Fifteen

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Fifteen

Se queste sono le premesse, buona fortuna a me allora!

Dopo quel bacio davanti a tutti, mi sarei voluta sotterrare, non so di che colore è la mia faccia, ma a giudicare dal caldo che sento, penso sia abbastanza rossa dall'imbarazzo. Cerco di evitare lo sguardo di Jacopo o Lorenzo perché ho tremendamente paura della loro reazione, il conto è sapere che la nuova "aiutante" si sente con un artista della casa discografica, il conto è vederli baciarsi senza la minima preoccupazione. Ottimo come inizio devo dire, grazie Niccolò, sempre molto d'aiuto.

Mi accorgo che la mia preoccupazione è inutile, in quanto Andrea e Jacopo sono stati e sono tutt'ora intenti a parlare di non so cosa, tanto da non essersi accorti di nulla fortunatamente, mentre Lorenzo già ci propone servizi fotografici, manco fossimo i reali d'Inghilterra, quando in realtà siamo solo due pazzi che stanno provando a costruire qualcosa nonostante tutto, soprattutto nonostante la paura e la lontananza, si sa in certi casi, al cuor non si comanda. Durante quest'ultima breve chiacchierata, Niccolò mi teneva stretta a lui, come se avesse paura che possa volatilizzarmi

-Se siete tutti d'accordo, noi andremmo a pranzo-dice ad un tratto Niccolò, prendendomi per mano, mentre usciamo sentiamo Adriano e Lorenzo che ridono per poi sentire Adriano dirmi continuando a ridere

-In bocca al lupo Aura, spero per te che pranziate!

Ormai si è capito che durante quest'avventura sarò vittima delle prese in giro e delle allusioni di Adriano e Lorenzo, che insieme sanno essere tremendi. Ci dirigiamo verso la macchina per andare verso un ristorante che conosce lui, come sempre collego il mio telefono alla sua radio e metto la riproduzione casuale della playlist che abbiamo creato insieme, cambio canzone anche in base alle sue smorfie e mi fermo quando capita Portami Via di Fabrizio Moro, entrambi siamo d'accordo su questa scelta e alzo il volume dallo stereo, la inizio a cantare seguita da Niccolò, quando alla fine del ritornello dice "amore mio, portami via" lo canta guardandomi, in quel momento credo di aver perso 10 anni di vita come minimo, perché già non è semplice mantenere la lucidità con lui al mio fianco se poi si mette a cantare 'ste canzoni, che ve lo dico a fa'?! Arriviamo al ristorante, ma dobbiamo per forza aspettare prima di entrare perché Niccolò deve finire di fumare, inizio a giocare con il brecciolino che c'è per terra spostandola da una parte, all'altra, ma vengo interrotta da Niccolò che mi costringe a guardarlo

-Che ti succede?

-Niente, un po' di pensieri, tutto qui, tranquillo

-Non sto tranquillo manco pe niente, si vede lontano un miglio che sei preoccupata per quella cosa che hai scoperto. Se vuoi ci andiamo oggi stesso

-Non lo so, magari tu avevi altri programmi, non voglio costringerti a vivere con me i miei drammi famigliari, te l'ho già detto

-Avevo in programma di stare con te, e non mi costringi a fare nulla, tutto ciò che faccio, lo faccio perché tu hai bisogno di me, come io ho bisogno di te. Quindi ora, mi fai un bel sorriso ed entriamo a mangiare-mi dice abbracciandomi per poi lasciarmi un bacio tra i capelli. Entriamo nel ristorante e ci fanno accomodare ad un tavolo prenotato a nome De Angelis, lo guardo come per digli "ma davvero?!" facendolo ridere, dopo un po' arriva il cameriere e siccome entrambi adoriamo, più lui di me, la carbonara, decidiamo di prendere quella e Niccolò si raccomanda sulle porzioni dicendo che devono essere abbondanti, inizio a preoccuparmi perché noto che quel briciolo di sanità mentale che gli è rimasta va a farsi benedire dinanzi al cibo, regredendo all'età di 3 anni. Per tutto il pranzo continuiamo a scherzare sul mio falso nome e mi racconta della curiosità di sua mamma nel volermi conoscere, a tal proposito ha fatto allusioni su questa conoscenza che potrebbe succedere molto presto, non ho mai conosciuto i genitori di nessuno, a parte dei miei amici più stretti, è la prima volta che un ragazzo vuole che io conosca la sua famiglia, c'è da dire che è anche l'unico. Finiamo di pranzare che siamo pienissimi, almeno io lo sono, con la scusa di andare in bagno lo frego sul tempo per andare a pagare, torno al tavolo come se nulla fosse, infatti non ha capito nulla perché era immerso nel telefono, dopo un po' chiede il conto e mi guarda aspettandosi che mi opponga, per evitare di fargli capire qualcosa fingo di controllare le mail e i social. Passano due minuti dalla sua richiesta e il cameriere li comunica che il conto è stato già pagato, lo ringraziamo e usciamo

Amati Sempre//Ultimo #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora