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All'ospedale c'era sempre gente malata che tossiva o lamenti di sofferenza, dottore e infermieri che correvano di qua e di là. Questo non aiutava per niente Yoongi a rilassarsi aspettando che si svegliasse dal colpo.

Erano stati spostati in una stanza bianca, come sempre, per non disturbare la paziente senza sensi, aiutava ben poco visto i rumori fastidiosi che producevano.

Era da tutto il pomeriggio che teneva la mano calda della ragazza e sperava che si svegliasse al più presto da quel sonno a lui troppo lungo.

Quella notte lo passò lì, stando nella stessa stanza senza uscire per prendere una boccata d'aria.

La mattina era arrivata magicamente più tardi del solito. Era stata la notte più lunga in tutta la sua vita.
Controllò Mi-Hi e purtroppo nessun segno nuovo.

Sospirò.

«E pensare che oggi dobbiamo pranzare con gli Park.» disse tra lui e lui.

Il cellulare vibrò e sullo schermo apparve la chiamata di Song.
Accettò la chiama.

«Capo, ci sono una pila enorme di documenti importanti che dovremmo consegnare domani mattina presto. La prego di ritornare il più veloce che può, signorino.»

«Oggi pomeriggio ho un pranzo con gli Park, quindi non avrei molto tempo per queste cose a dire la verità.» era stanchissimo dal lavoro e il resto.
Riuscirà a mantenere la sua promessa?

«Facciamo così. Se puoi, portami adesso quei documenti all'ospedale che forse posso finirli visto che sono le sei e mezza di mattino. Ti manderò via SMS l'indirizzo e il numero della stanza.»

«Come desidera, capo. Arrivo subito.»

E così terminarono quella chiamata.

Si sedette sulla sedia e si massaggiò tutta la testa per la stanchezza e per bellezza non aveva per niente dormito stanotte, infatti come ricompensava sotto gli occhi apparvero delle borse.

Doveva ancora compilare una PILA di documenti.

«Aish! Merda!» si arruffò i capelli per avere un secondo di pazzia mentale totale.

Dopo dieci minuti puntuali si presentò Song con una borsa pieni di scartoffie.
A solo guardare i fogli bianchi gli veniva la nausea.

«Ecco a lei, signorino.»

«Bene...» prese una pena cominciò a leggere una a una.

Il tempo scorreva lentamente e Mi-Hi non si svegliava ancora.
Erano passate ben cinque ore e Yoongi aveva finito di compilare tutto, mentre il suo assistente si era addormentato sulla sedia a forza di aspettare il suo superiore.

Adesso gli toccava solo aspettare che si svegliasse, ma per ogni secondo che stava sveglio lui chiudeva pian piano gli occhi fino a quando non li ebbe chiusi completamente e addormentarsi anch'esso sulla sedia come un ghiro.

Soo-Min era da sola in cucina a bere un caffè caldo, ma la sua pace fu interrotta da Chang.

ᑕᏆᑎᗞᗴᖇᗴᏞᏞᗩ ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora