Mai dubitare delle tecnologie della Stark, volume 2

74 4 0
                                    


L'abitare nella periferia di Manatthan può avere talloni d'Achille come lati estremamente positivi.

Bisogna prendere un bus per andare in centro e, per chi deve andare al lavoro, servirà più di un'ora e mezza per raggiungere l'agognata meta... Ma, faccio un esempio totalmente casuale, se avete voglia di fare un voletto con un'armatura originale firmata Stark, beh... la massa di turisti con le telecamere appese al collo e pronte all'uso non è che sia molto allettante.

Non ne sono sicuro, ma ho la netta sensazione che questo sia uno dei motivi per cui la villa di Morgan è così lontana dalle attrazioni principali della città.

Effettivamente casa sua era una pepita d'oro in mezzo ad una distesa rocciosa: intorno a noi, se guardavo il panorama dall'alto, non vedevo altro che case abbastanza decrepite nonché anche qualche sprazzo di verde (e questo vi lascia immaginare quanto eravamo lontani dalla civiltà umana... Avete idea di quanto bisogna allontanarsi per godere di tale pace, in America?).

Il mare distava pochi minuti di cammino e dal tetto dell'abitazione risultava una meravigliosa distesa dorata, illuminata dai tiepidi raggi del tramonto (Esatto: il cielo si era rischiarato. Vi prego, non fatemi storie su questi dettagli insignificanti se non li faccio notare io, ok? Abbiate un po' di fantasia e immaginateli da soli!).

Mi accucciai sul tetto, gustandomi quel panorama così spettacolare, quando una scia argentata mi passò a pochi metri dal viso veloce come un proiettile.

Sobbalzai, schizzando in piedi mentre Morgan faceva un rapido giro per poi piazzarsi davanti a me.

-Com'è il costume?- mi domandò mentre dalle sue mani usciva del fumo azzurrognolo.

Mi guardai un attimo, studiando gli spararagnatele di ottima qualità attaccati ai polsi e la lucentezza dell'armatura.

-Fantastico- risposi -A te come sta andando?

La ragazza si diede una spinta all'indietro e atterrò leggiadra accanto a me, stando attenta a non fare il tipico botto da Iron-Man. Sì, l'inerzia è una brutta bestia in questo universo...

La sua maschera si ripiegò su se stessa e Morgan mi sorrise, poi indicò col mento un punto dietro di me.

-Guarda tu stesso.

Mi volsi e sorrisi ad Alex, la quale tentava di fare qualche metro sospesa in aria senza accelerare troppo.

Si voltò verso di noi.

-Morgan, e adesso come faccio ad ad alzarmi di quota?

La cugina sorrise e la maschera le ricoprì nuovamente il volto. Si alzò in aria e si diresse lentamente verso Alex, spiegandole qualcosa che io non potevo udire.

Sospirai, tornando al paesaggio.

Rimasi ancora un istante a fissare il mare poi mi voltai verso le due.

-Ehi, ragazze!

Stark abbassò lo sguardo su di me.

-Vi dispiace se faccio un giro per conto mio?

-No, va bene- disse Morgan -Ma, Pete, ti devo avvisare ancora una volta di non farti vedere da nessuno e poi...- si avvicinò a me di qualche metro -consiglio di usare sempre due ragnatele quando ti dondoli: non è possibile qui ricreare lo stesso fluido resistente che avete voi.

-Ricevuto- risposi, poi feci il saluto militare -Tranquilla, Morgan, non farò cavolate.

-Ci contiamo tutti, Spiedy- mi rimbeccò Alex.

Spider-Man: Random StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora