Forty

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Forty

Roma-04 Luglio 2019

Siamo giunti al fatidico 4 Luglio, stasera si conclude il tour di Niccolò con La Favola, o meglio, la sua favola.

Siamo tornati ieri mattina da Lloret de Mar e non appena abbiamo messo piede a Roma l’ansia ha preso possesso di noi.

Niccolò ha paura di sbagliare, che le cose non vadano bene, che possa succedere qualcosa di qualsiasi genere, soprattutto, ha paura che uno dei due ospiti di questa sera possa dargli buca all’ultimo secondo.

Io invece sto combattendo con la mia paura più grande, ovvero, che gli possa succedere qualcosa ed io non voglio assolutamente, perché non me lo perdonerei mai.

Adesso sono qui a casa di Niccolò ad aggiustare le ultime cose, visto che stanotte abbiamo dormito in hotel e Spugna non è stato con la sua ex, ma a casa di Anna. Mentre rimetto nei cassetti le ultime robe stirate di Niccolò, il mio sguardo cade sulla foto che è sul suo comodino, è una nostra foto, forse una delle prime che ci hanno scattato, al villaggio di Babbo Natale con i bambini.
Ricordo ancora come ci siamo divertiti quella sera, i bambini erano follemente innamorati di Niccolò e Adriano, li vedevano come loro simili in fatto di altezza, perché diciamocelo che i due ragazzi non sono due giganti, anzi, tutt’altro.

Cerco di esser forte e di scacciare questo ricordo perché mi fa stare troppo male, per fortuna a salvarmi è il citofono, vado a rispondere e sono gli amici di Nic, ah giusto me n’ero dimenticata, gli ho convocati qui stamattina visto che Nic è già in Olimpico a provare come un dannato.

Saluto tutti e come da me richiesto ci sono anche Priscilla e Federica, rispettivamente le fidanzate di Cocco e Cassio, manca solo la mia Andrea che purtroppo arriva tra un’oretta. Li faccio accomodare in salotto e chiedo se gradiscono qualcosa, ma tutti rifiutano, noto dalle espressioni di Stefano, Cocco e Cassio che hanno già capito la motivazione del mio voler loro parlare e infatti si sono seduti vicino a me.

-Che c’è devi dì de così importante Aurè?!-domanda Leo, inconsapevole di ciò che sto per dirgli e della batosta che sto per dare a tutti loro, guardo Cassio, che mi stringe la mano, come per darmi forza.

In questi mesi Cassio per me è diventato il mio punto di riferimento, un fratello, un confessore, il mio socio in cazzate e scherzi a Niccolò, ormai con lui non serve neanche che parli, basta uno sguardo e già ci siam capiti, com’è successo ieri quando sono arrivata all’Olimpico. Non ho fiatato, avevo gli occhiali da sole, ma lui ha capito che non stavo nascondendo le occhiaie da nottata folle a letto con Niccolò, ma occhiaie di notte in bianco dai pensieri, dai rimorsi, dal sentirsi impotenti, dalle lacrime dal sapore di sconfitta.

Respiro profondamente e spiego tutta la situazione dall’inizio fino ad arrivare ad oggi, non so che reazione aspettarmi, ma quella che ha Tiziano è forse quella che avrei avuto anch’io, si è alzato in tutto il suo metro e ottantotto, con il volto rigato dalle lacrime e con lo sguardo di chi sa che sta per succedere l’Apocalisse e non c’è alcun rimedio per fermarla, per poi andare in bagno e chiudersi dentro, sbattendo la porta senza dire una parola.

Federica, viene a sedersi al mio fianco e mi abbraccia tra le lacrime, supplicandomi di non farlo e di trovare tutti insieme un’altra soluzione, le accarezzo i capelli per farla calmare per poi andare in bagno da Tiziano seguita da Alessandro.

Busso alla porta e chiedo se possiamo entrare, non ottenendo nessuna risposta, entriamo e lo troviamo con la testa china sul lavandino

Amati Sempre//Ultimo #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora