I miei dubbi ed io

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Fissavo il soffitto della stanza con sguardo perso.

Avevo passato il resto della nottata in questo stato: sdraiato sul letto di quella piccola camera, gli occhi rivolti in alto e la mente in tumulto, circondata dalla miriade di altre domande che erano nate dalla sera prima.

Loki. Era lui il responsabile di tutto... E tutte quelle storie sull'essere finalmente cambiato che aveva rifilato a tutti noi dopo la battaglia contro Thanos? Dov'erano finite le sue promesse?

Nonostante tutto continuava a essere il dio dell'inganno tanto odiato da suo fratello... e alla fine non è che dovevo tanto sorprendermi, dopo la miriade di volte in cui quell'imbroglione aveva cambiato fronte e alleati. È il dio dell'inganno, dopo tutto...

Ma adesso che la trama alla base di tutto era stata svelata restava ancora una domanda intorno cui giravano miliardi di altre, una questione a cui non riuscivo a dare neanche uno straccio di risposta: che cavolo ci doveva fare Loki con un Cerebro nella dimensione A?

Perché alla fine era questo il succo di tutto... Lui aveva chiesto a Raven di costruirglielo, ma nessuna volta aveva mai detto il motivo.

Va bene, Peter, riflettiamo un attimo: tu sei un dio abbastanza cattivo che, normalmente, vuole trovare un modo sempre più originale e scenografico di distruggere il mondo o conquistarlo. Il piano del momento comprende la costruzione di un macchinario in grado di trasportarti nella dimensione alternativa... qual è il piano?

Wow, sembra un indovinello di quelli che girato sul Web... ma di solito le risposte di questi rompicapi è semplice e, alla fine, ti sbatti la mano sulla fronte urlando a te stesso "Perché cavolo non ci ho pensato!"; eppure questa volta qualcosa mi sussurrava che, al centro non c'era una soluzione banale e comprensibile, ma qualcosa che andava oltre a ciò che conoscevo, qualcosa di totalmente inaspettato...

Il sole era già sorto da un pezzo, ma dormire mi era impossibile e neanche l'idea di incontrare nuovamente la ragazza del sogno mi invogliava a mettermi con la guancia sul cuscino e assopirmi: avevo riposato abbastanza...

Mi chiesi dove fossero Alex e Tony in quel momento, nella nostra dimensione; cosa stessero facendo; se, non vedendomi tornare, si fossero preoccupati; se mi avessero visto essere trasportato fuori dalla base, svenuto, insieme a Mystica.

E Logan? Che fine aveva fatto?

L'avevano tenuto rinchiuso probabilmente per continuare gli esperimenti sui Mutanti, ma mi domandai se stesse bene... Anche con la rigenerazione essere rinchiusi e tenuti prigionieri diventa un'agonia insopportabile, e da quanto avevo compreso, Wolverine non era tipo da posti angusti e claustrofobici.

Questi sono solo alcuni dell'infinità di pensieri che mi svolazzavano allegramente per il cervello. Certamente avrei svegliato qualsiasi telepate in ascolto nel raggio di miglia. Mi sembrava che quelle voci continuassero a urlare con una potenza sempre maggiore, e io non avevo modo di farle tacere in alcun modo, dovevo solo sperare che, alla fine di tutto, si zittissero da sole.

Xavier mi aveva rimandato in camera dopo la spiegazione delle tre donne, raccomandandomi di riposare, che tutti quei problemi potevano aspettare il giorno dopo per essere analizzati... come avrete già capito non gli ho dato retta.

Non sapevo che ore fossero e il tempo mi scorreva accanto senza neanche sfiorarmi... ogni cosa mi sembrava immobile e l'unico segno che segnasse il passare inesorabile delle ore era il sole che lentamente si arrampicava nel cielo fuori dalla piccola finestra che avevo dietro al letto.

La porta, questa volta, me l'avevano lasciata aperta, dicendomi che la scuola era ormai casa mia, che potevo usarla come volevo e andare in giro, nel caso non riuscissi a dormire... Strana la vita, no? Quando sei rinchiuso la sola cosa che desideri è uscire e correre fuori da quella gabbia in cui ti senti imprigionato, ma basta che al posto di chiusa a chiave la porta sia semplicemente appoggiata allo stipite che quell'assurda brama di libertà scompare, e preferisci la quiete della stanza...

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