Andai verso il lungo bancono e mi sedetti sul primo sgabello che incontrai.
Ci furono un sacco di alcolici appoggiati sulle mensole e uno specchio difronte a me. Il mio sguardo cadde sul barista che usò la macchinette per fare il caffè e sentì il rumore della macinatrice.
Appoggiai le mie braccia e tirai un sospiro.
Mi fa di nuovo male la testa.
Prima di chiamare il cameriere per chiedere una buona cioccolata calda qualcuno mi diede una leggera pacca sulla spalla. Mi girai e vidi di nuovo il ragazzo dai capelli ricci scuri e scompigliati.
" Grazie per prima "
Mi guardò con uno sguardo semplice e confuso, forse credette lui stesso d'essere un ficcanaso dato che la mia prima impressione su di lui fu di "ragazza che dopo l'arrivo della cameriera scappò via"
" Di nulla non ti preoccupare "
Rispose, e io lo ricambiai nuovamente con un sorriso. Calai per un istante il mio sguardo sulla mia borsa di Louis Vitton per prendere il portafoglio.
Non lo trovai cazzo "E adesso ?" Pensai fra me... Venii apposta per assaggiare una buona bevanda calda nella giornata fredda di oggi è mi dimenticai il portafoglio nella camera.
Chiusi la borsa e la sistemai sulle mie gambe sbuffando
"Hai perso qualcosa ?"
Mi guardò sorridendo sventolandomi il mio portafolio.
" Ma come... ?" Intervenni all'improvviso.
"Ti è caduto mentre andavi verso il bancone"
Mi ridette il portafoglio ed estrai immediatamente dei soldi.
"Sono venuto per ridartelo"
Subito dopo dal suo viso si dimostrò un sorriso ampio e bellissimo.
Arrivò il cameriere e ordinai una cioccolata,ma prima che potessi dare le monete una mano mi precedette.
"Pago io "
Era il ragazzo sconosciuto.
"Ti devo ringraziare in qualche modo !"
Sorrise ancora e io per un momento mi sentii in trance e nel frattempo il conto venne pagato. Che stupida che sono !
"Grazie .. ma non era necessario"
" Sono in debito con te mi hai aiutato e io ricambio "
Mi guardò ancora.
"Allora grazie !"
Non riuscii a fare il contrario, ricambiai per l'ennesima volta quelle labbra avvolte da fossette.
"Prego"
Arrivò il cameriere che ci porse la mia cioccolata calda con il biscottino affiancato e il caffè del ragazzo. Ricambiammo con un "grazie" e bevemmo in silenzio per tutto il tempo.
"Ah... mi hai detto di essere Italiano. Di dove ?"
Prima di sorseggiare cercai di sapere qualcosa per fermare la situazione imbarazzante, volevo conoscerlo. Ho sempre viaggiato con mia mamma rinunciando alle amicizie del luogo,ma lui è italiano. Tanto vale provare a legare.
"Torino tu ?"
Mi risponse senza esitare
"Piacenza... "
"Siamo distanti"
Incominciò a ridere tra se e se. Riuscivo a intravedere quel suo senso beffardo.
"Sisi..."
"Ma come mai sei qui?"
Il ragazzo mi fissò per qualche istente prima di rospondere alla mia domanda.
"Bhe... sono venuto per un invito che mi hanno fatto per vedere le retroquinte di uno dei film che amo."
"Tu ?"
Si soffermò solo su quello che disse e parlammo subito dopo d'altro
...
Continuammo a parlare tra di noi e a sapere qualcosa in più sull'altro. Ci alzammo entrambi per andare all'uscita e esitai prima di dover andare. Lo avevo notato e il nostro sguardo si incrociò ancora.
"Io sono Lorenzo. Lorenzo Ostuni forse mi conosci già, ma è stato un un piacere conoscerti !"
Aggiunse ancora nella sua espressione felice."Oddio... è verò !"
Mi accorsi di non essermi ancora presentata.
"Alessia Clemente. Piacere anche mio."
Contraccambia e ridacchiai ripensando alle sue ultime parole. "Forse mi conosci già".
Era la prima volta che lo vedevo.
"Come mai ridi ?"
La faccia di Lorenzo si fece sempre più curiosa di sapere un mio motivi alla mia risata così spontanea.
Gli spiegai le mie valide motivazioni ed entrambi scoppiamo a ridere. Soltanto che quelle labbra non erano più belle come prima
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Chii
Teen FictionGli conoscevo da poco. È stato il primo a dire che gli piace il mio nome; lo diceva perchè quando lo si dice sorride. Proprio come lo fa chiunque. Non era tanto il mio nome, ma il ricordo di lui : Lorenzo. Lorenzo Ostuni Con lui è stato tutto un'...