<Capitolo 7♡>

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Stephan
Guardo fuori dalla finestra. Beh, il panorama dell'Armenia era più bello, meglio di Milano ultimamente odio tutto di quella città.
-Faraone- dice Lorenzo mentre mi salta addosso
-Pellegrini, i tuoi istinti gay mi mancavano- lui ride e si chiude in bagno. Nel frattempo vedo che dal telefono del numero 7 arrivano numerosi messaggi da Veronica, li guardo. Dopotutto non abbiamo segreti, tolto quando il discorso diventa over 18. Inizio a leggere i messaggi.
Appena puoi chiamami

Lorenzo è importante

Lorenzo cazzo devo dirti che ha fatto Aurora rispondi

Mi preoccupo e corro da Pellegrini che è in bagno con solo le mutande addosso.
-Stephan che succede? Che mi ha scritto Veronica?-
-Chiamala, deve dirti che ha fatto la mia ragazza... Io scendo a fare colazione sono in ansia te lo dico-
Gli lancio il telefono e corro di sotto, inizio a mangiare in silenzio mentre parlo con Andrea Belotti. Il mister scende, completamente in pigiama.
-Mister ma un vestito no?- commenta Bonucci.
-Ragazzi, non è l'ora di scherzare. El Shaarawy il primo volo per Roma, alle 11 è tuo-
-Come?-
-Il primo volo per Roma... Stephan la tua ragazza...-
-Zio, Aurora sta partorendo-
Urla Lorenzo mentre scende le scale e mi fa sentire la chiamata di Veronica. Come cazzo è possibile? Insomma è al settimo mese, il bambino ci mette nove mesi a formarsi.
-No oh fermi. È al settimo mese-
-Si è sentita male ed Ilenia l'ha portata in ospedale. È dalle cinque che è lì-
-Porca puttana sono le nove quanto ci mette a nascere un bambino?-
-In sti casi tanto Stephan, devono salvare lei e lui... Ora il primo volo è tuo ti ho detto-
Annuisco al mister e corro a fare la valigia, metto tutto dentro alla veloce e la chiudo. Quando casca una foto. La prima ecografia di Ale, era così piccolo. Non sapevamo ancora il sesso, era tutto segreto, c'era solo Ilenia lì. Me la metto nel portafoglio e poi scendo le scale. Ho ansia fin troppa, le lacrime minacciano di uscirmi mentre sono seduto sulla valigia. Lorenzo si avvicina a me con un sacchetto dell'Italia.
-Gliela puoi mettere quando lo vedrai- lo apro, la maglia numero 22 dell'Italia. Lo stringo a me, mi mancherà e gli voglio bene. Vedo Alessandro impassibile, speravo in una sua parola ma come sempre non fa niente.
-Senti ma sto nome ce lo dici?- mi chiede Nicolò. Giro la maglia e leggono "Ale"
-Alessio. Bello come nome-
-No, non è Alessio. È un nome importante, almeno per la mia ragazza. Se era maschio per lei era questo da quando è piccola mi ha detto... È Alessandro mio figlio sarà Alessandro, se non lo è già-
Nella stanza cala il silenzio, Alessandro mi guarda con gli occhi che mi sfidano. Mancini entra.
-El Shaarawy, ci si rivede alle prossime partite, ciao-
-Arrivederci mister-
Gli stringo la mano e saluto tutti, corro in taxi. Lì decido di chiamare mio fratello, devono scendere a Roma ora tutti quanti. Il taxi mi porta all'aeroporto e salgo sul volo privato. Sopra inizio a tamburellare col mio tavolino quando l'hostess mi porta un bicchiere d'acqua.
-Perché ritorno improvviso?- mi chiede. La guardo, avrà la mia età. Anni fa ci avrei provato spudoratamente ma ora ho solo Aurora in testa ed Alessandro.
-Problemi in famiglia. Vorrei stare da solo grazie- lei si allontana. Io mi addormento, tanto il volo dura tre ore e venti minuti senza scali.

Aurora
Apro gli occhi, mi sento distrutta, riconosco la stanza d'ospedale, il medico mi vede che ho gli occhi aperti e mi rimette la maschera. Poco dopo mi riaddormento. Voglio solo Stephan.
Dopo 2 ore
Mi sveglio con una mano che mi accarezza il collo. Mi giro, Stephan.
-Amore- gli dico con un filo di voce mentre lui mi bacia sulla bocca delicatamente. Non capisco ancora niente di niente, ci vogliono circa venti minuti.
-Dov'è Alessandro?-
-Lo stanno controllando, è nato prematuro e ma dovrebbe essere tutto apposto. Come ha fatto?-
-Non ci stava più in pancia... Ma sta bene?-
-Vado a chiedere... Ti mando Ilenia- Ilenia entra mentre lui esce e si siede vicino a me. Mi accarezza dove mi hanno fatto la cicatrice, è stato un cesareo alla fine. Quando mi sono svegliata ho sentito i dottori dire "Beh cerchiamo di salvare entrambi se no chiediamo alla madre che dice". Mi sarei fatta uccidere per salvare Alessandro, ma per fortuna non è stato così.
-Tu Ale l'hai visto?- le chiedo
-Di sfuggita. Mentre lo portavano a far gli esami, è piccolino, cioè più che altro l'altezza è normale. È magro però-
Io le stringo la mano mentre lei ricambia e sorride. Dopo poco entra Stephan.
-Dovrebbe andare tutto bene. Gli stanno facendo i controlli... Ma per ora, tolto il fatto che pesa 2 kg scarsi tutto bene. Fidati di me, ha preso da me ed è bellissimo-
-Il fatto di avere appena partorito ed essere ancora mezza sotto anestesia non mi vieta di mandarti a fanculo El Shaarawy- lui scoppia a ridere con Ilenia.
-Io esco che ho mollato Penelope e Sveva ai genitori di Stephan, come minimo Penelope gli ha chiesto la carta d'identità. Vado- la saluto mentre mi rendo conto che non so se saprò affrontare sua madre e suo padre ora come ora. Stephan mi stringe la mano.
-Va bene se faccio entrare i miei?-
-Va bene Ste... Tanto sembro mezza fatta- ride e li fa entrare. Davanti a me si presentano un uomo ed una donna sopra i sessant'anni, tra l'altro suo padre è tutto suo fratello Manuel. Per filo e per segno. Suo fratello viene vicino a me e mi abbraccia.
-Tutto bene?-
-Si ora si... Sembro mezza drogata- lui ride mentre noto che sua madre mi squadra dalla testa ai piedi.
-Aurora loro sono i miei genitori-
-Piacere- dico mentre si avvicinano e mi stringono la mano. Cade un silenzio tombale, non so veramente cosa dire e sono a disagio mentre Stephan mi stringe la mano.
-Ma con la Nazionale?- gli chiedo
-Tanto Mancini piuttosto che far giocare me fa giocare il portiere... Però tranquilla. Ora non so quanto dovremo stare qua-
-No, tu torni a Milano. Se no perdi troppe partite... Tanto non penso che si voglia tanto-
-In che senso non torni in Nazionale?- chiede sua mamma
-Eh mamma che facevo? Preferivo venire qua- in quel momento entra l'infermiera. Che ci spiega alcune cose su Alessandro, l'unica cosa è che non pesa tantissimo, ma per il resto i polmoni e tutto il resto sono perfetti. Quando me lo da in braccio lo guardo mentre è veramente piccolo, mi rendo conto che sto tenendo in mano qualcosa di meraviglioso... Qualcosa di mio. Mi scendono numerose lacrime e quando guardo Stephan noto che pure ha gli occhi lucidi.
-Ah ma allora piangi pure tu crestina- lui ride mentre lo tocca e gli massaggia.
-Il nome?- chiede la dottoressa
-Alessandro- rispondo mentre Stephan ride
-Si... Alessandro- mi bacia mentre suo padre e sua madre continuano a guardarci
-Posso chiederti una cosa?- mi chiede sua mamma mentre tocca Alessandro facendogli una carezza. Annuisco, ok ora ho veramente paura.

Innamorata Di Stephan El Shaarawy (2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora