«Stai sporcando tutto! Non si fa così!» lo rimproverò il maggiore.
Namjoon sollevò lo sguardo e Seokjin notò le sue guance rosse e la sua espressione mortificata
«S-scusa» chiese timidamente.
Il cipiglio del castano non tardò a trasformarsi in un dolce sorriso, mentre si avvicinava al grigio per accarezzargli il volto e lasciargli un bacio sulla guancia
«Ti va di farlo insieme?» disse più gentilmente.
Namjoon annuì rasserenato.
Il maggiore si posizionò dietro di lui, sullo sgabello, per poi poggiare i propri palmi sulle mani dell'altro, guidando i movimenti fluidi delle dita sulla terracotta
«Vedi? Non è difficile, basta essere un pizzico più delicati e meno in allerta. Lascia che le tue dita accarezzino la terracotta e tutto andrà per il meglio» disse concentrato a guardare l'operato.
Namjoon, invece, non poté non distrarsi una volta notato di sfuggita il viso del suo ragazzo e percepito il suo mento sulla spalla.
Entrò in tilt poi accorgendosi della vicinanza tra i loro bacini e percependo le dita del maggiore insinuarsi tra le sue.
Lasciò perdere definitivamente la ceramica e lasciò un bacio all'altro sulla guancia.
La concentrazione di Jin si distrusse in pochi attimi e le bocche dei due si cercarono vogliosamente, finché non si baciarono.
E fu splendido.Seokjin stava terminando di dipingere un vaso di ceramica, quando suonò il campanello. I suoi pensieri sulla nascita di quel vaso lo avevano totalmente esonerato dal mondo, oltre ad avergli creato un'ulteriore sensazione di mancanza del suo fidanzato.
Posò a malincuore il pennello, si stiracchiò stringendo gli occhi e stirandosi gli avambracci dietro la testa, per poi alzarsi dallo sgabello che era stato il suo "trono" di quel pomeriggio ed alzarsi per raggiungere la porta.
Quando arrivò in fondo alle scale, vide che erano appena entrati Jimin e Taehyung
«Ragazzi!» li salutò felice di vederli.
Loro ricambiarono il caloroso saluto con un gran sorriso e tutti e tre si abbracciarono
«Ehi hyung!»
«Che sorpresa, che ci fate qui?» chiese il maggiore sciogliendo l'abbraccio
«Volevamo vederti e parlare con te di una cosa importante» rispose Jimin non lasciando trapelare nulla di preoccupante.
Seokjin annuì, entusiasta di stare un po' con i suoi migliori amici
«Prendo le chiavi e andiamo» disse per poi compiere le rispettive azioni ed uscire di casa insieme ai due
«Oggi è davvero una giornata splendida, non sembra neanche gennaio» commentò Taehyung
«Beh, non manca molto al prossimo mese. Non vedo l'ora che arrivi l'estate sinceramente» disse Jimin.
Seokjin storse il naso
«Quando arriverà l'estate, Namjoon non sarà più con me»
«Cazzo, è vero» rifletté il minore dei tre crucciandosi.
Jimin, al contrario dei due, sorrise
«Avete ragione, non vivranno più con noi, ma c'è da dire che avremo molto più tempo da passare con loro e tra di noi» aggiunse.
Gli altri due lo guardarono sorpresi
«Wow Jiminie, mi piace tutta questa positività» disse il maggiore sorridendogli e dandogli una pacca sulla spalla
«Già...da dove viene?» chiese malizioso il biondo e Jin colse subito
«Vero! Quel ragazzo dai capelli grigi ti sta facendo un ottimo effetto, eppure non sembra la positività fatta persona»
Jimin divenne rossissimo e scosse la testa a disagio.
Ai due piaceva moltissimo imbarazzarlo con frasi inerenti alla sua vita sentimentale; era sempre stato così e sempre in chiave scherzosa
«Nah, chissene frega, sono bellissimi insieme, dovevi vederli l'altra sera-»
Taehyung si congelò sul posto appena si rese conto di ciò che aveva detto. Nella sua mente aveva già smesso di pensarlo, eppure le parole erano uscite lo stesso.
Jimin lo guardava con occhi sgranati, mentre Seokjin rifletteva sulle sue parole
«Aspettate...quale altra sera? Siete usciti insieme?»
Al pensiero che gli altri potessero essere usciti non invitandolo, si sentì offeso e non poteva biasimarsi, dal momento che lo avevano sempre invitato.
I suoi occhi, senza che se ne accorgesse, si fecero delusi, accompagnati dalle sopracciglia ritrovatesi all'in giù.
Ma gli altri due non erano preoccupati della sua delusione, ma della cruda verità che sarebbe trapelata da lì a pochi minuti.
Si guardarono, scongiurando l'altro di parlare, ma nessuno dei due aveva intenzione di farlo. In tutto ciò, Jin era messo in mezzo alle due sagome e fu lui a prendere la parola per primo
«Ragazzi, che succede» fece in tono più duro.Tae sospirò.
«Ascolta, era questo ciò di cui dovevamo parlarti. L'altra sera, quando ci hai chiamati per sapere se eravamo liberi dato che Namjoon non c'era, ti abbiamo mentito dicendoti che avessimo entrambi l'influenza» confessò il biondo
«Tks. Mi sembrava strano effettivamente» commentò il maggiore.
Il biondo lanciò un'occhiata a Jimin, il quale si trovò costretto a continuare
«Beh - distolse lo sguardo, si passò una mano sul retro del collo - quella sera ci siamo incontrati insieme a Yoongi, Namjoon - Jin sussultò a quel nome - Hoseok, Samantha e Jungkook. Prima che ti arrabbi, sappi che uno degli argomenti trattati eri proprio tu»
Il maggiore si stranì
«Io? E perché?»
Come se facessero a turno, questa volta parlò il biondo.
Esitò, poggiò lo sguardo sul proprio addome e si infilò le mani in tasca
«Seokjin, so che ciò che sto per dirti ti sconvolgerà, ma ti prego di non dare di matto»
Respirò pesantemente, accrescendo l'ansia generale
«Vedi...cavolo, come faccio a dirtelo? Va bene, ascolta - sembrava stesse facendo delle prove - noi abbiamo scoperto, anzi, per essere più precisi, è stato un professore a scoprire un giro di droga...»
Lo hyung percepì ancora più ansia, rimase col corpo immobile, eccetto i piedi e le gambe che continuavano a muoversi
«E vedi...tutto ciò comprende gli insegnanti dello Schmitt e...t-tuo padre»
Appena il maknae ebbe finito la frase, calò un silenzio tombale; i tre non riuscivano ad alzare lo sguardo uno per affrontare l'altro. I due più piccoli stavano morendo d'ansia, mentre il maggiore era profondamente dispiaciuto: sapeva che un giorno la vita losca di suo padre sarebbe saltata fuori, ma non pensava così presto. Inoltre, cosa doveva fare? Mentire spudoratamente o rischiare dicendo la verità?
In entrambi casi sarebbe stato atroce e, tra i due mali, Seokjin scelse il minore, il quale era il meno peggio per il suo principio di onestà
«...Sapevo che prima o poi avreste scoperto tutto»°°°
*musichetta triste*
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𝕻𝖗𝖔𝖏𝖊𝖈𝖙 𝖎𝖎.𝖔 ⁿᵃᵐʲⁱⁿ-ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏ-ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿ
FanfictionDue scuole, un progetto. Una contrapposizione creata da due schieramenti, quello degli "scienziati" e quello dei "letterati". Un astio ingiustificato, provocato solo da qualche autorità. Apparentemente un gioco. Una presa in giro da una delle due pa...