Cap.26

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Avevo paura, non sapevo cosa volesse da mio padre, cosa aveva fatto per ottenere il rancore del ragazzo?

Avrei voluto scappare ma erano in tre e il solo sguardo di Star Black, il più giovane mi bloccava sul posto senza che mi potessi muovere.

Io da ore me ne stavo seduto sul tronco tagliato vicino alla quale mi aveva portato mentre i tre erano poco distanti con il fuoco acceso.

Non sembravano averne realmente bisogno ma lui aveva insistito molto su quello e i due uomini lo avevano accontentato.

Avevano parlato si e no qualche volta, erano rimasti a fissare il fuoco per diverse ore senza nemmeno rivolgermi una parola.

La notte era già scesa quando Star Black mi chiamò

< Vieni qui >

Non riuscii ad impedirmi di camminare verso di lui, tenendo lo sguardo su di lui senza però farlo notare grazie ai capelli lunghi sulla fronte che mi copriva lo sguardo tutte le volte che abbassava il capo.

Lui mi fece segno di sedermi accanto a lui di fronte ai due più grandi.

Black < Non ho intenzione di farti del male, non se me ne darai motivo >

Distolsi lo sguardo dal fuoco per poterlo posare sul suo viso privo di emozioni

< So che tu non hai colpe di alcun genere, e........l'unica cosa che mi dispiace è che dopo che questa storia sarà finita tu sarai orfano di padre >

Sentii chiaramente lo stomaco chiudersi, un nodo alla gola mi impediva di respirare e iniziavo già a vedere sfuocato

Lucas < C-cosa........cosa gli farai? >

Fu solo allora che contraccambió il mio sguardo con uno strano ghigno sul volto, fra l'amarezza e il divertimento.

Black < Quello che tuo padre ha fatto al mio, lo ucciderò senza farmi problemi e poi abbandonerò il cadavere in mezzo alla strada >

Le lacrime ormai scorrevano sulle mie guance e nel vano tentativo di non mostrare ogni mia emozione avvolse le mie ginocchia con le braccia per poi appoggiarci il viso.

Nessuno dei tre proferì parola ma in compenso il più giovane mi appoggiò la mani sulla testa accarezzando i miei ricci neri; come sempre non ebbi il coraggio di spostarmi e allora mi sentii afferrare dolcemente dalle spalle, per poi finire in mezzo al suo petto allenato e le sue forti braccia.

Sporse la bocca vicino al mio orecchio per potermi sussurrare

< Non m'importa se mi odierai, posso dimostrarti che non sono un mostro, posso insegnarti a capire chi sei davvero>

Alzai il viso per incontrare i suoi occhi d'ambra

Lucas < Non sperare di comprare il mio affetto, perché ti odieró con tutto me stesso >

Lo vidi fare un piccolo sorriso sincero ed avvolgermi completamente con braccia e gambe; ero praticamente circondato da lui.

Black < Non è nella nostra natura odiare un nostro simile >

Continui a rispondere al suo sorriso con uno sguardo duro e critico nonostante le lacrime scorrevano indisturbate sulle  guance

Lucas < Allora sarò l'eccezione che conferma la regola >

Fece un leggero sbuffo prima di appoggiarmi di nuovo la fronte sulla mia ed improvvisamente potei sentire un calore rassicurante avvolgermi le membra.

Quando si staccò il suo sguardo era dolce e protettivo, non mi incuteva più paura ma tanto rispetto, era come se dal suo umore ne dipendesse il mio.

Lucas < Come ci riesci? >

Black < E il nostro sistema di comunicazione più veloce, solo noi lo abbiamo ma possiamo usarlo anche su altri, possiamo trasmettere informazioni, pensieri ed emozioni come ho fatto ora con te; ti ho trasmesso un'emozione di calma e tranquillità per farti sentire un po meglio. Sai.........non capita tutti i giorni che qualcuno ti dica cose del genere >

All'ultima frase il più grande si fece scappare una risata che cercò subito di nascondere

Lucas < Mi dispiace per tuo padre >

Mostrò il suo sorriso più pieno e con la coda nera mi accarezzò il volto; rimasi a fissarla senza parole

Black < Non hai mai visto la tua coda? >

Lucas < H-ho una c-coda? >

Black fece per rispondere ma il ragazzo più palestrato parlò prima di lui

< Non ne sai un cazzo di cosa tu sia davvero, dico bene? >

I suoi occhi verdi mi guardavano giudicandomi e questo mi causò un forte imbarazzo che cercai di nascondere nella felpa di Black

Black < Non c'è niente di male, non ci so o molte informazioni su di noi ed è normale che non sia informato >

Non capii perché ma mi sentii sollevato da quelle parole, sapere che non era deluso dalla mia ignoranza mi fece stare meglio, sentivo chiaramente la voglia di renderlo orgoglioso di me ma allo stesso tempo la mia mente mi rammentava cosa mi avesse detto pochi minuti prima.

Ero molto confuso, quel ragazzo mi confondeva e non sapevo come uscirne.

Black < Si è fatto tardi e credo sia meglio che tu ti faccia una bella dormita >

Detto questo si alzò con me fra le braccia e si sedette con la schiena appoggiata a dove ero seduto io prima portandosi in mezzo alle gambe.

Si tolse poi la felpa rimanendo con solo una maglietta a maniche corte e me la mise sulle spalle, mi stava abbastanza grande a causa della differenza di altezza ma il calore e profumo che emanava mi rilassò immediatamente.

Stavo per chiudere gli occhi quando la voce del più grande provocò un leggero spasmo arrabbiato a Black

< Non lo hai viziato abbastanza, che ne diresti di toglierti anche la maglietta?! >

In un attimo i suoi occhi divennero rossi come il sangue, dalle sue labbra spuntarono dei canini e un ringhio uscì dalla sua gola.

Istintivamente mi rannicchiai contro il suo petto, strusciando la guancia su di esso.

Sentendo quel contatto il ringhio si fermò e i suoi canini si ritirarono al contrario degli occhi che rimasero rossi.

Li stavo ancora contemplando quando sentii una mano più grande accarezzarmi i capelli e quando mi voltai vidi il ragazzo palestrato vicino a noi

< Mi chiamo Derek >

Feci un leggero cenno del capo mentre sentivo Black muoversi leggermente facendomi finire fra lui e Derek.

Le loro braccia mi circondavano, i loro respiri mi scaldavano e la loro vicinanza mi faceva sentire al sicuro.

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