<Capitolo 16♡>

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Aurora
Sono qui da un giorno, domani sera riparto per Milano. Insomma almeno passo sabato sera con Stephan prima del derby d'Italia per il quale è carichisismo. Mi cambio e vesto Alessandro per poi scendere.
-Ilenia io domani sera riparto...- davanti a me però non ho Ilenia ma mio fratello con in mano un termetro
-AMORE- urla mentre Ilenia scende e vede la scena mentre deglutisce.
-Tu che ci fai qua?- gli chiedo
-Fino a prova contraria ci vivo... Tu che fai qua casomai. Ilenia...-
-Ale dovevi essere in ritiro ed io le ho detto che per stare a Roma da sola poteva dormire da me-
-Ma cazzo devi dirmelo, tu ora il tempo di prendere le tue cose e vai fuori-
-Ale capiscilo... Rivoglio il nostro rapporto-
-Va bene. Molla l'infame-
-Non è l'infame, ama Roma-
-Bah non mi sembra visto che gioca nell'inter ora- lo guardo male mentre il mio sguardo si sposta sull'Alessandro numero due.
-Sai speravo che magari uno sguardo a tuo nipote lo volessi dare. Ti sei sempre lamentato di non aver avuto un maschio, beh forse è un El Shaarawy ma fidati che nel DNA è anche un Florenzi-
-Ti ho detto fuori da casa mia- guardo Ilenia. Non si sarebbe mai messa contro suo marito che stava sudando.
-Hai la febbre?-
-Si ma non te ne frega, ora prendi le tue cose e vai fuori-
-Invece mi voglio occupare di te guarda-
-Auri non è sicuro per Ale, se la può prendere...- dice mia cognata mentre risalgo le scale e metto Ale sul letto. Mentre faccio la valigia mi guarda mentre muove i piedi.
-Un giorno ti prometto che conoscerai Zio Alessandro Florenzi... Ora però andiamo io e te a casa va bene?- lui sorride. Quel sorriso che mi da la forza di andare avanti giorno dopo giorno. Chiudo la valigia e prendo la roba di Ale. Scendo, saluto Ilenia e la piccola Sveva. Poi mi giro verso mio fratello. Non lo saluto manco ed esco. Per fortuna da lì a casa mia ci sono pochi minuti a piedi, circa 10 minuti. Quando arrivo apro con le chiavi che mi ero portata dietro, forse me lo sentivo. Finalmente a casa nostra. Quella si che è casa mia e di Stephan. Piena di quadri e foto, visto che prima era spoglia perché quello che sarà mio marito odia tutto quanto. Prendo Alessandro e lo metto sdraiato sul divano con un gioco mentre a posto un po' di cose, visto che non ci entro da un mesetto quasi. Quando ho finito trovo Alessandro a giocare con la palla che Stephan gli ha comprato, giocare è una parola grossa ma la tocca in continuazione con i piedi... Ho già capito che ho davanti a me un altro calciatore... Mi manca una femmina lo ammetto, è un'altra delle mille cose che farò con Stephan. Ora mi godrò questa giornata, dopodomani sono pronta per affrontare San Siro.
[...]
Era quasi un mese che non entro qui dentro, mi siedo al mio posto e, per fortuna c'è abbastanza spazio anche per la carrozzella. Alessandro per il momento non ha fatto storie. Anzi è completamente abbracciato al pupazzo che gli ha regalato Stephan appena nato. Sento due mani sugli occhi e le levo, Totti.
-Francesco...-
-Aurora, mi saluti così?- lo abbraccio e lui mi stringe.
-Che ci fai a Milano?-
-Domani parto per una partita tra leggende Italiane e quei bastardi della Germania-
-Non sei mai cambiato-
-Già Auri... Fammi vedere mio nipote... Ah ma io così non ti prendo-
-Dai su, Ste gli ha già fatto vedere i tuoi ed i suoi gol-
-Allora cresci bene piccolo- io rido mentre lui si siede vicino a me.
