{Capitolo 2: Pirate Cove}

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Le ore di sonno che ho a disposizione durante la giornata sono la mia unica fonte di carburante che mi permette di non perdere completamente il lume della ragione. Purtroppo non sempre riesco a fare otto ore di riposo consecutive siccome mi capita spesso di svegliarmi di soprassalto a causa di orribili incubi. Non mi è raro sognare avvenimenti raccapriccianti che hanno come protagonisti quei maledetti androidi, ma per colpa di queste macabre attività psichiche che avvengono durante il sonno non riesco a recuperare a pieno le energie e questo mi conduce lentamente verso il baratro della follia. In genere mi capita di avere questi incubi solo quando avviene qualcosa di inaspettato e spaventoso sul nostro posto di lavoro e, fortunatamente, questa volta non è capitato nulla di troppo traumatizzante.
Prima di lasciare il mio appartamento sistemo per l'ultima volta i miei vestiti e i miei capelli che, come spesso succede, sono parecchio spettinati. Raggiungo la fermata del bus dove aspetto con ansia Clara, da quel lontano e fatidico giorno questo luogo è diventato il nostro punto d'incontro, il luogo dove un tempo aspettavamo l'autobus per andare a scuola, il luogo dove ora invece attendiamo il veicolo che ci condurrà direttamente all'inferno. La strada da percorrere è sempre la stessa e l'atmosfera che vediamo e viviamo ogni volta resta immutata, sembra quasi di essere bloccate in un loop eterno che ci costringe a rivivere quelle raccapriccianti prime notti. Il tutto è ancora perfettamente impresso nella mia mente come se fosse una fotografia dove nulla potrà mai cambiare, fatta eccezione per i vari passanti che incrociamo ogni sera per strada e per noi due che con il tempo siamo maturate molto.
Una volta raggiunto il nostro ufficio ci sediamo in silenzio e compiliamo qualche scheda prima dell'inizio del nostro turno. A breve ci sarà il conto alla rovescia che ci separa dall'inizio della seconda notte di lavoro. Ho sempre pensato che durante queste ore avvenga qualcosa di strano, nonostante Freddy non abbia ancora l'intenzione di unirsi ai suoi amichetti di metallo l'atmosfera ha comunque qualcosa che tutte le altre notti non hanno. Non credo sia solo nella mia testa, ma ho come l'impressione che durante questo secondo giorno della settimana la batteria si scarichi più velocemente del solito. Anche Clara ha notato questo bizzarro e sgradevole inconveniente, infatti in passato ci è capitato più volte di ritrovarci senza energia prima della fine del nostro turno. Restare senza la men che minima protezione ti fa sentire veramente impotente ed è esattamente per questo motivo che questa notte non dovrà assolutamente succedere.

«I nostri amici sono ancora ai loro posti e non c'è nessuna traccia della volpe» annuncia Clara dopo una ventina di minuti dallo scoccare della mezzanotte. Inutile specificare che era ironica quanto li ha definiti come nostri amici.

Finché quei quattro psicopatici non decidono di muoversi dalle loro postazioni la nostra unica preoccupazione consiste nell'evitare di sprecare inutilmente l'energia che abbiamo a disposizione. Purtroppo la corrente continuerà costantemente a funzionare a causa della luce che deve rimanere accesa nell'ufficio e per via del ventilatore. Per non far diminuire troppo in fretta l'utilizzo della batteria stacchiamo sempre quel piccolo apparecchio elettronico a ventole dalla presa elettrica in modo da poterla concentrare tutta unicamente sulla luce dell'ufficio, potrà sembrare un gesto da niente però anche l'uno per cento di energia può fare la differenza, può fare veramente molta differenza.
All'una in punto del mattino Bonnie lascia lo Show Stage per piazzarsi nello sgabuzzino collocato a diversi metri di distanza dalla nostra postazione, il coniglio viene seguito a ruota da Chico che, a causa dell'incessante baccano, capiamo subito che si è diretto in cucina. Per il momento la situazione è ancora sotto controllo e finché resteremo concentrate e attente non ci accadrà nulla di male.

«Dove sono?» chiedo verso le due del mattino cercando di mantenere la mente lucida.

«Freddy è sul palco, il Pirate Cove è ancora chiuso e Bonnie è nella sala principale», spiega controllando le telecamere di sicurezza molto velocemente «controlla subito la porta a destra» aggiunge infine spostando lo sguardo verso la piccola finestra.

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