Bel modo di iniziare...

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-Aiuto.

Qualcuno mi scosse la spalla non troppo dolcemente.

-Mi aiuti, la prego.

Sbattei le palpebre e un'intensa luce scarlatta mi trapassò gli occhi.

-Per favore- era una voce che conoscevo, famigliare in un modo strano. Il suono di come pronunciava quelle parole, quelle semplici parole che mi si piantarono nell'animo, pesanti come macigni.

-Signor Stark, non voglio morire...

Una figura sfocata mi si parò davanti, oscurata dalle ceneri del pianeta Titano.

Poi la nitidezza nel suo viso mi afferrò il cuore e lo stritolò con violenza.

Le lacrime di dolore che solcavano le guance del ragazzo erano reali come niente lo era mai stato in vita mia, gli occhi gementi strillavano una preghiera muta che fu un foro nella mia coscienza.

Gli afferrai la spalla e le lacrime di Peter mi sembrarono ancora più lucide e luminose di un attimo prima.

L'unica cosa reale in quel momento fu il viso del ragazzo davanti a me. Io.

Me stesso mentre moriva, mentre esalava il suo ultimo respiro soffocato.

-No- sussurrai con una voce diversa dalla mia -No, andrà tutto bene... andrà tutto bene.

Ma mentre il suo corpo si dissolveva in polvere, mentre vedevo la mia vita spegnersi, seppi che

(-Peter.)

non era così.

Dimenticai di essere vivo, scordai il lieto fine che mi ero tanto figurato milioni di volte. Tutto fu sostituito dalla consapevolezza che ogni cosa fosse finita, che la fiamma della

(-Peter.)

mia esistenza si fosse spenta.

Tutto morì in quella cenere che ora stringevo tra le mani, che si mischiava con le mie lacrime, che si disperdeva nelle rovine che popolavano quel pianeta infernale.

E mentre il mio cuore si spezzava, mentre dalla mia bocca uscivano gemiti a me estranei

(-Peter!)

seppi che la felicità non esisteva e che io stesso sarei morto per mancanza d'aria, di cibo, affogato nella consapevolezza di averli fatti morire tutti; un pensiero che mi parve sensato quanto scorretto.

Scossi la testa e urlai al vento parole incomprensibili, l'ultima cosa che pensai mentre la luce entrava a fiotti nel mio campo visivo, prima che tutto si fosse dissolto nella realtà fu...

*

-Addio...- sussurrai senza che nessuno mi sentisse.

-Peter!- il viso di Alex mi oscurò l'intera visuale. La luce del sole entrava splendente dai finestrini del Jet, illuminandone l'interno con il suo bagliore dorato.

-Peter! Svegliati!- la ragazza mi scuoteva le spalle come fossi un pupazzo e il dolore che mi faceva era quasi insopportabile.

Non appena i nostri occhi si incrociarono lei si bloccò.

-Oddio, Pete!- urlò facendosi ricadere sul sedile di pelle -Stavi piangendo nel sonno!

-E urlando- puntualizzò Logan accanto a lei -Ci hai svegliati tutti, ragazzino.

-Io...- mi massaggiai la testa, poi abbozzai un sorriso -Scusate...

-Che sognavi di tanto terribile?

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