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Namjoon entrò in casa del castano tentando di non fare rumore. Fortunatamente il maggiore gli aveva lasciato una copia delle chiavi. In tutto ciò, non aveva intravisto neanche una volta i genitori di Jin, il che lo indispettiva molto, ma sapeva quanto fossero assenti, l'altro aveva marcato questo fatto le volte in cui gli aveva parlato della sua vita. Tra tutti, forse era lui il meno ubriaco, infatti non era lucidissimo, ma più sobrio che sbronzo. D'altronde, c'era qualcosa che non avrebbe potuto risolvere da ubriaco, ma neanche da totalmente sobrio. Una volta entrato in casa, accese la torcia del cellulare, autoconducendosi alla stanza sua e del maggiore. Entrò in camera e vide un Seokjin vestito ancora con la divisa scolastica dormiente sul letto ancora fatto e immacolato; si era addormentato così e non era da lui, Namjoon si era accorto di quanto il maggiore tenesse alla sua routine pre-sonno, caratterizzata da pulizia totale del viso e dei denti, sistemazione accurata dei cuscini e dei pupazzi, controllo maniacale delle coperte e della semichiusura della finestra, oltre del ricontrollo ripetitivo della sveglia per l'indomani. Si chiedeva come fosse possibile che non l'avesse seguita anche questa volta, era una cosa mai successa in quelle poche settimane.
Accese la piccola lampada sul comodino e si sedette sul letto del castano, deciso a svegliarlo dopo aver contemplato la sua inconfondibile bellezza, la sua stanchezza ben visibile ed i suoi tratti facciali contratti. Che stesse facendo un brutto sogno?
Tanto doveva svegliarlo.
Prese un gran bel respiro, stava sudando freddo e provava ansia. Ma si era ripromesso che lo avrebbe fatto.
Portò cautamente una mano a scuotere la spalla di Jin, mentre il suo labbro inferiore era imprigionato in una piega, segno di assoluta concentrazione sul viso di Namjoon.

Dopo poco, il corpo di Seokjin iniziò a reagire al contatto dell'altro, rigirandosi un po' a destra e a sinistra, per poi aprire lentamente gli occhi, che sgranò subito dopo per la sopresa e l'imbarazzo nel trovarsi in quelle condizioni, a quell'ora, con il grigio davanti a lui.
I loro occhi sembravano incastonati fra loro; non avevano più avuto un contatto visivo da quella volta che si erano baciati. Entrambi si sentivano immobilizzati dalla presenza dell'altro
«N-nam»
Il grigio fu sorpreso dal modo insicuro e confidenziale con cui l'altro gli si era rivolto. Quasi mai il castano si lasciava sfuggire la sua spontaneità, ma risultava incredibilmente adorabile quando lo faceva; e in quel momento, Namjoon lo trovò davvero stupefacente. Il suo sguardo cadde peccaminoso lungo i tratti del suo viso, sulle sue labbra in particolare
«Seokjin» disse più sicuro che mai.
Il suo braccio passò dall'altra parte delle spalle del maggiore, a seguito, la sua gamba sinistra fece lo stesso; in tal modo, il minore era ormai a cavalcioni su Jin, il quale si sentiva immobilizzato sotto ogni punto di vista
«C-che stai facendo?»
Kim Seokjin non balbettava mai, l'evento era più unico che raro, ma il potere che la presenza di Namjoon esercitava su di lui non era impercettibile.
Il grigio lo guardò intensamente, abbassando leggermente le sue palpebre sulle sue perle scure, ora rivolte al viso dell'altro. Mai in vita sua, Namjoon si era sentito così coraggioso
«S-seokjin»
«S-scendi, togliti»
«Prova a fermarmi se è quello che vuoi veramente...solo se lo vuoi veramente, però» ripeté il minore.
Non sapeva nemmeno lui perché, ma a Jin venne quasi da piangere; si sentiva combattuto. Perché? Qual era il bisogno di sentire le labbra dell'altro sulle sue un'altra volta? L'aveva già provato, perché questa voglia irrefrenabile una seconda volta?
Come già detto, però, Kim Seokjin non agiva quasi mai spontaneamente ed era ormai abituato a controllare le sue emozioni e le sue sensazioni, cercava di nascondersi. Non si capacitava di come una persona come Namjoon potesse provare interesse verso un individuo così diverso da lui. Il grigio era semplicemente sé stesso, non si scomodava cercando di apparire ciò che in realtà non era
«Namjoon, spostati» disse fermamente evitando lo sguardo dell'altro.
Si stava ancora una volta frenando, privandosi dei suoi istinti, dei suoi desideri, delle sue...necessità
«Lo vuoi davvero? Di' la verità»
Di nuovo, i loro occhi si trovarono
«Non lo voglio per davvero, vorrei volerlo volere...ma ti prego, spostati» lo supplicò con gli occhi lucidi alla luce calda della lampada.

Lo sguardo del minore si spense. Avrebbe voluto accontentarlo, ma, al contrario del suo compagno, lui seguiva il suo volere ed il suo istinti. Invece di "accontentare" il castano, si abbassò sul suo corpo. Appena i loro busti entrarono in contatto, entrambi sentirono un'enorme scarica di piacere e libertà farsi strada attraverso i loro pori e le loro menti.
Ma il contatto non si limitò a ciò; d'altronde, Namjoon aveva già pensato a ciò che voleva fare. Senza indugiare oltre, avvicinò le sue labbra a quelle del castano.
E così si baciarono una seconda volta. Seokjin non si oppose, anche se avrebbe voluto auto-costringersi a farlo. Ma non ce l'aveva fatta, il suo bisogno aveva superato ogni sua finta volontà.
Una lacrima rigò il suo volto prima che Namjoon interrompesse il bacio.
Il grigio si scostò dal corpo dell'altro; si sentiva un po' accaldato e decisamente in imbarazzo. Si voltò e si mise a letto, poco dopo aver spento la luce
«Non mi evitare più. Sembra che l'unico modo che ho di farmi notare da te sia baciarti»
Seokjin si sentì avvampare a tali parole
«Quindi, per favore, smettila di far finta che non esisto. Se vuoi far finta che non sia successo niente, per me va bene...basta che interagisci con me, Seokjin. Non so se almeno un po' tu ci tenga a me, ma io vorrei davvero potermi affezionare a te...permettimi di starti vicino»
Se fosse stato solo, Jin avrebbe pianto in quel momento. Nessuno a parte Jimin gli aveva mai detto una cosa del genere. Un senso di colpa pervase il suo corpo al pensiero di come si era permesso di trattare il ragazzo che ora lo stava quasi facendo commuovere. Aveva colto fin da subito qualcosa di speciale in Namjoon, ma non avrebbe mai potuto immaginare tutto il seguito.
Avrebbe davvero voluto alzarsi e raggiungere il minore, stringerlo a sé, dirgli che gli era grato.
Ma, ancora una volta, il suo istinto venne soffocato dai limiti da sé stesso imposti
«G-grazie Nam...buonanotte»



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scusate per l'orario. se avessi saputo che avrei fatto così tardi, lo avrei pubblicato prima di uscire questo capitolo xkssmzzks

𝕻𝖗𝖔𝖏𝖊𝖈𝖙 𝖎𝖎.𝖔 ⁿᵃᵐʲⁱⁿ-ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏ-ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora