Twenty-six

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Twenty-six

Mancano pochissimi giorni al mio ritorno giù e anche se è per poco, vorrei non dovermi allontanarmi da Niccolò, per tanti motivi e in particolare perché da quando sono qui a Roma, le cose tra noi vanno benissimo in tutti i sensi.
Il nostro progetto "cupido" per Adri e Fede sta funzionando a meraviglia, nessuno dei due sospetta nulla, continuano a non parlarsi come due bambini quando litigano, da stasera fino a Domenica sera dovranno per forza chiarirsi e parlare, perché non avranno un'altra occasione del genere, non solo per ciò che gli abbiamo organizzato, ma anche perché non capita spesso che a scuola di Federica ci sia assemblea d'istituto, per giunta di sabato. In questi giorni abbiamo fatto di tutto in villa, oltre a far andare la solita impresa di pulizie, cambiato le lenzuola, riempito il frigo, ci siamo assicurati che il riscaldamento funzionasse, insomma gli abbiamo organizzato un weekend con i fiocchi, l'unica incognita sono loro due e la loro reazione.
Adesso siamo in villa solamente io e Niccolò a sistemare le ultime cose prima di iniziare la messa in scena, sistemo le coperte vicino al divano così da essere a portata di mano in caso di necessità, quando lo sento lamentarsi dalla camera da letto, vado a vedere cosa è successo e la scena che mi trovo davanti è a dir poco comica, mentre cercava di mettere i preservativi in entrambi i cassetti del comodino, è caduto a terra mentre cercava di allontanare un insetto da lui. Cerco di trattenermi dal non scoppiare a ridere, ma non ci riesco, soprattutto perché mentre cerca di alzarsi si lamenta del dolore ai reni e alla natica dovuto alla caduta, nulla che non passi con un massaggio
-Fattelo dire, sembri mio nonno-dico ridendo
-Invece de ride, perché nun vieni qua ad aiutarme-dice sconsolato, faccio il giro e lo raggiungo, dopo averlo aiutato ad alzarsi ne approfitta di un mio momento di distrazione per iniziare a farmi il solletico pur sapendo quanto io lo soffra. In questo momento mi sembra di essere tornata indietro di 3 mesi, a quando ci siamo dati il primo bacio e poi siamo andati a casa loro e ha iniziato a farmi il solletico per poi finire entrambi senza maglia, iniziando a studiarci su quel divano, ora come allora, tento di fermare Niccolò usando ogni metodo possibile, ma con l'unico risultato di finire entrambi sul letto col fiatone a causa delle risate. Vedo Niccolò mettersi su un fianco, con la testa poggiata sulla mano, mentre mi osserva
-Ti ricordi la prima volta che ti ho fatto il solletico?-mi domanda
-Certo, come potrei non ricordarmelo, soprattutto la vergogna di essere vista da Cassio in reggiseno
-Bhe, almeno lo indossavi, pensa se entrava mentre facevamo l'amore che dovevi fare?!-dice prendendosi gioco di me, sapendo perfettamente quanto mi sia vergognata quel giorno, allungo la mano, prendo un cuscino e mettendomi a cavalcioni su di lui inizio a darglielo addosso, peccato che non ho fatto i conti con la forza di Niccolò, perché dopo esattamente due secondi riesce a togliermi il cuscino dalle mani. Rimango a cavalcioni su di lui, ma mettendomi a braccia conserte e guardandolo male
-Dai amó, damme un bacio, stavo a scherzá-dice accarezzandomi il fianco, cercando di farmi cedere, è difficile perché il mio corpo vorrebbe assaporare le sue labbra e godere di quel calore che il suo corpo emana, ma la mia testa questa volta mi dice di aspettare, di farlo soffrire ancora un po'.
-Te prego Aura, già sarà difficilissimo nun poterte toccá o baciarte la prossima settimana, nun me fa soffrí già da mo-dice ormai disperato e vedendolo così decido di accontentarlo, ma non del tutto, inizialmente gli do un velocissimo bacio a stampo che lo fa rimanere di sasso per alcuni secondi, giusto il tempo di vedere la sua reazione per poi dargliene uno come si deve che apprezza molto, visto che aumenta l'intensità non solo nel bacio, ma anche nelle sue braccia. Purtroppo l'idillio viene interrotto dal suono del telefono di Niccolò è Adriano che lo sta chiamando, mi guarda come se volesse il permesso per rispondere
-Rispondi, muoviti-dico mettendomi seduta normalmente, venendo imitata da lui che prende il telefono e risponde a Cassio
-Cassio dimme che stai a morí, altrimenti t'ammazzo io-dice a telefono alzandosi dal letto e andando sul balcone, mentre io vado in bagno ad aggiustarmi visto che dopo la lotta con Niccolò sembro una scappata di casa. Mentre mi sto risistemando la tinta labbra che avevo messo stamattina vedo apparire Niccolò sulla porta del bagno, ha uno sguardo che va dal disperato, all'incazzato nero

Amati Sempre//Ultimo #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora