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[il giorno seguente]

«Hyung? Hyung...ci sei...?»
Jungkook bussò a tutte le porte del bagno del piano di Yoongi, ma di lui neanche l'ombra
«Aish, anche qui non c'è» si scoraggiò il piccolo stropicciandosi i capelli in maniera nervosa.
Stava cercando il suo hyung per una cosa parecchio urgente a detta di Namjoon, ma non riusciva davvero a trovarlo da nessuna parte.
Kook si lasciò cadere le braccia lungo i fianchi, sporse il labbro inferiore come chiedere aiuto a...al destino? Agli dei? A Yoongi stesso con la telepatia...?
No, forse si stava soltanto dannando e maledicendo perché era stato lui a dire di voler andare a cercare lo hyung.
Oramai era tardi.
Uscì dal bagno e vide un compagno del grigio passargli davanti
«E-ehi» chiamò un po' timido.
Il ragazzo si girò
«Si...?»
Il moro si passò una mano dietro al collo, spostò lo sguardo altrove.
Non era bravo in queste cose
«Non è che...per caso sai dov'è Yoongi?»
«Credo sia nello sgabuzzino del bidello, in fondo a destra» gli indicò il ragazzo col braccio.
Jungkook gli sorrise (cosa che fu ricambiata), per poi ringraziarlo e dirigersi quasi correndo allo sgabuzzino.

Si accostò alla porta e sentì...dei gemiti.
Un senso di disagio lo pervase, stava decisamente ascoltando un rapporto tra una ragazza ed un ragazzo.
Pregò con tutto sé stesso che non ci fosse Yoongi là dentro, ma dovette ricredersi quando, dopo poco che i due erano venuti, dallo stesso sgabuzzino erano usciti una bella ragazza e il grigio ancora in fase di sistemazione.
Lei guardò male il nostro povero Jungkook traumatizzato, per poi andarsene, mentre Yoongi osservava divertito la sua espressione scioccata caratterizzata dagli occhi a goccia del minore ora sgranati, mentre si sistemava la cintura
«Ma ciao Kookie» lo salutò avvicinandosi per dargli una pacca sulla spalla, cosa che non riuscì a fare perchè il moro si era subito spostato.

«Ew! Stai lontano da me con quella mano, chissà dov'era poco fa!» esclamò esterrefatto.
Il maggiore scoppiò a ridere
«Lo sai che il sesso è una cosa privata?»
«Lo so, non ci tenevo affatto ad ascoltare, dovevo solo chiamarti»
Il minore rabbrividì di nuovo al pensiero di ciò che aveva sentito
«Chiamarmi per cosa?»
«Il professor Thompson...vuole parlarci»
Il maggiore divenne subito serio e si affrettò a seguire il moro nell'aula del professore, dove già alcuni studenti si erano riuniti, chi più piccolo, chi più grande, chi maschio, chi femmina.
Erano tutti in silenzio e non appena i due ragazzi entrarono in aula, sentirono subito l'aria d'ansia che li circondava.
Gli studenti erano tutti messi davanti al prof, quasi a semicerchio e l'uomo era appoggiato alla cattedra, con gambe parallele, sguardo basso e mani ancorate al legno liscio.
I due ebbero quasi paura ad andarsi a sedere
«Okay prof, ci sono tutti coloro che lei ha richiesto» garantì Hoseok chiudendo la porta per poi sedersi su un banco.
L'insegnante, il quale aveva già tutta l'attenzione possibile da parte di tutti quanti, si passò una mano sul viso, torturò un po' gli occhi con le proprie nocche.

Decise di parlarne e basta
«Scusate se vi ho fatti accorrere qui, ma devo parlarvi di una cosa importante»
Il suo tono era molto serio, tutti percepirono della suspance prima che lui spiegasse esattamente la questione: «Ragazzi, non vorrei coinvolgervi nella faccenda, ma solo voi potete aiutarmi»
Chi sgranò gli occhi, chi deglutì, chi partì col torturarsi le mani.
Ma erano tutti scrupolosamente attenti
«Vedete, sono a conoscenza di un fatto parecchio grave riguardante il liceo Schmitt. Sospettavo del tutto già da un anno e ne ho avuto la conferma»
«Di cosa?» chiese Jungkook non sostenendo più l'attesa.
Io prof fece vagare gli occhi da un estremo all'altro dell'aula
«Del fatto che quel liceo non è altro che una copertura per uno dei più grandi nuclei di spaccio di droga negli Stati Uniti» rivelò finalmente l'uomo.

Tutti gli studenti rimasero scossi al sapere della realtà che caratterizzava il liceo a due passi da loro.
Non seppero cosa dire, si limitarono ad abbassare lo sguardo chi sul pavimento, chi sulle proprie mani o gambe a penzoloni.
Poi, come una lancia che strappa un arazzo infrangibile, una voce spezzò quel silenzio riflessivo creatosi
«E lei come lo sa? E come n'è sicuro?» chiese il rappresentante d'istituto facendosi avanti col passo.
A queste domande, il prof abbassò il capo
«Preferirei-»
«Se richiede il nostro aiuto, noi dobbiamo poterci fidare al 100%» marcò Yoongi.
L'uomo sospirò
«C'è una cosa me riguardante che non vi ho mai detto. Io sono un ex trafficante di droga - rialzò la testa - ho smesso circa 12 anni fa. Al tempo ero giovane e stupido, non mi rendevo conto dei guai in cui mi stavo mettendo. Ad aiutarmi fu la vecchia preside di questa scuola, lei...ha sempre visto del buono in me. Sono insegnante per miracolo suo, ma la polizia e le forze dello stato non sanno nulla su di me e sul mio passato. So di tutto questo bordello nell'altro plesso perché una mia vecchia conoscenza con cui non ho più alcun contatto se non visivo quando, talvolta, ci ritroviamo fuori a fumare, mi ha proposto di rientrare nel giro, convinto che avrei accettato. Ho rifiutato ed ho paura che sospettino di me, quindi qualsiasi mia presenza in quella scuola potrebbe essere vista come una forma di investigazione o altro - fece una pausa, osservando gli studenti senza parole e ancora focalizzati su ciò che egli stava dicendo - per questo ho bisogno del vostro aiuto. Sono quasi certo che gli studenti non ne sappiano nulla, ma, attraverso loro, potreste comunque trovare un pretesto per entrare nel liceo e investigare»
«Non basterebbe denunciarli?» chiese una ragazza
«No, perché dovrei abbandonare il mio lavoro...e, in ogni caso, so con chi abbiamo a che fare e non sono dilettanti» disse abbattuto Thompson.
Lui amava i suoi studenti e i suoi studenti amavano lui, nessuno avrebbe lasciato che lo licenziassero
«Non si preoccupi, ci pensiamo noi. Ci dica solo cosa dobbiamo cercare e dove» lo rassicurò Hoseok poggiandogli una mano sulla spalla, segno che gli stesse vicino.
Gli altri annuirono d'accordo, sentendo ognuno un senso di responsabilità pervadergli.
Tutti loro avevano timore di come la cosa si sarebbe evoluta o...conclusa; ma i loro pensieri negativi non potevano sovrastare il senso di giustizia che li caratterizzava. Thompson si rincuorò vedendo di aver scelto le persone giuste per chiedergli quest'enorme aiuto
«Credo che tutte le prove sul traffico di droga risiedano nell'ufficio di segreteria o in biblioteca»
«Chi è il capo di tutto ciò?» chiese una ragazza mora.

Thompson sospirò ancora una volta
«Purtroppo non ne ho idea, ma sospetto che sia Kim Chinhwa, il finanziatore numero uno dello Schmitt»
Namjoon si bloccò sul posto, così come Jungkook, Yoongi e Hoseok, il quale azzardò più un'affermazione che una domanda:
«M-ma non è forse il padre di...»
«...Seokjin»





°°°
era proprio qui chr volevo giungere. a voi le considerazioni

𝕻𝖗𝖔𝖏𝖊𝖈𝖙 𝖎𝖎.𝖔 ⁿᵃᵐʲⁱⁿ-ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏ-ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora