Un incubo a cielo aperto

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-Aiuto.

Qualcuno mi scosse la spalla con violenza.

-Aiutami!

Mi morsi il labbro tenendo volutamente le palpebre abbassate.

-No... Non un altro sogno- borbottai stringendo gli occhi con forza -Ti prego, no...

-Peter! Questo non è un sogno!

Una mano mi afferrò il braccio e lo strangolò, piantandomi le unghie nella carne e facendomi gemere di dolore.

Spalancai gli occhi e schizzai a sedere sul letto dell'albergo.

Era ancora notte fonda. La finestra era spalancata e le tende danzavano come spettri nel buio. I contorni delle cose erano sfocati e indistinti, giù in strada sirene della polizia ululavano nel vento e le luci azzurre e rosse lanciavano fasci lugubri sulle pareti della stanza.

Dietro alla porta della camera passi affrettati facevano avanti e indietro. Il rimbombare degli scarponi sul parquet aveva un suono ritmico e satanico, come il rombo di un tamburo.

Rabbrividii e abbassai lo sguardo sulla persona che aveva irrotto in camera mia.

Alex, ancora in pigiama, stava accovacciata accanto al mio letto. La poca luce che c'era si rifletteva sulle sue lacrime, le quali scorrevano inesorabili sul suo viso pallido e spaventato.

-Peter!- urlò stritolandomi il braccio con più forza -Dobbiamo scappare! Lo S.H.I.E.L.D ci ha trovato! Hanno preso Logan, Tony è ferito... Ma torneranno, ci verranno a cercare... Ci hanno scoperto! Peter, dobbiamo andarcene!

-Cosa?- farfugliai mentre tentavo in tutti i modi di accettare la situazione -Ma come...? Come ci hanno trovato?

-Vuoi parlare di questo ora?!- strillò -Mio zio è di là che muore dissanguato e tu mi chiedi questo?!

Proprio in quel momento un forte tonfo ci fece voltare di scatto, mentre la porta della stanza che Alex aveva probabilmente chiuso a chiave crollava sul pavimento facendomi sussultare apertamente.

Una famigliare figura dorata si stagliava sull'uscio e i suoi occhi luminosi ci fissarono minacciosi.

-Dobbiamo andarcene- ordinò Tony Stark dall'interno dell'armatura, in modo che la voce risultasse metallica.

Le sirene si stavano moltiplicando e tutto ciò che riuscivo a pensare era che quello non poteva essere altro che uno stupido sogno. Ok, avevo passato cose peggiori... Ma cavolo!

-Zio! Ma... stai bene?- chiese Alex stralunata mentre dei passi rapidi si avvicinavano dal corridoio.

-Sì, è solo un graffietto- rispose Iron-Man -Ora, ragazzo mettiti il costume. Rapido, grazie. E poi faremo meglio ad andarcene...

Senza farmelo ripetere schizzai fuori dal letto e immersi la mano nella borsa, tirando fuori il costume rosso.

Lanciai ad Alex una felpa e un paio di jeans a caso, in modo che non rimanesse in pigiama. I pantaloni le sarebbero stati un po' stretti, ma meglio di niente, no?

Io e lei ci vestimmo alla velocità della luce, mentre Tony tramortiva gente appena fuori dalla porta, i quali stavano tentando di irrompere nella camera per controllare. Probabilmente erano poliziotti, facevano il loro lavoro e non avrebbero dovuto essere trattati così... Ma chi ha voglia di litigare con Tony Stark in una situazione simile? Nessuno? Ok, vada per il tramortirli.

-Ok, ci siamo- sorrisi mentre mi infilavo la maschera e Alex si allacciava la cerniera della mia felpa.

-Finalmente, un altro po' e mi sarei addormentato qui- commentò il signor Stark voltandosi verso di noi -Ragazzo, ce la fai a sollevare Alex?- mi chiese poi, dando un pugno in testa ad un tipo.

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