Le mie amate risposte

99 5 0
                                    

Le lucciole colorate mi fluttuavano attorno come in una danza mistica e antica. I miei piedi sembravano poggiare su sfumature di tempera, una nuvola di vernice sbiadita.

Una nebbia tiepida e calda mi avvolgeva mentre io continuavo a camminare, seguendo un sentiero che probabilmente esisteva solo nella mia mente.

-Peter?

Mi voltai ed eccola lì, identica all'ultima volta che l'avevo incontrata, nel sogno prima... ma ora sembrava così reale, come se ogni secondo io potessi avvicinarmi di più a quella ragazza così misteriosa.

I nostri occhi si incrociarono e lei mi sorrise.

-Sei venuto- disse mentre una scintilla azzurrina le si infilava tra i capelli.

Scrollai le spalle e mi ficcai le mani in tasca.

-Non è che avevo molta scelta: sto sognando...- la guardai -Tu, piuttosto... mi vuoi dire chi sei?

Scoppiò a ridere senza un motivo preciso e la sua risata squillante risuonò come il tintinnio di mille campanelli.

-Devi imparare ad avere pazienza, Parker- mi disse spostandosi i lunghi capelli sulla spalla sinistra -Ogni cosa verrà a tempo debito.

Scossi la testa e feci una smorfia.

-Io non ti capisco- le dissi -Non riesco a capire neanche se sei reale o un semplice sogno.

Rimase in silenzio per un attimo e mise le mani a coppa in modo che una lucciola scarlatta le si poggiasse sulle dita, poi rivolse nuovamente lo sguardo su di me.

-Tu cosa pensi?- mi chiese -Sono vera?

-Non so come potresti esserlo- risposi incrociando le braccia, pensoso -Ma allo stesso tempo è come se tutto porti a te...- la guardai negli occhi -Sei tu che hai deciso tutto questo, vero?

Sorrise e annuì.

Solo in quel momento notai che sotto alla camicetta bianca scintillava qualcosa, all'altezza del petto... ma non riuscii a capire cosa fosse.

Scossi la testa e tornai a studiare i suoi occhi verdi e dalle lunghe ciglia.

-Dove mi stai portando adesso?- domandai -Dove sto andando?

Fece spallucce e si concentrò per un secondo su un'altra scintilla fluttuante, che le si posò sul palmo della mano per poi risalire lungo il braccio.

-Lo scoprirai comunque...- rispose in modo quasi distratto -Il tempo che abbiamo qui è ancora breve.

-Che vuoi dire?

La lucciola si levò in aria e volò via. I suoi occhi puntarono nuovamente ai miei.

-Che ti stai per svegliare, Peter- mi sorrise -Ci vediamo presto.

La nebbia dolce in cui ero immerso sembrò cancellare la figura di quella ragazza, facendola sfumare nell'ambiente circostante. Alla fine, di lei, rimase solo una luce azzurra sospesa nell'aria, nell'esatto punto in cui poco prima stava il suo petto.

Il mondo fatato che mi circondava scomparve lentamente, puntando al buio sempre più intenso, ma lasciando che quella luce turchina non smettesse di splendere.

Le tenebre mi circondarono e io tentai di aggrapparmi a quel bagliore, nella flebile speranza di sfuggire a quel nero.

Quel faro color del cielo si intensificò sempre di più, abbagliandomi.

Spider-Man: Random StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora