{Capitolo 11: La seconda notte}

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Allo scoccare della mezzanotte la Music Box di Puppet inizia puntualmente a scaricarsi, quel carillon è una vera seccatura e purtroppo porta via un sacco di tempo prezioso a Clara che potrebbe benissimo utilizzare per controllare gli androidi. Durante queste ore notturne si uniranno alla festa altri tre robot, uno dei quali proviene direttamente da un'altra zona del locale. Si diverte così tanto a darci la caccia che non può fare a meno di venire fino a qui per continuare quello che non è riuscito a completare durante la settimana precedente. Foxy, quella maledetta volpe pirata, lascia regolarmente il suo piccolo siparietto per poi correre a nascondersi nella Parts and Service room di questa pizzeria, in questo modo potrà uscire allo scoperto quando meno ce lo aspettiamo e attaccarci dal corridoio centrale. Per nostra fortuna il rosso è molto sensibile alla luce e quindi basterà accecarlo un paio di volte con la mia fidata torcia per riuscire a mandarlo via. Purtroppo però la faccenda non è così semplice, infatti Balloon Boy punta sempre a rubarci le batterie in modo tale da mettere fuori uso la nostra fonte di luminosità che può proteggerci dal rosso. Il piccoletto assiste Foxy cercando sempre di fare il possibile per intrufolarsi nel nostro ufficio e soffiarci da sotto il naso quelle maledette batterie. Una volta che la torcia è fuori uso il pirata ha libero accesso alla stanza, inoltre, dato che le maschere con lui non funzionano, non abbiamo nessun altro modo per riuscire a difenderci da un suo attacco. Naturalmente non è finita qui, l'ultimo androide che si unirà ai suoi amichetti per la caccia notturna sarà Toy Freddy. Più le notti passano e più la situazione diventa caotica, sono davvero tanti da gestire e sono sempre estremamente veloci. La cosa ironica è che non tutti sono ancora presenti, infatti manca ancora un robot all'appello e per nostra fortuna sarà un problema che affronteremo domani.
Non passa nemmeno mezz'ora che Toy Bonnie e Toy Chico hanno già lasciato lo Show Stage per iniziare a dirigersi verso di noi. Tutta questa faccenda è ai limiti della credibilità, ma come diavolo siamo finite in questo inferno in terra? Era soltanto una semplice gita scolastica, com'è possibile che si sia tramutata in una situazione simile? Firmando quello stramaledetto contratto abbiamo praticamente venduto le nostre anime al diavolo, siamo continuamente circondate da mostruosi demoni che lentamente ci strappano dal corpo tutta la nostra vitalità. Hanno avuto molte occasioni in passato per farci fuori, ma loro amano alla follia giocare al gatto con il topo quindi preferiscono tenere in vita il più a lungo possibile i loro giocattolini fino a quando non si saranno completamente stufati. Nonostante siano già trascorsi tutti questi anni noi siamo ancora qui e non so se sia peggio questo o la morte.
Resto seduta tranquillamente sulla scrivania e incrocio le gambe sul tavolo facendomi scappare un lieve sospiro di rassegnazione. Accendo la luce e controllo il corridoio centrale, sussulto per lo spavento quando realizzo che non è vuoto siccome una volpe pirata si trova proprio di fronte a noi due. Tengo la torcia puntata verso di lui, è evidente che sia infastidito dal fascio luminoso dato che si copre immediatamente l'occhio giallastro con un braccio.

«Oh andiamo, ti vedo giù di morale zuccherino», commenta lasciandosi scappare una lieve risatina «perché non vieni qui così posso abbracciarti? Vedrai che ti sentirai subito meglio».

«Non chiamarmi in quel modo» ribatto a denti stretti tenendo la torcia puntata contro di lui.

«Che sbadato, mi ero dimenticato che soltanto il tuo Springtrap può usare quel dolce soprannome» dice mettendo particolare enfasi su quell'aggettivo possessivo.

È proprio un grandissimo bastardo, qui dentro tutti quanti sanno perfettamente che il ragazzo dai capelli verdi mi spaventa a morte, ogni volta che mi trovo per puro caso nella sua stessa stanza sento il battito cardiaco accelerare in modo disumano e vi assicuro che si tratta soltanto di terrore nel suo stato puro. Detesto quel soprannome, Foxy lo utilizza soltanto per darmi fastidio e provocarmi, ma di solito l'unico che mi chiama in quel modo è il coniglio che vive nell'attrazione dell'orrore. Nonostante quel nomignolo mi disgusti permetto solamente a Springtrap di usarlo dato che non riesco mai a trovare il coraggio di ribattere.
Senza aggiungere un'altra parola faccio allontanare la volpe dal corridoio utilizzando la mia fedele torcia. Non passano nemmeno dieci secondi che per il locale risuona un allegro "Hello!", questo significa che il piccolo aiutante del rosso ha appena lasciato la sua postazione per iniziare a dirigersi verso il nostro ufficio. Quel mostriciattolo è veramente subdolo, nonostante il suono della sua voce ci permetta di capire i suoi movimenti lui riesce sempre a essere un passo avanti a noi e quindi bisogna stare costantemente sull'attenti.
Le prime due ore di lavoro si svolgono in maniera piuttosto movimentata siccome i due condotti di ventilazione e il corridoio centrale sono stati ripetutamente assaltati dagli androidi. Da quando Balloon Boy ha lasciato la Game Area non abbiamo più avuto un attimo di pace, è soltanto la seconda notte ed è impensabile la differenza di difficoltà paragonandola a quella della settimana precedente. Annuncio rapidamente a Clara di indossare la maschera per allontanare Toy Chico, ma il biondo ci mette un sacco di tempo ad andarsene e questo non permette alla mia amica di distogliere lo sguardo da lui per controllare le telecamere. Quando finalmente il condotto di ventilazione alla nostra sinistra si libera Clara riprende velocemente il tablet e ricarica seduta stante la Music Box che nel frattempo si era scaricata. Dallo schermo del piccolo dispositivo elettronico si vede in primo piano il gigantesco pacco regalo blu e viola dove risiede la marionetta. Con grande orrore vediamo che la scatola è aperta e buona parte del corpo di Puppet è visibile, se la Music Box dovesse scaricarsi ancora una volta c'è il rischio che l'androide monocromatico lasci il Prize Corner e questo sarebbe un grandissimo problema. Fortunatamente Clara riprende in mano la situazione e torna a gestire il carillon e le telecamere di sicurezza senza troppi problemi.
La notte prosegue e alle quattro del mattino ci ritroviamo Toy Freddy nel corridoio centrale, l'androide entrerà a breve nel nostro ufficio e l'unica cosa che possiamo fare per evitare di ritrovarci con un buco nel petto è quella di indossare rapidamente le maschere. Lui e Freddy sono molto simili, ma sono anche parecchio diversi sotto alcuni punti di vista. Di aspetto si somigliano molto, fatta eccezione per le guance e il ciuffo di un marrone più chiaro che ha Toy Freddy, in fatto di vestiario è la mascotte del locale a essere più elegante, ma per quanto riguarda il carattere nessuno è in grado di battere l'orso dalle guance rosso quando si tratta di essere altezzoso. Abbiamo sempre percepito un pizzico di rivalità tra i due, ma quando sono costretti a esibirsi insieme per qualche occasione speciale riescono perfettamente a nascondere questo loro astio in modo impeccabile. Ogni androide ha le sue caratteristiche e con il tempo abbiamo imparato a conoscerle tutte per tentare di usarle a nostro vantaggio, qui dentro è come una giungla e vige la legge del più forte, ma dato che con la forza fisica non possiamo competere ci tocca giocare d'astuzia.

«Ma salve mie care guardie notturne», dice Toy Freddy iniziano a varcare la soglia del nostro ufficio «come state?».

Mentre l'orso ci raggiunge nella nostra stanza mettiamo rapidamente le maschere in modo tale da mandare in tilt il suo sistema interno impedendogli così di attaccarci. Come se gli importasse veramente della nostra salute o del nostro stato d'animo, non abbiamo mai dato un briciolo di fiducia a questi ammassi di ferraglia, nemmeno la prima volta che li abbiamo incontrati, figuriamoci se cominciamo a farlo adesso dopo tutto quello che abbiamo passato a causa loro. Nonostante il bruno non abbia ancora ottenuto una risposta non intende levare dalla faccia quell'odioso sorriso colmo di arroganza e perfidia. Il robot rimane immobile di fronte a noi incrociando le braccia al petto in attesa di una nostra effettiva risposta, evidentemente se ne andrà soltanto quando una delle due prenderà l'iniziativa di dire qualcosa.

«Come stiamo hai detto?», domanda Clara con ironia guardandolo dal basso «un vero schifo, ma grazie per il falso interesse».

«Fossi in te non farei tanto la leonessa da dietro quello stupido pezzo di plastica», ribatte estendendo il suo raccapricciante sorriso «perché non ti togli la maschera e poi mi ripeti quello che hai appena detto?».

Ovviamente compiere un gesto del genere è assolutamente fuori discussione, levare la nostra unica fonte di protezione di fronte a uno di questi mostri di metallo equivale a scegliere di morire in un modo lento e atroce. La bionda non dice più nulla non volendo rischiare ulteriormente di sfidarlo, l'orso ridacchia soddisfatto al suo silenzio per poi andarsene e scomparire nel buio corridoio situato esattamente di fronte a noi. Poteva andare molto meglio, però dobbiamo considerare il fatto che poteva finire anche terribilmente peggio. Clara è stata fortunata, questa volta ha preso i suoi commenti sul ridere e non si è sentito provocato da lei, ma un altro androide avrebbe potuto benissimo prenderla sul personale e rendere il resto del nostro turno di lavoro un vero incubo.
Le poche ore rimaste trascorrono con una lentezza estremamente atroce mentre gli attacchi dei robot si fanno sempre più veloci e frequenti, fortunatamente riesco comunque a tenere a bada e sotto controllo i tre ingressi che portano nel nostro ufficio mentre Clara si occupa con estrema attenzione della Music Box di Puppet. La regola principale che ci siamo imposte di rispettare qui dentro è "Mai far arrabbiare la marionetta", un solo passo falso e ti ritrovi con dei fili annodati attorno alla gola.
Non appena il nostro turno giunge al termine lasciamo l'edificio e torniamo a casa più stanche che mai, ho assolutamente bisogno di dormire e spero con tutto il mio cuore di non avere un altro incubo. Necessito di una bella dormita e l'unico modo per farla è evitare di sognare ancora uno di quei mostri meccanici, sarà un'impresa ardua avere pensieri felici dopo tutto quello che abbiamo passato e sinceramente spero soltanto che domani notte la situazione non peggiori ulteriormente.

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Fine del capitolo!
Spero vi sia piaciuto :)
E anche la seconda notte è andata, cosa succederà durante la terza?
Come gestiranno la situazione una volta che tutti i robot saranno attivi?
Al prossimo capitolo 👋
Ciaooo 🎶

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