Capitolo Ottavo

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Briseide era seduta a terra che mangiava un po’ di frutta, quel pomeriggio Patroclo le aveva fatto scoprire un posticino in cui raccogliere alcuni fiori selvatici ed erbe curative, Briseide sapeva creare degli unguenti balsamici e si divertiva anche a farlo, ma le servivano piantine e quella fu una scoperta meravigliosa.
Non si era stancata parecchio a raccoglierle, Patroclo era stato più loquace del solito e le aveva raccontato di una ragazza di cui si era innamorato in Grecia e che non sapeva come fare per farsi avanti. Le aveva fatto parecchia tenerezza, era abbastanza goffo e parecchio distratto però era un bravo ragazzo, lei gli rispose per quel poco che capiva, spiegandogli anche che lei non era molto ferrata in campo poiché era entrata presto al tempio
e aveva contratto un matrimonio combinato ma che se lui fosse stato sincero lei sarebbe stata felice di poter scegliere lui. “ Mi prometti una cosa, Briseide, se mi dovesse succedere qualcosa? “ disse lui, la ragazza si sollevò e disse: “ Succedere qualcosa? Che stai dicendo mai? “
“ La verità. Mio cugino non mi fa combattere per adesso, ma io voglio farlo e lo farò. “ disse lui
“ Non ti succederebbe niente lo stesso. “ disse lei convinta tornando a raccogliere fiorellini. Il ragazzo tornò a sorridere e disse: “ Non è il momento di pensare a questo. Mi devi promettere che in caso qualcosa, tu le spedisca questa. “ e le porse una lettera, la ragazza la prese e gli promise di farlo ma che comunque era sicura che lo avrebbe fatto lui stesso.
Aveva raccolto qualche fiorellino e poi risalendo il promontorio si rese conto che c’erano anche delle rosselline selvatiche così le raccolse e quando rientrò mise i petali dentro una piccola bacinella d’acqua così da
improfumarla.
Stava preparando il decotto per una crema curativa quando si sentì accarezzare i capelli, così si girò di scatto e vide Achille che le sorrideva, lei gli sorrise e abbassò lo sguardo a terra, “ Era un modo di salutarti. “ disse lui, lei tornò a guardarlo, ma nel momento più sbagliato perché il ragazzo si era appena svestito e al momento era tutto nudo perché si stava sciacquando. Il cuore le iniziò a battere velocemente e a martellare forte nel petto, era diventata tutta rossa e sperava che il ragazzo non la guardasse in faccia in quel momento, ad ogni modo disse: “ Scusatemi, è che... mi avete spaventata. “
“ Briseide, quante volte ti devo ripetere che mi devi chiamare per nome e mi devi dare il tu? “
“ Mille e due, signore, e comunque io continuerò a darle del lei. “ rispose lei, lui scoppiò a ridere e disse: “ Ed io non ti rivolgerò più la parola. Non sono il tuo signore Briseide, puoi darmi del tu. “.
La ragazza continuava ad essere agitata. Si era dimenticata della sua regola che stabiliva di aspettare almeno dieci minuti prima di guardarlo appena rientrava. Achille tranquillo e sereno si avvicinò e si sedette prendendo il vassoio del cibo e raccogliendo qualche chicco di uva, “ Che stai facendo? “ le chiese, lei girando il decotto rispose: “ Ho trovato delle piantine curative e sto preparando gli ingredienti per un unguento. Con te è necessario. “, il ragazzo rise molto sonoramente e disse: “ Sembri mia madre quando ero piccolo. Girava sempre con un barattolino di crema in tasca. “
“ Eri vivace? “ le chiese la donna
“ Sì, abbastanza. “ rispose lui
“ Sei stato amato tanto vero? “
“ Sì. Figlio unico. “ rispose lui, lei mettendosi un chicco d’uva in bocca disse: “ Viziato! “ e risero assieme.

“ Signore, signore... “ urlò un guaritore verso Agamennone entrando all’improvviso in camera sua ed evitando che il re Spartano anche quella sera possedesse Criseide senza la sua volontà “ Che succede? “ abbaiò il sovrano
“ Altri due soldati, signore, altri due soldati ammalati. E due ne sono morti oggi pomeriggio. “ rispose quello.
Il re si coprì ed uscì immediatamente.

A Troia avevano saputo dell’attacco di epidemia nel campo spartano così Ettore ebbe l’idea di attaccarli in
quel momento, non era molto onorevole ma visti i precedenti poteva essere una cosa che andava a suo vantaggio.
Quella notte stessa si preparò all’attacco insieme all’esercito troiano. Avevano deciso di attaccare solo l’accampamento spartano e dei più fedeli alleati.
Avrebbero evitato quello dei mirmidoni al momento, era molto sorvegliato e in più avevano capito che Achille non stimava particolarmente Agamennone e che se avessero avuto un po’ di fortuna non sarebbe intervenuto.
Achille aveva sentito da lontano del frastuono si alzò immediatamente e si coprì, si affacciò e subito fu raggiunto da Briseide che gli chiese: “ Che succede? “
“ Niente, vai a riposare. “ le rispose lui, lei lo guardò e lui la strinse in un abbraccio. “ Non avere paura. Non
succede nulla. Va tutto bene. “ le disse accarezzandole il capo, la strinse e la portò a letto dove lei normalmente nemmeno si avvicinava, poi la prese in braccio e la distese lì, la coprì e disse: “ Stai qui, va bene? Io torno
subito. “ ed uscì.
La ragazza si coprì tutta fino alla testa e scoppiò a piangere. Si sentiva in colpa verso il dio a cui era devota. E
lo era perché i suoi sentimenti stavano cambiando. Perché si rendeva conto che le piaceva stare in compagnia di quell’uomo, che le piaceva quando la sfiorava, ogni volta che anche per sbaglio la toccava lei vibrava, le si smuoveva tutto l’intestino all’interno e lo desiderava. Sognava di poter accarezzare le sue labbra, di poterle fondere con le sue, sognava che le sue mani la toccassero lungo tutto il corpo, che la toccasserò lì dove non era mai stata accarezzata da nessuno. La notte sognava Achille che le percorreva con le labbra tutto il profilo del suo corpo e che stringerla a se. Si stava innamorando e perciò si sentiva in colpa.
Pianse, quella notte Briseide, pianse finché non si addormentò. E pregò, sì pregò. Perché sapeva che quell’uomo che poteva sembrare rude, rozzo, indelicato lo amava, se ne era innamorata. Lo disse ad alta voce anche. E doveva chiedere perdono. Sperava che il dio potesse perdonarla, ma era stato più forte di lei. E se Apollo era davvero magnanimo come si predicava nei templi lo avrebbe fatto.

" Tu mi hai dato la pace in una vita di guerra"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora