Cap. 4

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Quel pomeriggio lo passai quasi del tutto con mio nuovo branco, dimenticandomi completamente dell'altro e dei suoi membri.

Detto in questo modo sembra proprio che io non ci tenessi ma in realtà era l'esatto contrario.

Stando con loro avevo appreso qualche piccola tecnica per evitare sfuriate come quella con Derek e come capire le avvisaglie che il mio corpo mi mandava.

Ad esempio le improvvise botte di freddo, gli occhi pizzicare (anche se lo sapevo), gli attacchi di panico e la smania*

Passammo tutto il tempo nel bosco, vicino ad una fonte illuminata dal sole che si rifletteva nelle acque.

L'atmosfera era così rilassante che ad un certo punto ci addormentammo sotto lo sguardo divertito di Mark che vegliò sul nostro sonno per ben due ore prima che ci svegliassimo.

Erano completamente diversi da come si comportavano a scuola, duri, freddi, menefreghisti, fra di loro invece erano molto divertenti e scherzosi ma soprattutto più aperti.

Mi ero inoltre reso conto di quanto Mark fungesse da figura di riferimento per tutti. Nonostante fosse Marcus il leader, Mark aveva un ruolo fondamentale nelle decisioni anche più semplici. Gli chiedevano sempre cosa pensasse, richiedevano spesso il suo parere e quando dovevano confidarsi con qualcuno era colui da cui andavano.

In un certo senso era una specie di padre e/o fratello.

Verso metà pomeriggio eravamo entrati nella proprietà Hale e io ne nessun altro ci avevamo fatto caso, probabilmente troppo distratti.

Un madornale errore che segnò l'inizio dei casini.

Un rumore di rami spezzati e un odore molto forte di lupo ci mise in allerta, ci misi qualche secondo prima di riconoscere di chi fosse.

In un attimo mi misi a correre insieme al resto del gruppo che aveva capito che io conoscessi quel lupo; probabilmente se fosse stato qualcun'altro nessuno si sarebbe fatto problemi.

Dopo qualche secondo mi accorsi che ci stava seguendo e l'unica fortuna era che la nostra velocità e agilità era ancora superiore alla sua in quanto il nostri corpi erano più aerodinamici.

Noi ragazzi salimmo con estrema facilità sugli alberi nascondendoci tra le fronde consapevoli che il nostro odore era troppo debole per farci individuare. Mark invece rimase a terra fermo ad aspettare il lupo.

Appena esso fu a portata di vista riuscì subito a riconoscerlo, era Isaac.

Mark e Isaac si ruggirono con forza per poi ingaggiare una violenta lotta nonostante i tentativi di Mark di non ferire troppo il beta, era un membro del mio branco dopo tutto.

Rivolsi uno sguardo verso Marcus che stava fissando lo scontro e fu allora che sentimmo l'odore di un altro lupo che si avvicinava: Peter

Velocemente scendemmo dagli alberi e iniziammo a correre il più veloce possibile mentre Mark, approfittando della confusione del beta ci seguì a ruota.

Così rincominciammo l'insegnamento, solo che sta' volta erano due i lupi.

Devo ammettere che avevo paura, volevo con tutto me stesso riuscire a non farmi scoprire, le emozioni erano così contrastanti dentro di me; la paura, l'eccitazione dovuta all'adrenalina, l'orgoglio di star dimostrando a me stesso che volevo molto di più di quanto mi ero obbligato a credere.

Arrivammo ad un dislivello creato da una cascata, la velocità alla quale andavamo non ci fece pensare un secondo di più e tutti ci buttammo verso la voragine che ci avrebbe portato al fiume sottostante.

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