-Se arriva qualcuno... Sto seduto perché io sono Francesco Totti-
-Va bene Francesco Totti... Chi tifi sta sera? -
-Il nulla, la palla- scoppiamo a ridere mentre lui mi fa una foto a me ed a Ale. Mi risiedo mentre la partita inizia, la Juventus passa subito in vantaggio con un gol di Dybala e poi viene concesso un rigore all'Inter. Il primo tempo finisce in pareggio e durante l'intervallo io controllo che Alessandro stia tranquillo ma per il momento non sta dando problemi. Lo tengo un po' in braccio mentre Francesco parla con tre youtuber che sono venuti a vedere la partita, gli autogol. Quando ero a Londra li guardavo sempre, era l'unico modo per essere aggiornata sul calcio in generale e per sapere le cose senza guardare le partite per poi discutere con mio fratello.
-Possiamo chiederti una foto?-
-A me?-
-Si, ti dispiace se la pubblichiamo poi?-
-No no, va bene-
La faccio con loro tre e si vanno a risedere. Sono ancora abbastanza imbambolata quando mi chiedono le foto, continuo a dire e a pensare che dopotutto io non sia nessuno.
-Ti fa strano fare foto?-
-Un sacco... Non penso di essere qualcuno con cui fare foto. Insomma mica posso paragonati a tua moglie-
-Non vuol dire niente, tu ed Ilary siete diverse, aggiungerei per fortuna, io sono diverso da Stephan, per fortuna. Insomma era destino, io ed Ilary eravamo giovani come te e Stephan... Io ora sono un vecchietto aurora...-
-Capitano,hai 43 anni mica 50 insomma-
-Lo so lo so... Ma io sono il passato, invece lui che ora gioca qua e questo qui che tieni in braccio sono presente e futuro-
-Non penso che tornerà a Roma-
-Fidati... Ci torna... E questo diventa e sarà giallorosso- mi abbraccia e la partita rinizia. Dopo esattamente quindici secondi dalla ripresa Stephan segna un gol. San Siro è in delirio ed io pure quando si gira e si mette il dito in bocca indicando me ed Alessandro. Tutti lo abbracciano, soprattutto Nicolò col quale ha un bel rapporto... Beh mai come quello che ha con Lorenzo.
-Hai capito il Faraone in quindici secondi che fa... Bestia- commenta Francesco mentre io scoppio a ridere. Tengo stretto a me Alessandro.
Purtroppo la partita viene vinta dalla Juventus e Stephan sembra molto incazzato.
-Ci rivediamo a Roma Aurora, ciao... Ciao piccolino- dice Totti mentre ci abbracciamo e bacia Alessandro. Io aspetto Stephan che esce abbastanza scontento con la maglia della Juventus sulle spalle.
-Hai ucciso un calciatore?- gli chiedo mentre ride e mi bacia a stampo prima di prendere Ale in braccio.
-No no è quella di Miralem... Dopotutto anche se gioca nella Juventus, anche solo per mezza stagione mi è stato vicino a Roma... Andiamo?- annuisco. Conte lo saluta e gli fa l'imbocca al lupo per la Nazionale, dove sta volta non ci sarà mio fratello per sua fortuna, voglio che la prenda bene e che si diverta.
-Prima volta per lui com'è stata?-
-Bene dai... Non ha fatto storie-
-Eh certo, è tutto il papà ed ama lo stadio- scoppio a ridere mentre lui lo bacia tutto. Arriviamo a casa e mi cambio mentre Stephan coccola Alessandro. Mentre lui si cambia io cambio l'altro piccolo uomo della mia vita. Sento gli occhi di Stephan completamente addosso, amo quando mi guarda con quegli occhioni.
-Guarda ti faccio vedere una foto- annuisco mentre lui tira fuori dai pantaloni una sua foto da piccolino
-Oddio com'eri carino... Non l'ho vista a casa tua-
-No, me la porto sempre dietro. Visto che ci assomiglio-
-Va bene ti assomiglia... Mi devi un figlio-
-Ora non mi sembra il caso per metterne in cantiere un altro, incinta sei abbastanza nevrotica-
-Grazie al cazzo sembravamo Romeo e Giulietta-
Lui prende Ale in braccio e si mette a saltare sul letto cantando una canzone di Romeo e Giulietta. Scoppio a ridere, se lo vedessi da fuori non direi che è un mezzo pazzo.
-Ti amo- gli dico mentre lo bacio.
Prima di dormire sono in quello che io chiamo il mio posto felice, sdraiata ad allattare Alessandro mentre Stephan è di fronte a me che mi accarezza i capelli. Potrei passarci la vita così, me lo voglio godere finché è piccolo e non fa girare la testa a tutte le donne.

Innamorata Di Stephan El Shaarawy (2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora