E chi l'avrebbe detto?

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Tamburellai nervosamente le dita sul tavolo.

Odio le punizioni. Sono solo inutili modi architettati da adulti diabolici per tentare di far capire ai ragazzi ciò che non devono fare... peccato che nella maggior parte dei casi ciò si ritorca contro di loro, perché le punizioni invogliano i ragazzi a combinare un guaio ancora più caotico del precedente. E malgrado questo le punizioni continuano a essere legali e pienamente accettate dalla popolazione mondiale. Strano, vero?

Non credevo che la Stark Tower avesse anche una stanza apposita per punire la gente. Insomma, è piena di tutto e di più, ma questa proprio non me l'aspettavo... Eppure ormai dovrei aver capito di non dover dubitare di Tony Stark. Non so come accidenti faccia ad essere sempre un passo avanti a me in qualsiasi cosa.

Seriamente aveva messo un allarme silenzioso sulla tastiera che quantunque una persona che non fosse il padrone di casa o sua moglie avesse toccato il computer, l'orologio di Tony avrebbe iniziato a vibrare?

Seriamente aveva previsto che qualcuno avrebbe tentato di rubare i file?

Ovviamente la testimonianza di Happy non ha aiutato e il signor Stark sospettava che ci fossi io dietro...

Uffa, però... non me ne va mai una giusta.

La stanza delle punizioni della Stark Tower non era il massimo e faceva un profondo contrasto con il lusso dell'intera struttura, essendo interamente deprimente, decaduta, scadente, noiosa, creata apposta per far impazzire chiunque che, come il sottoscritto, è costretto a rimanerci per un ora intera da solo con la porta chiusa a chiave e nessuna distrazione possibile...

Sbuffai pesantemente sbattendo la testa contro il tavolo a cui ero seduto.

Noia, noia, noia, noia...

Come avevo previsto Tony non aveva fatto fatica a collegarsi alle nostre due tute e violare il sistema facendoci tornare a dimensioni normali prima che noi potessimo fare qualsiasi cosa.

Così, io e Scott ci siamo ritrovati seduti sul tavolino del salotto di Tony Stark con Pepper bianca come un cencio, il padrone di casa che armeggiava con uno smartphone tirato fuori dalla tasca e con cui si era collegato ai nostri sistemi, Bruce che stava in disparte con espressione neutra.

Il signor Stark ci ha guardato con un sopracciglio inarcato.

-Parker e Lang- aveva detto, con il suo tipico sorrisino vittorioso -Ma che... sorpresa vedervi qui.

-Signor Stark, la smetta di scherzare- aveva detto Scott ricreando la scena di poco prima.

Tony aveva annuito.

-Certo, prima gli affari- ci aveva sorriso, e per un momento avevo pensato che non ci avrebbe punito, che non ci sarebbero state conseguenze, che... -Penso che noi dovremmo fare una bella chiacchierata, ragazzi- aveva aggiunto e la sua espressione è divenuta seria e rigida -Poi penserò alla punizione.

Ci aveva sequestrato le tute, ci aveva lanciato dei vestiti casuali e aveva preso da parte Scott, dicendo di volergli parlare... ma era passata una vita e nell'intanto io ero rimasto chiuso lì, in quella stanza antipatica senza via di uscita dalla noia e dalla monotonia pura.

L'unica cosa che potevo fare era continuare ad aspettare.

Speravo almeno che Alex fosse rimasta all'oscuro e che lo zio non l'avesse ancora scoperta, benché la casa di Scott fosse uno dei primi posti dove sarebbe venuto spontaneo guardare per cercarla. Ma preferivo credere che la mia amica avesse avuto il buon senso di nascondersi altrove con Logan.

Lanciai un'occhiata all'unica minuscola finestra che dava sull'esterno. Doveva essere metà pomeriggio e il sole lanciava bagliori dorati attraverso il vetro.

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