Tornai in Hotel e sorpassai tutti quei corridoi enormi molto eleganti, ben arredati e strutturati per andare in camera mia.
Aprii la porta e mi buttai sul comodissimo letto matrimoniale. Appena mi buttai la mia testa ricominciò a girare e il mio corpo fu troppo stanco.
Stare nel letto è come rimanere distesa sulle nuvole. Non trovate ?
Chiusi gli occhi e senza rendermene sprofondai nel sonno totale.
***
Mi svegliai stropicciandomi gli occhi; guardai di lato e mia madre dormii vicino me, dall'altra parte del letto e capii che probabilmente, fu ora di pranzo.Mi alzai e presi il jeans chiaro stretto, la mia maglia extralarge con la stampa di un panda e le mie Dottor Marteens. Andai in bagno e mi feci una veloce doccia calda pensando al sogno di stanotte.
Ricordai solo Lorenzo ed io che diventammo amici e ridemmo tutto il tempo, eravamo in piscina entrambi in costume... non ricordo però, più nulla.
Mi chiesi mai se lo incontrerò ancora... infondo era stata solo una coincidenza, però vorrei tanto avere la possibilità di conoscerlo.
Guardai l'orologio e furono le 12.50. Decisi di lasciar dormire mia madre per la probabile nottata passata sul suo da fare e andai a mangiare nella sala pranzo sul terrazzo. Finii di mangiare le mie portate e vidi mia madre arrivare da me.
"Hai già mangiato Ale ?"
"Sì"
Le feci segno per farla sedere al posto difronte al mio. Un tavolo quadrato e ben attrezzato. Il servizio del ristorante era perfetto anche se era alla italiana "falsa". Solo noi italiani veri abbiamo il carisma di servire con un sorriso pieno di felicità; credo sia solo una nostra particolarità.
Vidi mia madre finire di mangiare e di chiacchierare con me, per poi andare in camera dopo avermi detto che sarebbe andata a una conferenza in serata.
La maggior parte del tempo mi lascia sola e io ne approfitto per girare la città in cui ci troviamo, mi farebbe piacere la sua presenza, ma non posso pretendere troppo, so i suoi impegni.
Tutta la giornata mi fui messa a disegnare i miei soliti disrgni fantasy-reali ascoltando qualche brano mentre scorreva nella playlist.
Fu sera e fui stanca dell'albergo. Uscii fuori per una boccata d'aria. Girai per andare da un tabacchino vicino e prendermi un pacchetto di sigarette da fumare.
È il mio unico sfogo.
Arrivai a un parco poco distante dall'Hotel e mi sedetti su una panchina.
Mentre appoggiai la sigaretta sulle labbra sentii una voce maschile chiamarmi, mi voltai è vidi Lorenzo.
"Oh.. ciao Lorenzo"
"Che ci fai qui è tardi."
Mi guardò cercando il mio sguardo nel buoio
"Fumo"
"Lo vedo ... non credevo fumassi"
"Lo faccio solo quando sono sola e mia madre e alle conferenze.. quasi tutte le sere"
Abbassai lo sguardo alle mie ultime parole. Mi fanno male, troppo. Mia madre mi ha portato via dalla mia vecchia vita solo per il suo egoismo lasciandomi in qualche città del mondo sola. La vedo poco.
"È inutile dirti che fa male"
Si sedette difianco a me.
"Lo so. Ma è l'unico passatempo"
Alle mie parole nessuno dei due parlò. Interruppi subito quel ghiaccio, infondo voglio fare almeno qualche piccola conoscenza. "Te come mai qui? "
"Volevo una boccata d'aria... infondi rimanere in un Hotel tutta la serata fa male."
"Ti credo"
《Provo le tue stesse cose》 pensai tra me e me.
"Mi ha fatto piacere incontrarti" fu la prima cosa che mi passò per la mente
"Anche a me"
Mi guardò ridandomi ancora un suo sorriso. Mi piace davvero ed è così sincero.
"Davvero è da tanto che non parlo con qualcuno, mia madre è sempre in movimento e fare conoscenze e più che raro. Per fortuna resteremo due mesi fermi a casa, finalmente."
"Io vivo il contrario, passo la mia intera vita in casa per i miei validi motivi"
Scoppiai a ridere
"Nerdone !" Aggiunsi
Merda, non volevo dirlo davvero, ma mi è scappato.
"Sei un po' troppo esplicita signorina"
"Parli con me ?"
"Infondo ai solo 16 anni"
Incominciò a ridere e io non riuscii a fare il contrario. Mentre mi distrassi la sigaretta cadde a terra e spegnendola ne cercai un'altra dalla tasca.
Sentii una mano fermare i miei movimenti.
"Non credi di esagerare ? Questa sarebbe la terza... dovresti trattenerti"
Mi guardò nel buio e mi prese le sigarette per poi mettersele in tasca.
"Sei il primo che mi ferma"
"So che non ti farà bene, è diverso"
"Davvero... era da tanto che qualcuno con cui parlavo mi fermasse per il mio "bene", sopratutto se lo conosco da poco"
Lo guardai ironicamente e lo vidi pormi le sigarette indicando la borsa.
"Mettile dentro la borsa e non fumare in mia presenza"
Sorrise ancora, è così buono. Non faccio altro che ubbidire alla sua richesta.
"Sei venuto da solo in America?"
"Sì"
"È la tua ragazza.. non è venuta con te ?"
Il suo sguardo si fece confuso.
"Scherzo,scherzo probabilmente non c'è l'hai nemmeno.. scusa."
Credetti di aver toccato un tasto dolente. Provai a chiedere le mie scuse prima che sia troppo tardi.
"No, non è con me, non ha potuto"
"Allora sei fidanzato?"
"Sisì"
"Congratulazioni !"
"Grazie e te ?"
Toccò un tasto delicato, ho pochi amici quasi nessuno e trovarmi un ragazzo è impossibile.
"Io non molto, non ho.. "
Incominciò a cadermi una lacrima involontaria, poi due, poi tre, quattro e così via finchè il mio pianto non diventò vero e proprio.
Mi guardò sconvolto ed Io ero incapace di muovermi.
Le mie lacrime caddero e anche se mi misi le mani per fermarlo, tutto ciò non funzionò... mi fece male pensare che lui potesse essere un mio amico, che lo perderei come successo con tutti gli altri. Il mio viso, le mi guance, furono bagnate e i miei pianti diventarono rumorosi. Incapace di fermarle. Mi misi le mani davanti alla mia faccia.
Sentii abbracciarmi. Sentii delle braccia attorno al mio corpo. Probabilmente Lorenzo, ma non mi importò nulla. Le sue braccia mi confortarono.
#ACQUSPAZIO#
So che esagero, ma grazie davvero a tuti qualli che hanno anche solo visualizzato la mia storia. (8)
GRAZIE ♡. Voglio ogni vostro giudizio, voglio interagire con voi.
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Chii
Teen FictionGli conoscevo da poco. È stato il primo a dire che gli piace il mio nome; lo diceva perchè quando lo si dice sorride. Proprio come lo fa chiunque. Non era tanto il mio nome, ma il ricordo di lui : Lorenzo. Lorenzo Ostuni Con lui è stato tutto un'...