{Capitolo 16: Ennard}

439 34 1
                                    

Nonostante manchi meno di un'ora alla chiusura dello stabile la fila per entrare nell'attrazione dell'orrore è ancora piuttosto lunga. Ovviamente l'orario più gettonato per visitare la giostra a tema horror è verso tarda sera, quando la Luna prende il posto del sole e le tenebre regnano incontrastate prima del sorgere dell'alba. I vari clienti entrano ed escono dall'uscita collocata alla sinistra del nostro ufficio, grazie all'enorme vetro che si trova esattamente di fronte a noi riusciamo a vedere tutte le persone che hanno visitato la zona più tetra dell'edificio. Sono principalmente gli adolescenti ad entrarci per fare un giro, le urla delle ragazze, seguite subito a ruota da risatine nervose, risuonano per l'attrazione degli orrori e ogni tanto capita anche di sentire qualche imprecazione dovuta allo spavento preso da alcuni ragazzi.
Questo ufficio è il più grande dello stabile, ma è anche quello più macabro siccome si adatta perfettamente al tema della giostra degli orrori. Principalmente prevale il color verde oliva, la stanza sembrerebbe essere quasi completamente marcia e malandata, forse gli addetti delle pulizie hanno usato questa scusa per evitare di risistemare una parte in più dell'edificio. La scrivania è gigantesca e le uniche cose presenti nella stanza che sono ancora in buone condizioni sono i pannelli di controllo. Quei due schermi sono la cosa più importante che abbiamo a disposizione, uno è collegato alle varie telecamere di sorveglianza presenti all'interno dell'attrazione dell'orrore e anche nei vari condotti di ventilazione. Il secondo invece si occupa del riavvio del sistema video, audio e di ventilazione. Quando uno di questi tre impianti viene utilizzato per troppo tempo necessita di essere riavviato altrimenti cessa di funzionare. Il sistema del video è collegato alle telecamere di sorveglianza, la visione che ci viene trasmessa sullo schermo è piena di interferenze e si fa parecchia fatica a controllare che non ci sia nessuno in una determinata area della giostra degli orrori, ovviamente questo problema non è mai stato risolto siccome Mike ha sempre detto che i tecnici erano troppo impegnati con qualcosa di molto più importante. Per quanto riguarda il sistema d'audio serve per far risuonare una voce in una zona a scelta presente all'interno dell'attrazione, la vocina fa scattare alcune funzioni dei due androidi presenti in questo posto e utilizzandola adeguatamente ci permette di tenerli lontano da noi. Infine c'è la ventilazione che è di vitale importanza siccome è possibile che inizi a mancare l'ossigeno nella nostra stanza e di conseguenza va subito riavviato per evitare di perdere i sensi. Questo capita spesso quando si chiudono alcuni condotti e inoltre può accadere che, a causa dell'atmosfera e per la mancanza d'aria, una delle due abbia qualche spaventosa allucinazione. Il nostro lavoro consiste nell'utilizzare il sistema d'audio per tenere alla larga Springtrap e Golden Freddy e riavviare i vari impianti quando uno di essi inizia a essere danneggiato. La parte più brutta è quando tutti e tre necessitano di un riavvio e quindi non ci resta altro da fare se non aspettare nella più totale agonia prima che riprendano a funzionare correttamente.
Do una rapida occhiata allo schermo del mio telefono per vedere l'ora, faccio un lungo respiro di frustrazione prima di alzarmi dalla mia sedia, dopodiché faccio un rapido cenno del capo a Clara e lascio l'ufficio. La sottoscritta ha di nuovo lo straziante incarico di doversi occupare della riparazione dei condotti di ventilazione, questa volta però dovrò dedicarmi a quelli della Circus Baby Pizza World che richiedono molto più tempo siccome non resterò ferma in un solo luogo, infatti, a differenza dell'altra volta, mi sposterò in più zone per completare diverse mansioni. Raggiungo un piccolo stanzino pieno di vecchia merce e pezzi di ricambio, al centro è presente un ascensore che in genere viene usato dalla sottoscritta per scendere sottoterra e iniziare la sessione di controllo delle ventole. Anche questa volta mi tocca andare da sola siccome il piccolo ascensore è in grado di reggere soltanto il peso di una singola persona. Prendo posto al centro della gabbia di metallo e, non appena premo un grosso pulsante giallo, inizio la mia discesa. Questo non è un lavoro che una persona che soffre di vertigini o di claustrofobia potrebbe fare, l'altezza da percorrere non è poca, lo spazio è ristretto e a volte sembra quasi che manchi l'aria.
