<Capitolo 20♡>

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Stephan
Sto tornando a casa dopo Inter-Parma. Mi da abbastanza fastidio non aver vinto, domani è il mio compleanno e volevo festeggiarlo con una vittoria, nonostante giochi con una squadra che odio.
"Faraone, mi accompagni a casa?" mi chiede Danilo D'ambrosio, ormai un giocatore dell'Inter da molti anni. Annuisco, prima non lo sopportavo tanto ma ora sta riuscendo a trasmettermi delle buone sensazioni.
"Fra poco meno di due ore è il tuo compleanno... Non festeggi?"
"No, qua a Milano non ho chissà quali amici tolti alcuni della squadra, che poi siete pure in pochi... Non ha senso, lo faccio a casa con la mia ragazza e mio figlio" lui mi guarda sorridendo.
"Sei innamorato perso" scuoto la testa.
"Penso che anche tu lo sia..."
"Si, ma con la mia ragazza ci conosciamo da anni. Un figlio non l'ho fatto subito" beh evidentemente io e Aurora abbiamo corso un sacco.
"Beh, io l'ho avuto a febbraio a San Valentino, non era programmato ma sono felice così... Abiti qui vero?" lui annuisce e prima di uscire mi abbraccia.
"Notte Faraone di Milano" sorrido e lui scende.
Giro l'auto e vado verso casa mia.
Appena sono sotto mi ricordo il mio ultimo compleanno a Roma, con tutti i miei amici e tutto il resto, quest'anno sarà diverso, ma spero di rifarlo a Roma il prossimo anno.
Quando sto per salire in casa mia vedo mio fratello davanti alla porta principale del mio condominio.
"Manu" dico mentre lui mi viene incontro e mi stringe a lui.
"Che ci fai qua?"
"Niente, ti sono venuto a vedere... Anche se non devo aver portato tanto fortuna, ma hai giocato bene dai. Ti va di venire con me a bere qualcosa?"
"Avevo detto ad Aurora che stavamo insieme ad aspettare la mezzanotte"
"Ha detto che puoi venire con me e Giulia, muoviti sali in auto" Manuel sarà anche il più grande fra i due, ma a volte sembro io quello maggiore. In questo momento è energico mentre per me potremmo anche dormire.
Andiamo in un piccolo pub vicino a casa, per fortuna mi sono cambiato ed indosso gli occhiali da sole ed un cappellino, non ho voglia di autografi.
"Manu, ma non possiamo andare a casa?"
"Dai su, bevi qualcosa..."
"No, che poi mi ubriaco. Poi non mi piace bere" lui scoppia a ridere.
"Ma se quando eri al Milan ogni volta che uscivamo ti dovevo portare a casa io che eri sempre ubriaco... Ti ricordo di quando hai vomitato nella mia auto?"
"No Manu, grazie ricordo. Vabbè prenzo uno spritz"
"Alle 23.30 di sera?"
"Ma non rompere le palle però" commento mentre lui scoppia a ridere. Contagia pure me e finiamo di bere, quando Giulia fra la folla vede la mia ex ragazza, Ester.
"Stephan si sta avvicinando" deglutisco, proprio oggi?
"Ma ciao Ste" dice dandomi due baci sulla guancia.
"Ciao Ester"
"Come stai? Congratulazioni ho visto che sei padre ora"
"Grazie, comunque sto abbastanza bene. Milano mi fa ricordare momenti abbastanza bui, ma almeno ho Aurora a darmi molto supporto morale. Ah devo andare, ciao"
Cerco di levarmi da lei e me ne vado alla cassa, mentre pago mi arriva una foto da Aurora, siamo io ed Ester poco fa. Cerco di risponderle subito
Stephan: non è come sembra Aurora, l'ho mandata via, non l'ho baciata
Aurora: mi piji per cogliona? Me ne vado a Roma, sei solo uno stronzo, mortacci tua
Decido di tornare a casa, Manuel mi accompagna ed io lo guardo. Sono incazzato nero, mi sento una merda, quando esco dalla macchina di Manuel prendo le sigarette che sono sotto il sedile, lo conosco mio fratello, non fuma mai, solo quando è nervoso. Ed io uguale, perdere Aurora è la cosa più brutta che poteva succedermi.
