza grande, adornato di graffiti e con qualche rampa dove alcuni ragazzi stavano facendo pratica
«Che ci hai portato stasera?» chiese curioso Hoseok appoggiandosi sulla spalla di Jungkook, il quale forse, lì in mezzo, era quello che sentiva una vera e propria necessità di percepire la gola bruciare e la mente svuotarsi
«Stasera ho pensato di farvi provare il Gin lemon» rispose, fiero della sua scelta.
A Yoongi venne da ridere.
Ironia della sorte, caro Namjoon. Proprio quest'ultimo si ritrovò a pensare a Seokjin, di nuovo. Si passò una mano sul viso, stropicciandosi le sopracciglia
«Qualcosa non va?» chiese Jae confuso cercando risposta negli altri tre, i quali scossero la testa in negativo
«Beviamo e basta va» disse Nam più serio che mai.
Dal cambiamento di tono, Jae fu irrigidito; alzò le braccia come se lo stessero arrestando
«Okay, okay»
Prese tutto l'alcol e scesero nello spiazzale.
Decisero di sedersi sugli ultimi scalini, tanto per osservare le lontane e brillanti stelle da un ripiano ancora più inferiore, quasi a sminuirsi simbolicamente; benché fossero finalmente insieme, riuniti in una delle loro serate, nelle loro menti vi erano pensieri e preoccupazioni che rendevano l'aria malinconica.

Una volta seduti, Jaebum diede tre bottiglie
«Cercate di non esagerare» raccomandò.
Stappate le bottiglie, iniziarono a bere prima Yoongi, Jaebum e Namjoon; se le passarono, facendo a turno. Ogni bottigllia passò da più bocche più volte, ognuna sempre più vuota, mentre le gole dei ragazzi ormai bruciavano e i loro occhi si facevano lucidi, le loro gambe erano più molli, il loro respiro più lento e le loro menti più vuote. Si sentivano liberi, pur sapendo che il loro era solo un qualcosa di astratto e finto. Ma ormai c'erano abituati a storpiare la realtà per poterla sostenere.
E così, dopo lunghi sorsi e lenti sospiri, le bottiglie terminarono.
Probabilmente vi starete chiedendo perché proprio Jae gli portasse l'alcol, dati anche i cattivi rapporti con Yoongi. Beh, il loro era un rapporto di odio-amore amichevole; e poi, Jae era anche amico degli altri tre
«Voglio l'ultimo sorso» piagnucolò Jungkook tentando di afferrare la bottiglia dalle mani di Hoseok
«No Kookie, per stasera basta così, hai esagerato» gli disse il maggiore
«Non dire c-cavolate» tentennò il moro.
Yoongi e Namjoon risero leggermente alla vista di Jungkook praticamente ubriaco
«Cavolo Jungkook, non avresti dovuto bere così tanto» si rivolse a lui Jae.
Il maknae teneva gli occhi socchiusi, le sue palpebre gli parevano così pensanti in quel momento...
Però sorrideva
«Shono coshi sfigato» disse maliconico come l'aria quella sera, stiracchiandosi il busto
«Ho capito va. Andiamo a casa?» chiese il grigio alto portandosi una mano alla bocca per sbadigliare.
Gli altri acconsentirono con un gesto del capo
«Su, andiamo» spronò il corvino alzandosi per primo e riponendo le bottiglie, ormai vuote, all'interno di un sacchetto.
I restanti lo seguirono a ruota, aiutando Jungkook che, tra sonno e sbronza, non riusciva bene a sorreggersi.
Fecero ritorno all'auto.
E così, uno ad uno, furono scortati al proprio giaciglio.


°°°
povero Namjoon...
comunque, spero che la storia vi stia piacendo e che non abbiate rigettato dopo i panini del capitolo precedente.
inoltre, vi consiglierei di prepararvi psicologicamente ai prossimi capitoli :3

𝕻𝖗𝖔𝖏𝖊𝖈𝖙 𝖎𝖎.𝖔 ⁿᵃᵐʲⁱⁿ-ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏ-ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora