Capitolo Ventisettesimo

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Achille si rivolse ai suoi uomini e si diresse dove aveva posato Ettore si sedette e aspettò qualche minuto. Cercò di calmarsi e poi coprì per bene il corpo del principe troiano.


Priamo era già di fronte alla tenda con tutti gli occhi puntati addosso, il principe dei mirmidoni lo raggiunse con il suo primo ufficiale e due soldati che portavano il corpo del figlio. I soldati trovarono un asse e la assicurarono alla biga adagiando sopra il corpo dell'uomo e legando ben saldamente anche esso. Quando gli uomini fecero ad Achille segno di aver terminato lui ed Èudoro si avvicinarono per assicurarsi che i ragazzi avessero fatto un buon lavoro, successivamente si rivolse a Priamo e disse: " Al mio paese si danno dodici


giorni di tempo per commemorare degnamente i defunti. Ettore è stato un valoroso combattente, per me è


stato un onore combattergli contro. Tuo figlio era veramente abile, è stato uno dei migliori combattenti contro cui io mi sia mai battuto. E sono sicuro che si merita i più grandi onori. Avete la mia parola che in questi dodici giorni non verrete attaccati da noi greci. Vi garantisco dodici giorni di tregua. "


" Grazie. Una decisione degna di un grand'uomo. " disse Priamo avvicinandosi alla biga, a quel punto Briseide lo chiamò e lui si voltò illuminandosi in viso. La strinse forte e le disse: " Che bello rivederti. Non sapevamo davvero cosa pensare. "


" Cosa ci fai qui, zio? " chiese lei, lui le strinse forte le mani e rispose: " Sono venuto per chiedere una cosa indietro. Una cosa che mi appartiene. E sono felice di poter dire che l'ho ottenuta. " e ringraziò Achille inchinando lievemente la testa. La ragazza sorrise così lo guardò facendogli un debole sorrisino e riabbracciò lo zio, Achille abbassò lo sguardo capendo che non poteva trattenerla, aveva capito che la ragazza non avrebbe mai lasciato la sua città e a lui importava che fosse felice. " Briseide. " la chiamò debolmente, la ragazza e Priamo lo guardarono e lui con difficoltà, perché trovava difficile dire certe cose, disse: " Sei libera. Puoi tornare a casa. ", Priamo sorrise entusiasta, Briseide lo guardò dritto in viso e debolmente chiese: " Cosa? "


" Puoi andare a casa. Puoi tornare a Troia. " rispose lui, lei gli si avvicinò e disse: " No, io... io voglio... voglio stare con te. Il mio posto è dove sei tu. "
" No, non è vero. Il tuo posto è a casa tua, dove potrai essere felice. " disse lui


" È colpa mia vero? Per quello che ho detto? Non lo pensavo davvero, giuro. Io... ero disperata per ciò che era


successo a mio cugino, ma... " fece lei, ma lui le si avvicinò e accarezzandole la testa disse: " Sarai più felice lì.


Non centra niente tutto questo. " così prese la collana e gliela mise nelle mani, lei gliele strinse e lui disse: " Se in questo periodo ti ho fatta del male non è stato ciò che volevo. Non avrei voluto, per lo meno. "


" Non voglio andare via. " disse lei, lui le sorrise e la abbracciò accarezzandole la testa. " Non piangere! " le disse, lei si staccò e gli accarezzò il viso guardandolo dritto negli occhi, gli baciò le labbra e si accovacciò nuovamente contro il petto dell'eroe, lui le accarezzò i capelli e disse: " Ti amerò per sempre. "


" Ti amerò per sempre pure io. " disse lei distaccandosi e allontanandosi riluttante come sperando che Achille


ci ripensasse. Lui le sorrise e incoraggiante le mandò un bacio in aria, lei aveva capito che era un congedo e così raggiunse lo zio sulla biga che in tutto quel tempo non disse nulla e vi salì.


" Sei un re molto più coraggioso di quello che abbiamo qui. Questo ti fa onore. " disse il figlio di Peleo Priamo inchinò nuovamente la testa come un altro cenno di saluto ed avviò la biga. Briseide non si era nemmeno voltata, Achille sapeva che lo aveva fatto perché stava piangendo e non voleva farsi vedere, ma era meglio così. Lo aveva capito da un pezzo. Si sentiva finito pure lui, la vedeva allontanarsi e il cuore gli si era fatto molto piccolo, lo sentiva come prosciugato da tutte le emozioni, le sensazione ed i sentimenti.


Briseide quando capì di essere sufficientemente lontano si voltò asciugandosi le lacrime che si faceva uscire in modo silenzioso per vedere quanta strada era stata già messa tra lei e l'uomo che amava. Si rivoltò avanti pensando a ciò che le avrebbe potuto dire lui e guardò la collana che il ragazzo le aveva consegnato; era una collana fatta con delle conchiglie, l'interno risplendeva di verde smeraldo e di fuori erano tutte bianche. L'avrebbe indossata subito appena arrivata a casa.

Giunsero di fronte le mure di Troia e prima di entrare Priamo prese per il braccio Briseide e disse: " Figliola, ci sono delle cose di cui dobbiamo discutere qui senza che nessuno ci senta. ", la ragazza fece segno di aver capito e si sedette, lo zio le si sedette affianco e disse: " Allora, non so se lo sai, ma tuo marito e tuo padre sono


morti. "


" Lo so. " disse Briseide


" Ora come linea di successione tu dovresti toccare al primo parente uomo ancora in vita dalla parte di tuo marito, tuttavia i parenti di tuo marito sono tutti deceduti, perciò tocchi all'uomo più anziano ancora in vita da parte di tuo padre, quindi a me. Ora, io non sono costretto ad accettare la tua custodia, potrei decidere di non farlo e a questo punto toccheresti a Crise. Ovviamente per me è un piacere prenderti come figlia, ma ci sono cose che devo sapere, perché tu eri una sacerdotessa fedele ad Apollo e di quello che ho visto poco fa ho ragione di pensare che non è più così. Non mi interessa, non mi interessa sapere cosa ci hai fatto, se ci hai fatto qualcosa, se eri consensiente o meno, se sei stata costretta o no. Però devo sapere se effettivamente


qualcosa ti è stata fatta o a maggior ragione se l'hai fatta tu di tua spontanea volontà perché ti faranno sicuramente controllare e se... insomma le conosci le leggi, sai cosa ti aspetterebbe. Se c'è stata violenza, beh... ma se tu ti sei concessa.... Comunque sia, se tu sarai sincera con me io posso aiutarti, posso proteggerti. Perciò sii sincera. ", la ragazza capiva la situazione, e capiva anche che la posizione dello zio era abbastanza scomoda, così raccontò quello che era più giusto raccontare. Priamo stette ad ascoltare attentamente e serenamente e alla fine abbracciandola rientrarono.

Angolo autrice
😭😭😭😭
#feels

" Tu mi hai dato la pace in una vita di guerra"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora