Le notti per i nostri protagonisti non erano silenziose o vuote, fatte solo di semplici dormite. Le notti implicavano svolte continue nei loro sentimenti, svolte che possono essere positive o meno.
E, quella sera, la svolta di Namjoon non fu piacevole, dato che, tornando a casa del castano, non lo trovò nel suo letto. Era davvero stufo di andargli dietro.
Il grigio si addormentò amareggiato.
L'altro grigio, quello basso e scorbutico, giunto nella sua camera, trovò il ragazzino dai lineamenti delicati raggomitolato nel letto con accanto il gatto, e gli venne in mente il fatto che avrebbe dovuto al più presto rispettare il suo obbligo e farla finita.La mattina seguente, i nostri cari scienziati ebbero tutti un risveglio a dir poco sorprendente. Da chi vogliamo partire? Mh vediamo...scommetto che la "coppia Kim" sarà quella più interessante.
Ebbene si, perché quella stessa mattina, Seokjin, il quale aveva dormito nel letto di suo padre (assente per lavoro), si era reso conto di star facendo tutto il contrario di ciò che avrebbe davvero voluto fare. Era troppo stanco di avere paura e di sentirsi soffocato, quasi gli mancava l'aria, la notte non dormiva ed era condizionato da una marea di complessi.
La nottata tanto scombussolata che aveva passato fu la goccia che fece traboccare l'ennesimo vaso.
Non poteva più scappare, non voleva farlo e...voleva risolvere questo nuovo grande problema chiamato Kim Namjoon. Che poi, non era un problema, era Jin stesso che lo stava facendo diventare tale, solo perché sentiva il bisogno di respingere tutti i suoi sentimenti. Sapete che c'era? Aveva deciso di mandare a fanculo tutto il suo autocontrollo e mandare a puttane la sua dignità pur di avere un'ulteriore speranza con Namjoon. Quel ragazzo, che tanto si era mostrato gentile, affidabile...sexy, comprensivo, aveva ricevuto solo insulti e dispiacere dal castano. Ma anche Seokjin era capace di amare e con il grigio voleva davvero provarci.
E così, quella mattina, dopo ore di riflessione, scattò in fretta verso la sua camera, dove ancora Namjoon era nel mondo dei sogni, ignaro di tutto ciò che sarebbe successo di lì a poco.Come qualche tempo prima era accaduto che Namjoon sovrastasse il corpo del maggiore, accadde invece che fu il castano a sovrastare il corpo del minore col suo, a prendergli il viso con entrambe le mani, facendo attenzione a non recargli fastidio, talmente prezioso lo considerava, a guardarlo come fosse l'ottava meraviglia del mondo e a svegliarlo con un dolce, ma disperato, bacio sulle labbra.
Varie lacrime fuoriuscite dai suoi occhi bagnarono il viso dell'altro, che si era svegliato un attimo dopo il contatto tanto soffice, quanto bisognoso tra i due.
Realizzò quasi subito e si ricordò della discussione fatta con Hoseok il giorno precedente.
Avrebbe dovuto spingerlo via.
Lo guardò: aveva gli occhi chiusi, le dita ancorate al suo viso, le lacrime salate che bagnavano la soffice pelle di entrambi.
Riusciva quasi a percepire il battito dell'altro.
E fu così, che mandò anche lui tutto il suo autocontrollo a quel paese e ricambiò il bacio, poggiando le sue mani su quelle di Seokjin.A questo contatto, quasi come se Namjoon lo avesse scottato, il maggiore si staccò sentendosi bruciare e fremere in ogni minima particella che lo componeva
«S-scusami così tanto...mi piaci Namjoon, mi p-piaci tantissimo, s-sono solo uno stupido, u-un vero idiota» pronunciò tra le lacrime che oramai ricoprivano interamente il suo viso.
Aveva gli occhi appannati, tremava dall'ansia, il suo corpo era scosso da continui singhiozzi.
Namjoon, vedendolo così fragile e indifeso, non poté fare altro che mettersi seduto e stringerlo forte
«Sh...Seokjin...non piangere, è tutto okay» lo rassicurò sussurrandogli con voce impastata dal sonno.
Il maggiore credette di star sognando e trovò la voce dell'altro davvero sexy, ma quello non era di certo il momento per quel genere di cose.
Voleva stargli solamente avvinghiato come fosse un koala e stringerlo tra le sue braccia possessivamente.
Iniziò a smettere di piangere e singhiozzare.
Pian piano, il grigio si allontanò dall'abbraccio e prese il viso dell'altro tra le sue grandi mani, guardandolo negli occhi.«Tutto bene?» chiese
«O-ora si» rispose il maggiore con voce segnata dal pianto.
Tirò su con il naso, facendo sorridere il minore, che gli asciugò le lacrime dal viso
«Ascolta, ti va di scendere a fare colazione?» chiese in tono pacatissimo il grigio
«I-io...»
Namjoon afferrò subito il segnale
«Anzi - lo bloccò - sdraiati qui, su» disse per poi fare segno all'altro di posizionarsi accanto a lui.
Con gli occhioni ancora lucidi e rosei, Seokjin accennò ad un sorriso e si sdraiò accanto a lui, appoggiandosi al suo petto morbido grazie al pigiama di pile
«Beh...buongiorno anche a te» rise leggermente il grigio.
Seokjin si raggomitolò, accoccolandosi, e strinse la maglia dell'altro tra le dita
«M-mi perdoni?»
Il minore sospirò; era la prima volta che Jin si mostrava così indifeso e gentile, vero
«Certo che si...ma...ecco-»
«N-non mi odiare»
Nam rise intenerito
«Non potrei, Jin»
«Hai delle fossette meravigliose»
Il minore arrossì
«Oh...g-grazie. Comu-»
«Ti faccio schifo?»
«Jin-»
Seokjin alzò la testa verso Namjoon
«Non voglio farti schifo»
«Hyung! Fammi parlare, ti scongiuro» supplicò in tono scherzoso il grigio.
Jin si zittì, mortificandosi ed abbassò un po' lo sguardo
«C-certo»
«Vorrei sapere cosa vuoi esattamente da me...il tuo comportamento mi confonde e mi sento illuso e preso in giro» confessò il minore.
Si guardarono intensamente negli occhi.
Il castano si morse il labbro nervoso
«Io non voglio nulla da te»
Abbassò lo sguardo nuovamente.
Namjoon si sentì uno stupido: c'era cascato ancora.«Io voglio te e basta» precisò il maggiore marcando ogni singola parola, il suo tono si era fatto improvvisamente deciso.
Il suo petto faceva su e giù per la paura di un rifiuto o di una presa in giro, non rendendosi conto, nonostante fosse appoggiato proprio al petto del grigio, che il battito del cuore di Namjoon fosse aumentato
«Jin...»
Sentendosi chiamato, il maggiore alzò nuovamente il capo.
Ancora una volta, i loro sguardi si scontrarono bruscamente, entrambi cristallinei, ognuno con i sentimenti che trasparivano dalle pupille scure e dilatate e che risaltavano nella penombra della stanza con quel magico luccichio
«Namjoon...?»
Namjoon si decise ad abbandonare definitivamente ogni sua prefissione e a lasciarsi dietro ogni sua paura. Aprì il suo cuore e parlò: «Vuoi essere il mio ragazzo?»°°°
e qui partono i cori dell'alleluia
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𝕻𝖗𝖔𝖏𝖊𝖈𝖙 𝖎𝖎.𝖔 ⁿᵃᵐʲⁱⁿ-ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏ-ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿ
FanfictionDue scuole, un progetto. Una contrapposizione creata da due schieramenti, quello degli "scienziati" e quello dei "letterati". Un astio ingiustificato, provocato solo da qualche autorità. Apparentemente un gioco. Una presa in giro da una delle due pa...