{Capitolo 26: You shouldn't be here}

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«Come sarebbe a dire che c'è qualcun altro qui dentro?» esclama la bionda scattando in piedi per poi correre al mio fianco e guardare insieme a me l'immagine che è presente sullo schermo del pannello principale di controllo.

Nonostante il video tramesso dalle telecamere di sorveglianza sia piuttosto distorto riesco lo stesso a riconoscere la terza figura che è tenuta in ostaggio dai due androidi. Com'è possibile che qualcuno sia riuscito a restare chiuso qui dentro dopo l'orario di chiusura? In tutti questi anni una simile tragedia non era mai capitata e di conseguenza non sappiamo proprio come gestire una situazione del genere. Possibile che sia seriamente riuscita a sfuggire a tutti i controlli e ai vari monitor di sorveglianza presenti all'interno del locale? Non appena ho intravisto la sua folta capigliatura non ho potuto non riconoscerla, è senza ombra di dubbio la ragazza dai capelli biondo cenere amante dei disegni e dei robot presenti in questo stabile. Il mio sesto senso aveva ragione anche questa volta, effettivamente sta succedendo qualcosa di spaventosamente orribile: ci dobbiamo confrontare con un avvenimento dove siamo completamente impreparate non avendolo mai gestito prima d'ora. Se non dovessimo intervenire al più presto quella poveretta farà sicuramente una fine molto brutta, però allo stesso tempo non possiamo essere certe che sopravvivrà in caso di un nostro ipotetico intervento siccome la situazione potrebbe benissimo finire male per tutte e tre.
Presa da una forte scarica di adrenalina mi alzo dalla sedia, afferro il ventilatore collocato sulla scrivania e mi reco verso il fondo della stanza dove, all'interno di una teca protetta da un vetro, è presente un'ascia di medie dimensioni. Frantumo in tanti piccoli pezzettini quella che al momento è soltanto una superficiale protezione e afferro con decisione l'arma per poi dirigermi fuori dall'ufficio seguita dalla mia amica. Non ho la più pallida idea di quello che mi è passato per l'anticamera del cervello quando ho preso l'iniziativa di alzarmi e di intervenire. Cosa possiamo fare noi due per fermare delle macchine assassine come loro? Sarà già un miracolo raggiungere la ragazza prima che sia troppo tardi, quindi figuriamoci a cosa stiamo andando volontariamente incontro per poter salvare una persona tanto sconsiderata da restare chiusa qui dentro.

«Ecco cosa faremo», dico all'improvviso mentre mantengo un passo piuttosto sostenuto e rapido «non appena riusciremo a liberare la ragazza correremo come se non ci fosse un domani verso i bagni presenti nella seconda pizzeria, lì ci faremo spiegare come ha fatto e finire qui dentro e naturalmente noi le diremo che ha appena commesso l'errore peggiore di tutta la sua vita».

«La fai facile così, iniziamo a liberare la pazza senza che quei due riescano a prendere anche noi» ribatte Clara passandosi una mano sul viso per la disperazione dovuta al pentimento di questo nostro inaspettato atto di eroismo.

Finalmente raggiungiamo la zona proiettata dalla CAM 09 dove vediamo la giovane ragazza, che è tenuta in ostaggio dal coniglio, con due occhi estremamente colmi di terrore mentre delle lacrime le rigano il viso. A quanto pare si è resa conto da sola a cosa sta andando incontro, per capirlo ci è bastato osservare quell'espressione pietrificata dalla paura accompagnata da un forte tremolio particolarmente visibile dalle gambe. La poveretta sta sicuramente rischiando di avere un attacco di cuore. Conosco molto bene quella sensazione dato che in passato mi sono trovata più volte nella sua stessa situazione e, l'unica differenza che c'è tra me e lei, è il fatto che io ne sono uscita viva mentre il suo destino è ancora ignoto. La sua vita potrebbe sprofondare in qualsiasi momento nel più oscuro degli oblii e anche lei, proprio come tutte le altre vittime precedenti, sparirebbe nel nulla finendo tragicamente nel dimenticatoio.

«Bene, bene, bene... ma guarda un po' chi ha voluto unirsi alla festa!», esclama Golden Freddy guardandoci con i suoi occhi completamente spenti e privi di vita resi ancora più inquietanti da un macabro sorriso «non sei felice piccoletta? Sono arrivati i rinforzi» aggiunge infine prima di mettersi a ridere insieme al suo amichetto metallico.

FNaF VR: Help WantedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora