{Capitolo 12: Mangled}

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«Smettila di lamentarti e cammina», esclamo mentre mi dirigo verso l'ufficio presente nella prima pizzeria del locale «dobbiamo soltanto recuperare quel fascicolo che Mike ha dimenticato di consegnarci, non occorre aver paura tanto quei quattro psicopatici non li vedremo neanche».

L'orario di chiusura non è molto lontano e la guardia diurna ha lasciato le nostre mansioni sulla scrivania di uno dei nostri tanti uffici. Clara è terribilmente agitata all'idea di dover ancora mettere piede nel primo ristorante dell'edificio, la bionda non ha la minima voglia di rivedere i mostri che abbiamo dovuto affrontare la settimana precedente e, detto con tutta la sincerità del mondo, anch'io la penso esattamente come lei, purtroppo però non possiamo assolutamente permetterci di non portare al termine un nostro incarico. Recuperiamo rapidamente le varie schede riuscendo a evitare di imbatterci in qualche sgradevole incontro, ma il vero problema adesso sarà quello di ritornare nella nostra postazione senza essere travolte da qualche gruppetto di ragazzini su di giri. La sala principale della seconda pizzeria è sempre così dannatamente caotica che percorre il percorso di ritorno in linea retta è praticamente impossibile. Mentre faccio attenzione a non calpestare i piedi a nessuno una ragazza di scontra con me facendo accidentalmente sbilanciare entrambe. Fortunatamente riusciamo a rimanere in equilibrio ma restiamo comunque un po' intontite a causa dello scontro. Osservo la mia coetanea dai lunghi capelli castani mentre i suoi occhi color nocciola si posano su di me, evidentemente sta cercando di capire contro chi si è appena imbattuta e dalla sua espressione si può scorgere parecchia preoccupazione.

«Perdonami! Non ti avevo vista, qui è sempre pieno di gente...» dice mortificata cercando di giustificarsi.

«Stai tranquilla, può succedere» rispondo facendo un lieve sorriso per farle capire che non mi sono alterata.

«Kim! Si può sapere che stai facendo? Dobbiamo andare o rischiamo di perdere il bus per il ritorno» esclama un'altra voce femminile.

Un'altra ragazza si avvicina velocemente alla sua amica e anche lei ha i capelli della sua stessa tonalità di colore soltanto un po' più scuri e lisci. È la prima volta che vedo queste due ragazze all'interno dell'edificio, in genere non presto mai molta attenzione alle persone che frequentano i vari locali, dopotutto sono sempre tantissime e non fanno altro che aumentare di giorno in giorno, ma sono più che sicura di non aver mai visto i loro volti prima d'ora anche se hanno qualcosa di stranamente familiare. A causa di tutto questo trambusto si saranno un attimo perse di vista e stavano sicuramente facendo il possibile per ritrovarsi e tornare a casa insieme.

«Adesso andiamo Kate, non mettermi ulteriore ansia addosso», ribatte l'amica guardandola dall'alto «scusami ancora per prima» dice rivolgendosi a me prima di scappare via.

A quanto pare sono parecchio di fretta, ma posso capirle perfettamente, dopotutto il bus in questa zona è spaventosamente puntale e, anche solo con un minuto di ritardo, si riesce a perderlo piuttosto facilmente. Piacerebbe molto anche a me correre verso l'uscita ed andarmene da questo posto proprio come quelle due ragazze, ma purtroppo il destino richiede la mia presenza qui e io non posso fare altro che tornare insieme a Clara nel nostro ufficio.
Alle ventitré in punto il locale è completamente vuoto e l'unico suono che si può sentire è quello del ventilatore sulla nostra scrivania. Tutto questo silenzio è decisamente agghiacciante, ma c'è solo un'altra cosa ancora più inquietante e si trova proprio dietro di noi. Giro di poco il viso e guardo con estrema attenzione la porta nera situata alle nostre spalle, quello è l'ingresso che conduce all'attrazione dell'orrore ed è anche lo stesso che conduce direttamente all'inferno. È raccapricciante sotto qualsiasi punto di vista, durante le sei ore di lavoro dobbiamo restare concentrate su quello che succede di fronte a noi ed è per questo motivo che ho sempre il terrore di un improvviso attacco alle spalle. Fortunatamente non è mai successo che un robot si spostasse da una zona all'altra del locale, fatta eccezione per Foxy ovviamente, ma anche solo l'idea che a quei due mostri basti semplicemente afferrare una maniglia per raggiungerci mi terrorizza a morte. D'altro canto un attacco alle spalle non rientra nel loro stile, sebbene non lo abbiano mai fatto e mai lo faranno rimane comunque un chiodo fisso nella mia testa. Perché non lo farebbero? Semplice, sarebbe troppo facile. Springtrap e Golden Freddy vogliono vederci nel panico più totale, contemplare la paura nei nostri occhi e farci sentire completamente in trappola. Per questo motivo non fanno i codardi avvicinandosi alle nostre spalle, loro si vogliono divertire e vogliono sentire a tutti i costi il brivido della caccia.
A mezzanotte in punto la Music Box inizia a scaricarsi e Toy Bonnie lascia lo Show Stage andando a piazzarsi in una delle tante sale che vengono utilizzate per le feste di compleanno. Questa notte la banda sarà definitivamente al completo siccome anche la volpe bianca si unirà ai suoi amichetti di metallo. Clara dovrà prestare la massima attenzione a ogni angolo visibile dalle telecamere di sicurezza, deve riuscire a individuarlo e sarà costretta pure a guardare sul soffitto. Per nostra gioia Mangle emette un fastidioso e rumoroso statico dovuto alle sue pessime condizioni e questo ci permette di capire dove si trova più facilmente. Naturalmente esiste anche l'altro lato della medaglia, essendo così malridotto è molto più pericoloso, lo sono soprattutto gli artigli che non sono rivestiti del tessuto esterno che simula la pelle, infatti sono interamente metallo affilato allo stato puro e come avete potuto constatare precedentemente tagliano alla perfezione la carne umana.
Restiamo concentrate al massimo, ma nel giro di due ore tutti gli androidi hanno già lasciato le loro postazioni e questo renderà le successive quattro ore restanti un vero inferno. Foxy è assetato di sangue come non mai, continua ad andare e venire dal corridoio centrale e la stessa cosa la fanno pure Toy Bonnie e Toy Chico attraverso i condotti di ventilazione. Toy Freddy e Balloon Boy si sono fatti vedere solo un paio di volte mentre la volpe bianca non ha ancora fatto la sua comparsa, sta vagando tranquillamente da una stanza all'altra aggrappandosi a ogni angolo del soffitto per restare appeso. Per quanto riguarda la marionetta se ne sta ancora rinchiusa all'interno del pacco regalo ad ascoltarsi ripetutamente e fino allo svenimento quella disturbante melodia. Io e Clara siamo talmente concentrate che nessuna delle due ha più aperto bocca da quando abbiamo iniziato il turno, ovviamente dobbiamo escludere le volte in cui sono stata costretta a parlare per avvisare la mia amica di indossare la maschera per proteggerci da un improvviso attacco. La situazione è sempre stata sotto controllo, ma, alle quattro e diciassette del mattino, Mangle si fa vedere nel corridoio centrale e se ne sta tranquillamente appeso a testa in giù con un grande sorriso.

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