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Tutti i restati in quella sala da pranzo erano scioccati dalle confessioni di Soo-Min.
Era tutto scioccante per tutti quanti...anche troppo. Essere scioccati non era abbastanza per descrivere quello che provavano.

«N-non sarà un'altro capriccio di Soo-Min?» chiese in angoscia la madre. Non vorrebbe crederci, ma una parte diceva che era vero.

L'uomo prese la dichiarazione da parte di quella famosa infermiera e lesse ad alta voce.

«"Cari, signori. Ero un infermiera e forse venticinque anni fa ho scambiato per sbaglio la vostra bambina appena nata con un'altra bambina. Ma non per cattiveria, ci era stato un incendio nell'ospedale e per la fretta ho messo i cartelli sbagliati. Mi spiace riferirvelo adesso, ma avevo paura di essere licenziata e non riuscire più a sfamare i miei figli. So di essere stata egoista, ma vi chiedo perdono. Adesso sono malata e tra pochi giorni lascerò questo mondo. Almeno volevo non peccare più. Perdonatemi per tutto."»

«Non ci credo. È vero allora? Ma come?» la signora Park non sapeva cosa aggiungere.

Mi-Hi provava imbarazzo in questa cosa, cioè lei sarebbe la figlia biologica degli Park? Una famiglia di tale ricchezza poi.
Non sapeva che fare.

Yoongi la prese per mano sotto il tavolo e cercò di tranquillizzarla, anche se lui stesso era poco tale irrealtà.

Il sole che c'era da questo mattina, improvvisamente cominciò a piovere gocce grandi e forti.
Zeus era arrabbiato o piangeva con queste gocce d'acqua?

«Caro, sta piovendo! Soo-Min è ancora fuori.» si preoccupò tantissimo per la salute di sua figlia.

«Andrò io a cercarla, signori.» si offrì volontaria Mi-Hi alzandosi dalla sedia.

«Ti accompagno in macchina.» aggiunse Yoongi.

«Andiamo allora.»

«Aspetta, Mi-Hi.» lo fermò l'uomo.

«Sì, signore?»

«Chiamami papà, tesoro. Ti voglio bene anch'io anche se non ti conosco bene, Mi-Hi. Io sarò ugualmente tuo padre.» confessò sorridendo per lei.

«E io, cara Mi-Hi, sarò sempre tua madre. Mi sei subito piaciuta quando ti ho vista per la prima volta e in te ho visto me.» confessò anche la donna.

Una lacrima di commozione scese e scivolò sulla guancia che subito lo asciugò con il palmo della mano.

«Grazie, mamma e papà. Troverò Soo-Min e ve la riporterò.» prese per mano il corvino e poi sono pronti a cercarla.

Soo-Min era tutta zuppa e si era riparata sotto un negoziato chiuso.
Era con le braccia che abbracciavano le gambe.

Il cielo pomeridiano era diventato come quella della notte.

«Ehi, bambolina.» una voce ubriaca puzzolente si avvicinò a lei.

Si allontanò un po' da egli.

«V-vuoi....g-giocare con -me?» chiese singhiozzando tenendo una bottiglia di birra.

ᑕᏆᑎᗞᗴᖇᗴᏞᏞᗩ ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora