{Capitolo 1: La prima notte}

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Ovviamente l'irritante squillo del telefono che annuncia l'inizio del nostro turno di lavoro non tarda ad arrivare. Il messaggio registrato che ci è stato lasciato molto tempo addietro è rimasto sempre lo stesso e, esattamente allo scoccare di ogni mezzanotte, una voce maschile inizia a blaterare qualche rapido saluto. La sua puntualità è impressionante e ormai io e Clara conosciamo a memoria ogni singola parola che il nostro predecessore pronuncia in quel messaggio. Sapendo già quello che ci toccherà fare per riuscire ad affrontare le successive sei ore spengo senza la men che minima esitazione la voce preregistrata lasciando che il silenzio torni sovrano nel nostro ufficio. Sarebbe uno spreco di tempo ascoltare per l'ennesima volta quello che già sappiamo e che, detto nella più totale sincerità, non ci è mai tornato utile.
In tutta la vasta immensità di questo ristorante l'unico suono udibile è quello dei nostri respiri che, per il momento, sono ancora piuttosto regolari. Le prime due ore della prima notte sono sempre le più tranquille e purtroppo sono anche quelle che trascorrono più velocemente. Qui dentro sappiamo tutti molto bene che la vera festa ha inizio soltanto dopo le due del mattino, soltanto quando il ragazzo dagli occhi color sangue decide di abbandonare il palcoscenico, soltanto quando raggiunge la soglia della porta collocata alla nostra sinistra. Fortunatamente sono sempre stati quattro ragazzi molto abitudinari, ma naturalmente durante il corso di tutte queste notti nessuna delle due ha mai abbassato la guardia e loro, come da copione, hanno sempre seguito il loro piccolo schema permettendoci così di anticipare buona parte delle loro mosse. Il primo a volerci assolutamente fare vista è Bonnie, il chitarrista del gruppo, il braccio destro di Freddy, il coniglio dalle lunghe orecchie e dai folti capelli viola. Nonostante si tratti del mio colore preferito ogni volta che lo vedo su qualche capo di abbigliamento o in qualsiasi disegno non posso fare a meno di iniziare tremare dato che mi riporta sempre alla mente l'androide con quei suoi due occhi iniettati di sangue.

«Potresti dare una rapida occhiata alla CAM 1A?» domando avvicinandomi a lei in modo da poter vedere l'immagine che a breve verrà proiettata su quel minuscolo schermo.

Senza farselo ripetere due volte Clara preme l'icona corrispondente alla telecamera che le ho chiesto di controllare. Occorre solo una brevissima frazione di secondo prima di permetterci di vedere i tre ragazzi situati sul palcoscenico. Sono tutti fermi e immobili intenti a osservare il vuoto davanti a loro, di primo avviso potrebbero sembrare disattivati, ma non lo sono per niente. Per loro tutto questo è semplicemente un gioco e noi due siamo le pedine più divertenti presenti in questa folle partita che va avanti da molti anni. Aspettare è una parte fondamentale di tutta questa enorme pazzia e tutti loro hanno una pazienza veramente ammirevole. Bonnie è ancora fermo al suo posto con la sua preziosa chitarra elettrica rossa tra le mani e alla sua destra è presente Chico insieme al suo fidato cupcake. Il biondo è il corista della band ed è anche colui che, insieme a tutti i numerosi camerieri, si occupa della consumazione dei pasti, non per niente indossa una maglietta che riporta proprio la scritta "LET'S EAT". Pochi passi più avanti rispetto agli altri due androidi è presente Freddy Fazbear che tiene con una presa salda il suo leggendario microfono. Lui non ha mai avuto bisogno di presentazioni, dopotutto è uno dei motivi principali per il quale il locale riscontra un successo così tanto clamoroso.

«Vuoi controllare anche il Pirate Cove?» chiede Clara spostando i suoi occhi color ambra sui miei.

Scuoto la testa e continuo a fissare lo schermo del tablet che mostra lo Show Stage con ancora tutti gli animatronics presenti ai loro posti. Non è il momento di controllare il covo della volpe pirata, il covo del quarto e ultimo androide presente nella prima pizzeria dello stabile. Quando si tratta di intrattenere i bambini nemmeno Freddy è in grado di tenergli testa, ha un sipario tutto suo dove può esibirsi e coinvolgere tutti i suoi giovani spettatori. È talmente amato che spesso e volentieri addirittura le sorelle maggiori restano per guardare il suo show, è inutile che spieghi il motivo di tanto scalpore anche tra il pubblico femminile. In ogni caso Foxy the Pirate Fox non sarà un problema che affronteremo, fortunatamente, questa notte.
Le prime due ore le trascorriamo in un silenzio che potrebbe essere definito addirittura religioso, non c'è molto da ridere o scherzare in questo genere di circostanze e inoltre non avremmo comunque nulla da dirci. Verso le due e un quarto del mattino vedo Clara alzare la testa dal tablet per poi voltarsi verso di me rimanendo seduta sulla sua sedia girevole.

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