Riconosco che i nostri protagonisti siano gli scienziati, ma ammetto che sto trascurando un po' troppo la parte dei letterati che è decisamente e direttamente coinvolta; okay che conosciamo già abbastanza sul loro conto e sul loro carattere, ma non li conosciamo a tal punto da poter capire cosa li spinge ad essere così acidi nei loro comportamenti esterni. Sembra che per definire quelli del classico in generale, basti dire che sono viziati figli di papà (vero Yoon?), ma, in realtà, chi sceglie una scuola del genere o è appassionato o è costretto o...si, è figlio di papà. Eppure, i nostri ragazzi, pur apparendo tanto appartenenti all'ultima categoria, non ne facevano parte.
Sappiamo tutti i problemi che attanagliavano Seokjin, ma in quell'ultimo periodo stava davvero bene: era finalmente riuscito ad aprirsi con qualcuno che sicuramente mai l'avrebbe abbandonato per un futile motivo. Poteva finalmente essere felice e dare amore a qualcuno...oltre al fatto che Namjoon gli piacesse davvero tantissimo.
Al contrario di Jin, Taehyung era attanagliato da un mare di pensieri e questi comprendevano in primis i suoi sentimenti per Jungkook e gli affari di suo padre che, nonostante fosse ricco, era veramente tanto assetato di denaro, al punto di scommettere il suo lavoro pur comprare azioni e fare ancora più soldi. Ma gli affari di suo padre non dipendevano da lui, mentre la situazione con Jungkook sì. Più passava il tempo, più quel ragazzo gli piaceva, ogni suo gesto o comportamento suscitavano in lui dei sentimenti che avrebbe tanto voluto non esistessero. Non ce la faceva davvero più, non era abituato a reprimere nulla, era solito mettere in chiaro le cose, ma, conoscendo Jungkook, credeva di poterlo addirittura spaventare confessandogli tutto. Se solo uno dei due avesse fatto la prima mossa...
Ed ora, passiamo al nostro Jimin, il quale, ultimamente, non faceva altro che pensare al fatto che fosse gay; come già detto, lui non ne era sicuro, ne aveva paura, ma, allo stesso tempo, avrebbe voluto capirlo e togliersi il dubbio. Stava pensando di guardare un porno gay a dire il vero, ma si vergognava troppo al pensiero di sé stesso a vedere una cosa simile. D'altro canto, le cose a scuola per lui andavano benissimo ed anche le cose con Yoongi iniziavano a smuoversi; poteva esserne solo felice.Torniamo a Namjoon.
Camminò fino alla sala professori e bussò alla porta non appena se la trovò davanti. Era un po' nervoso, tipico di Namjoon prima di parlare con un insegnante, nonostante fosse consapevole del fatto che sarebbe stata una normalissima conversazione
«Avanti»
Kim entrò nell'aula e salutò educatamente con un 'salve', accompagnato da un timido sorriso, che però non venne ricambiato dal prof e questa cosa insospettì Namjoon.
Il signor Thompson ripose i fogli che teneva in mano e iniziò a picchiettare in maniera nervosa la penna contro questi ultimi
«Siediti per favore» disse senza rivolgere al ragazzo il minimo sguardo.
Il grigio si sedette e iniziò davvero a sentirsi a disagio vedendo che Thompson non introduceva alcun argomento
«P-prof, perché mi ha convocato?» chiese quasi impercettibilmente il giovane.
L'uomo davanti a lui chinò la testa sui propri palmi
«Mi dispiace Namjoon, ma devo dirti una cosa che ti appesantirà l'esistenza»
Molto poco rassicurante pensò Namjoon deglutendo per l'ansia
«Non posso parlartene qui, ma gradirei un incontro a fine della scuola»
Nam rimase stranito da quella richiesta e, oltretutto, aveva un appuntamento con Seokjin dopo scuola
«Mi scusi, avrei già un impegno» rispose il ragazzo per poi chiudere entrambe le labbra in una linea. Disagio.
L'altro sospirò e puntò i suoi occhi in quelli del grigio
«È una cosa parecchio importante, se puoi, disdici»
Il grigio annuì sconsolato
«Penso che allora oggi ci vedremo, prof. Mi dica dove e quando»
«Pranziamo insieme se ti va»
Di nuovo, il minore annuì
«Okay, grazie mille, puoi andare, scusa se ti ho trattenuto» lo congedò l'insegnante rivolgendogli un sorriso da cui traspariva tutt'altro che felicità e serenità.
Joon, si alzò e ricambiò il saluto, uscì poi dall'aula parecchio malinconico: non solo avrebbe dovuto sentire un discorso parecchio pesante (a quanto pareva), ma avrebbe anche dovuto disdire tutto con Seokjin...e quello sarebbe dovuto essere il loro primo appuntamento.
Cosa mai avrà da dirmi di così importante?Il prof aveva una faccia così sconsolata e preoccupata da non sembrare nemmeno lui, faccia in contrasto col suo solito fare allegro e giocherellone; neanche nei momenti seri appariva così...era davvero preoccupante. Le uniche volte in cui accadeva che il suo umore e il suo cambiamento subissero un tale stravolgimento erano quando i suoi studenti stavano male. Che fosse successo qualcosa di grave a qualcuno? In fondo, Namjoon era il rappresentante d'istituto, ogni studente si fidava di lui, alle votazioni di quell'anno aveva addirittura ottenuto il 90% dei voti (quel 10% così estraneo non si sa tutt'ora da dove provenga, ma la sottoscritta sospetta siano alieni...okay, alieni no, persone invidiose sì).
Prima di dilungarci troppo, come sempre, sappiate che il grigio scrisse un messaggio al suo (finalmente) fidanzato, dicendogli a malincuore che quel giorno non ci sarebbe stato nessun primo appuntamento:Me:
Ehi, devo darti una pessima notizia.
Scusa, ma oggi non possiamo uscire...
il prof mi ha chiesto di stare con lui e,
a quanto pare, è una cosa davvero importante e preoccupante.
Mi dispiace tanto, hyung.Flower:
Oh...tranquillo.«Accidenti» sfuggì al ragazzo per la frustrazione, mentre i suoi passi svelti perseguivano verso la classe e le sue mani vagavano sulle proprie guance e modellarsi la pelle tanto morbida.
Voleva che le cose con Seokjin andassero davvero per il verso giusto, ma perché proprio nel momento in cui tutto sembrava mettersi apposto, accadeva qualcosa che ostacolava il corso delle cose?
Beh, ironia della sorte...?
Forse.
Ma questo era soltanto l'inizio.°°°
buon venerdì 13 a tutti :D
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𝕻𝖗𝖔𝖏𝖊𝖈𝖙 𝖎𝖎.𝖔 ⁿᵃᵐʲⁱⁿ-ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏ-ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿ
FanfictionDue scuole, un progetto. Una contrapposizione creata da due schieramenti, quello degli "scienziati" e quello dei "letterati". Un astio ingiustificato, provocato solo da qualche autorità. Apparentemente un gioco. Una presa in giro da una delle due pa...