Me l'accendo mentre mi avvicino a mio fratello.
"Vuoi?" gli chiedo mentre mi fulmina ed alza gli occhi.
"Manca un minuto alla mezzanotte, saliamo e metti a posto con Aurora... Butta sta cosa" annuisco faccio un ultimo tiro e la getto a terra.
Saliamo fino al nostro ultimo piano, cerco le chiavi e quando apro è tutto buio, sinonimo che Aurora è già andata via.
Accendo la luce.
"Sorpresa" sento urlare da tutti i miei migliori amici. La casa è piena di palloncini, qua c'è lo zampino di una donna, è impossibile che a qualcuno sia venuta questa idea.
Inizio a salutarli tutti e noto che non c'è Aurora.
"Aurora?"
"Credi che mi potevo incazzare di una foto, che ho architettato io tutto Stephanino?" mi giro, Aurora con addosso un semplice paio leggins e la maglietta con su scritto "Queen" e tiene in braccio Alessandro che ha la maglietta con su scritto "Little king", capisco che ha in mente altro. Si avvicina a me e mi bacia, io non la stacco e continuo a baciarla. So che le da fastidio davanti ad altri ma io lo faccio per lei, per farle capire che una coppia fa questo ed è umano.
"Auguri amore mio" mi sussurra all'orecchio mentre io la bacio a stampo.
Guardo Alessandro che è sveglio e mi guarda, lo prendo in braccio.
"Bello di papà, sei tutta la mia vita" dico mentre lo bacio. Tutti vengono a farmi gli auguri mentre mi abbracciano, ha convinto tutti a salire?
"El Shaarawy sei stanco?" mi chiede mentre mi butto sul divano.
"No signorina Florenzi perché?"
"Perché alle cinque di sta mattina abbiamo un volo per Roma, il compleanno a Milano non te lo faccio festeggiare. Andiamo a vedere le tue due ex squadre giocare e poi, boh, magari ho organizzato qualcos'altro" alzo gli occhi. È una pazza, mi fa soffiare sulle candeline e poi iniziamo a dare la torta a tutti quanti.
Intanto Alessandro lo tiene Manuel quando me lo ridà.
"Ehm, volevi essere zio, ora fai lo zio"
"Volevi essere padre, ora fai il padre" scoppiano tutti a ridere compresa Aurora. Io la fulmino.
"Avrai anche ventisette anni ma resti il solito permaloso" scoppia a ridere con tutti gli altri mentre io guardo Alessandro.
"Menomale che ho lui che non mi giudica... Vuoi bene a papà vero?"
"Oddio lo fa diventare scemo questo" commento Maui mentre tutti ridiamo.
Aurora si siede in braccio a me sul divano mentre ci mettiamo a parlare con gli altri del più e del meno.
"Amore, vado a cambiare Ale, vieni con me?" mi chiede nell'orecchio mentre me lo bacia.
"Certo..." mi alzo con lei, sono le due, fra due ore saremo in aeroporto.
"Andiamo a cambiare Ale... E magari a farlo dormire" dico mentre si alza.
Andiamo in camera da letto e chiudo la porta a chiave. Mi sdraio sul letto mentre sdraia Alessandro ed inizia a cambiarlo.
"Sei una mamma bravissima"
"Non penso... Non credo... Insomma sono ancora piccolina..."
"Si, la mia piccolina..." commento mentre lei diventa rossa e mi bacia sulla guancia prima di abbracciarmi.
Prende Alessandro e lo allatta, io le metto una mano sul seno dove non allatta e guardo il telefono. So che le piace un sacco quando la coccolo, la vedo persa a guardare Ale e la mia mano. Quando finalmente Alessandro dorme lo mettiamo nel suo lettino vicino al nostro letto prima che io possa prendere Aurora e mettermela sopra.
"Ammettilo che era una scusa quella di cambiare Alessandro" le dico mentre lei mi sfila la maglietta e mi bacia sul petto. Sorride.
"Che perspicace che sei" dopo pochi minuti risiamo in corpo unico, iniziare il mio compleanno così è la cosa più bella che avrei voluto. Lei è tutto quello che ho sempre voluto, la donna per me.

Innamorata Di Stephan El Shaarawy (2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora