Caffè amaro come lo S.H.I.E.L.D.

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-No, non è possibile- commentai infastidito fissando la prima pagina del giornale di Roma, dove la foto del nostro albergo circondato da macchine della polizia era accompagnata da una grande scritta nera in italiano, che, a sentire Alex, recitava "Hotel Marco Antonio. Criminali americani scovati".

-E invece sì- fece Alex in un sospiro -Lo S.H.I.E.L.D ce l'ha proprio con noi...

-Ma perché poi?- chiesi continuando a guardare la pagina con rabbia crescente -Che cosa abbiamo fatto per farci odiare così tanto da Coulson?

-Credo che il fatto che stiamo cercando la sua stessa cosa sia un motivo plausibile- si intromise Tony Stark aggiustandosi gli occhiali da sole sul naso.

-Ma come Avengers abbiamo sempre collaborato con lo S.H.I.E.L.D... eppure adesso pare che ci odino- feci notare arricciando il naso.

-Mah! Penso tu ora stia esagerando- rispose Tony appoggiandosi allo schienale della sedia -È solo una classica caccia al tesoro: chi lo trova prima vince. Basta. È tutto qui.

-Come vuoi- gli disse Alex sospirando nuovamente -Ma che arrivassero a questo punto non me lo aspettavo neanch'io- fissò con una smorfia il giornale nelle mie mani.

-E per di più avranno già fornito le nostre foto alla polizia locale: non ci metteranno niente a trovarci. Anche perché nell'articolo aggiungono che uno dei ricercati è Tony Stark- dissi iniziando a far sfogliare le pagine del quotidiano.

-E tu come lo sai se non sai leggere l'italiano?- mi chiese Alex alzando le sopracciglia.

-Ecco come- girai il giornale verso di lei. Una grande foto del signor Stark messa accanto a quella dell'albergo Marco Antonio spiccava sulle scritte fitte che la circondavano.

-Beh, tanto nessuno mi riconoscerà mai- disse Tony con disinvoltura.

-Perché porti degli occhiali da sole trovati su una panchina?- gli chiese Alex con puro sarcasmo.

-Esatto!

Erano le otto e quindici di mattina, a Roma.

Non appena i primi lavoratori erano entrati nel palazzo dei Potts, eravamo dovuti scendere dal tetto il più in fretta possibile.

A quel punto l'unica cosa da fare era fare un giro della città a piedi.

Tony aveva avuto così spirito d'iniziativa che, non appena in camera d'albergo aveva sentito arrivare quelli dello S.H.I.E.L.D, aveva subito afferrato il suo portafogli e se l'era portato dietro. "Per le emergenze" aveva aggiunto con una scrollata di spalle.

Perciò la prima tappa era stata la banca, dove, mentre io stavo in cima a un palazzo (nascosto per via del mio costume altamente riconoscibile), Alex e Tony erano entrati nell'edificio armati di settanta dollari e venticinque centesimi da cambiare in euro.

Per "precauzione" il signor Stark aveva approfittato di un paio di occhiali da sole neri trovati in un parco che indossava da tutta la mattina.

Seconda tappa, un negozio di vestiti: non potevo stare in costume tutto il tempo, no?

Per fortuna non era molto caro e, visto che gli indumenti prestati ad Alex erano più o meno della sua misura, ci è bastato comprare una larga felpa bordò e dei pantaloni della tuta per me, in modo da poter tenere il costume sotto. Per le scarpe è stato anche più facile: Alex non era d'accordo nel rubare roba ai cassonetti della Caritas, ma per Tony non si faceva problema. Così ora avevo ai piedi delle scarpe da ginnastica verde acido di due numeri più grandi... Fantastico.

Dopo tutte le spese ci erano rimasti 42 euro e 36 centesimi, perciò, visto che erano relativamente molti, avevamo deciso di sederci ad un bar e prendere un meritato caffè.

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