Man mano che scendo la luminosità diminuisce sempre di più, fortunatamente ho portato con me la mia fidata torcia che sarà la mia unica fonte di luce per tutta la durata del lavoro. La seconda cosa più ansiosa di questa mansione è la grata di ferro che ho sotto ai miei piedi che funge come pavimento per l'ascensore, oltre quei pochi centimetri che mi separano dal vuoto ci sono metri e metri di pura oscurità. Volete sapere perché ho piazzato questo dettaglio al secondo posto? Semplice, in cima alla classifica c'è un'altra cosa ancora più tetra: in tutta questa vastità di nulla non sono sola. È esattamente come l'altra volta, ma al posto di esserci il mio amico albino c'è qualcun altro di ancora più spaventoso. Il nome di questo misterioso androide è Ennard e, proprio come la volpe bianca, è un insieme di pezzi di metallo, di chiodi, di viti e di un sacco di bulloni che a malapena riescono a tenerlo tutto intero. È una specie di piovra che è in grado di appendersi ovunque, per lui ogni singolo appiglio è un ottimo strumento per muoversi. Il robot indossa un mantello per coprire le parti di metallo esposte, è truccato come un pagliaccio e, proprio come tutti i suoi amici provenienti dalla Circus Baby Pizza World, ha le placche del viso staccabili.
La prima parte del mio incarico si svolge nella Breaker room ed è molto semplice, mi basta solo premere quattro tasti gialli che sono collegati con dei cavi a quattro quadri elettrici. Non appena la parete sinistra dell'ascensore si solleva premo i pulsanti nell'ordine corretto. Successivamente la facciata si riabbassa e si alza quella alla mia destra, il compito da svolgere è sempre lo stesso soltanto che un lungo corridoio oscuro rende le cose un tantino più inquietanti. Dopo aver concluso anche questa zona mi devo concentrare sulla parte centrale dell'ascensore. Nella terza stanza l'incarico è sempre quello, ma una lampadina fulminata continua ad accendersi e spegnersi a intervalli diversi di tempo. Purtroppo però non è finita qui siccome vedo Ennard sul fondo della stanza che mi sorride in modo macabro prima di sparire nell'oscurità. L'androide appare e scompare più volte avvicinandosi sempre di più, ovviamente l'unico modo che ho per evitare che riesca a prendermi è di premere i nuovi quattro pulsanti nell'ordine corretto ed è esattamente quello che faccio. La parete inizia a calare lentamente, ma all'improvviso Ennard la afferra con i suoi lunghi artigli rivelando il suo viso capovolto a testa in giù munito di denti fatti interamente di metallo puro che sono anche spaventosamente affilati. Il robot emette un verso parecchio distorto prima di mollare la presa e permettere alla parete di chiudersi completamente, quel suo stupido scherzetto mi ha appena fatto perdere dieci lunghi anni di vita.
La discesa verso le viscere dell'inferno riprende e l'inquietante cigolio prodotto dall'ascensore mi tiene compagnia spezzando il silenzio. Non trovandomi più vicina a delle stanze le tre pareti che fino a poco tempo fa mi proteggevano non sono più presenti e quindi la zona è completamente aperta e facilmente accessibile, o almeno lo sarebbe se non fosse per tutti gli ingranaggi che ora la circondano. Ho appena raggiunto la Secondary Service Elevator Ventilation Shaft dove le cose diventano un po' più complicate, devo avviare l'intero meccanismo piazzando delle rotelle e altri ingranaggi ai loro posti in modo che possano poi mettersi in funzione tra di loro. Naturalmente non appena metto in moto la prima parte del macchinario Ennard non tarda a mostrarsi, l'androide mi osserva da dietro le strutture metalliche mentre cerco di mettere in funzione il prima possibile questo maledetto aggeggio. Il ragazzo truccato come un clown picchietta ogni tanto un artiglio contro l'ascensore tentando di attirare la mia attenzione per riuscire a distrarmi. Anche lui ha bisogno di tempo per trovare uno spiraglio nel quale potersi infilare per riuscire a raggiungermi, fortunatamente questo mi permette di completare anche la seconda parte della mia estenuante e snervante mansione.
Continuo a scendere e le tenebre si fanno sempre più fitte, o almeno è così fino a quando non raggiungo la Boiler Room dove il calore è aumentato rispetto a prima e tutte le pareti sono principalmente rossastre a causa della luce. Fortunatamente, in confronto alla zona precedente, qui sono presenti i tre pannelli di protezione che rendono l'ascensore un tantino più sicuro. La copertura alla mia sinistra si solleva rivelando una conduttura di tubi sconnessi tra di loro e numerati con i primi quattro numeri naturali in ordine crescente che sono anche gli stessi riportati su altri pulsanti gialli. Ogni tanto qualche vampata di calore accompagnata dal rilascio di una forte fiamma dà un po' più di luminosità nella zona. Il mio compito consiste nel ricollegare tutte le tubature in modo da poter mettere in funzione la stanza del boiler. Naturalmente non poteva mancare la tetra figura di Ennard che si sposta con parecchia velocità utilizzando i suoi cavi metallici e aggrappandosi a qualche sporgenza. Questa sua incredibile agilità ed elasticità gli permettono di muoversi anche negli ambienti più stretti e difficili da raggiungere per qualsiasi altra persona. Infatti lui, a differenza della sottoscritta, non ha avuto bisogno dell'ascensore per spostarsi da una zona all'altra. Una volta che sono riuscita a collegare i tubi per far passare il vapore la parete si abbassa mentre quella alla mia destra si alza. Il compito è sempre lo stesso soltanto che questa volta mi devo concentrare soltanto su due condutture, il minor numero di tubi non comporta automaticamente a un livello di difficoltà più basso e, infatti, utilizzo più tempo rispetto alla zona precedente per completare l'opera. Poco prima che il pannello si chiudesse ho rischiato parecchio che Ennard riuscisse a prendermi, è arrivato molto vicino all'ingresso dell'ascensore, ma per mia fortuna sono riuscita a salvarmi in tempo. L'ultima cosa che mi rimane da fare quando la parete centrale si solleva è premere l'interruttore che avvia il boiler e anche una gigantesca fiammata contenuta in uno spazio apposito. Faccio un sospiro di sollievo quando l'ascensore inizia a salire verso l'alto, meno male che la salita è molto, ma molto più rapida della discesa. Improvvisamente però l'androide salta contro la parte centrale della piccola gabbia in metallo che mi sta riportando verso la superfice, indietreggio più che posso in modo tale da schivare i suoi affilatissimi artigli. Ennard emette un fortissimo suono distorto mentre si sposta da una parte all'altra dell'ascensore per evitare di essere colpito da qualche tubatura o da qualche marchingegno che incontriamo lungo il tragitto di ritorno. Faccio il possibile per stare il più lontana possibile da lui, non ho bisogno di altre ferite siccome quelle che mi sono procurata la settimana precedente hanno smesso da poco di farmi male.
Soltanto quando raggiungiamo la prima zona che ho dovuto avviare il robot se ne va sparendo nell'oscurità. Non appena arrivo in superficie salto velocemente fuori da quell'orribile gabbia metallica e corro verso l'ufficio. L'orario di chiusura del locale è già passato e io ho ancora un po' di tempo per calmarmi e riprendermi dallo spavento finale. Non importa quante volte abbia già svolto quella mansione, non importa se i compiti sono e saranno sempre quelli, non importa se so benissimo che Ennard farà ancora il possibile per tentare di strapparmi il cuore dal petto perché io non mi abituerò mai a nessuna di queste cose.
Mancano meno di trenta minuti all'inizio della nostra terza settimana di lavoro e sorvegliare un'attrazione dell'orrore nel cuore della notte non è per niente elettrizzante come sembra dato che è a dir poco spaventoso. L'atmosfera è già raccapricciante di suo e purtroppo per noi la giostra degli orrori prenderà realmente vita a momenti. Questi sono senza ombra di dubbio i cinque giorni più macabri e difficili che siamo costrette ad affrontare, non solo per l'ambiente che ci circonda e per i due robot che ci vivono, ma anche perché tenerli lontani da noi richiede molta logica e un sacco di strategia. Qui la fortuna non serve quasi mai a nulla dato che le uniche cose su cui possiamo contare sono il gioco di squadra e tanto, ma tanto ingegno.

●○●○●○●○●○●○●○●

Fine del capitolo!
Spero vi sia piaciuto :)
Personalmente adoro un sacco Ennard, è molto inquietante e ritrovarselo in un posto come la Boiler room è parecchio macabro.
Ci tengo nuovamente a precisare che nelle mie storie questo androide non è l'unione di tutti quelli presenti in Sister Location, ho preferito tenerlo e farne un personaggio a parte ;)
Pronti per iniziare la prima notte della terza settimana?
Cosa mai potrà accadere nella giostra degli orrori?
Al prossimo capitolo 👋
Ciaooo 🎶

FNaF VR: Help WantedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora