{Capitolo 27: Game over}

500 30 24
                                    

Questa devastante situazione psicologica continua per una quinta, una sesta, una settima, un'ottava e una nona volta. Ricordo che, tanto tempo fa, esattamente durante la nostra primissima settimana di lavoro come guardie notturne all'interno della prima pizzeria, era successa una scena spaventosamente simile a questa. Alla fine si era conclusa a nostro favore siccome erano miracolosamente arrivate le sei del mattino. Questa volta la conclusione del nostro turno è ancora troppo lontana per poterci salvare, la nostra corsa è giunta al termine con la stessa velocità con la quale è iniziata e per tutte noi ci saranno dei guai molto seri da affrontare. Improvvisamente si spalanca di colpo la porta della cabina nella quale abbiamo trovato rifugio. Clara tiene prontamente la mano premuta contro le labbra della giovane ragazza che è caduta vittima di un destino crudele. Siamo tutte terribilmente terrorizzate e temiamo di morire da un momento all'altro per mano del mostro che ci ha appena trovate. Quando la porta si spalanca completamente ci ritroviamo davanti una figura piuttosto particolare che non mi sarei mai immaginata di vedere. Osservo con grande stupore il piccolo ragazzino robotico che tiene nella mano sinistra un cartello con scritto "Balloons!" e un palloncino giallo e rosso nell'altra mano. Lo guardiamo dall'alto e con gli occhi colmi di paura, lui è l'unico caso in cui riusciamo a superare un androide in altezza, ma direi che non abbiamo molto da vantarcene siccome veste i panni di un ragazzino molto giovane. Balloon Boy ci studia con uno sguardo fisso e piuttosto penetrante, ma non dice una parola e le sue labbra rimangono immutate in una linea perfettamente orizzontale. A un tratto l'androide gira di scatto la testa verso l'ingresso del bagno siccome anche lui, esattamente come noi tre in questo preciso istante, ha sentito dei passi rapidi avvicinarsi.

«Allora? Le hai trovate?» domanda una voce appartenente al coniglio dai capelli azzurri.

Prima che Balloon Boy possa anche solo aprire bocca sento i battiti del mio cuore accelerare fino a raggiungere una velocità disumana: il terrore che sto provando in questo momento è veramente indescrivibile e non so cosa darei per poter sparire nel nulla proprio in questo preciso istante. Il ragazzino metallico gira il viso verso di noi per osservarci per una brevissima, ma molto intesa, frazione di secondo, dopodiché riporta il suo sguardo verso il robot dagli occhi color smeraldo. Credo proprio che non sarà necessario l'intervento di uno di quei mostri per togliermi la vita siccome potrei morire d'infarto da un momento all'altro. Le mie pupille sono completamente dilatate a causa del terrore e il mio cuore minaccia di abbandonare la cassa toracica tra brevi istanti.

«Non sono qui, ma sono sicurissimo di aver sentito dei rumori provenire dall'attrazione degli orrori... molto probabilmente sono tornate indietro con la convinzione di poterci ingannare» spiega Balloon Boy facendo sgranare gli occhi sia a me che a Clara per l'inaspettata sorpresa.

«Buono a sapersi, forza andiamo» dice ridacchiando e iniziando ad allontanarsi dai bagni per poi essere seguito dal secondo androide.

Non ho parole per descrivere quello che è appena accaduto, è la seconda volta questa settimana che quel ragazzino ha evitato di causarci ulteriori problemi e questo è un vero e proprio miracolo. Dopo qualche minuto, nei quali abbiamo sentito le voci di molti robot dirigersi verso la terza parte dello stabile, decidiamo che è arrivato il momento di approfittare dell'atto di improvvisa generosità di Balloon Boy e quindi lasciamo la cabina per dirigerci verso un luogo più sicuro. Nonostante abbia tra le mani un'ascia non mi sento per niente al sicuro, sarà pure un'arma tagliente ma contro dieci robot, che possiedono tutti un'incredibile forza disumana, c'è veramente poco da poter fare. Non posso di certo mettermi a combattere contro di loro usando questo piccolo arnese, sarebbe una battaglia persa in partenza dato che, provando a colpirne uno, tutti gli altri mi salterebbero addosso. Prima ho avuto molta fortuna con i due androidi anche perché erano stati colti di sorpresa e non hanno avuto il tempo di reagire. Ora però tutti ci stanno cercando e questo misero vantaggio è andato a dissolversi nel nulla più totale.
L'unica cosa logica che ci resta da fare è quella di raggiungere l'unico ufficio che possiede delle porte blindate in grado di proteggerci fino al sorgere dell'alba. Fortunatamente troviamo la via sgombra siccome tutti si saranno diretti all'interno della giostra degli orrori e di conseguenza noi tre possiamo dirigerci verso la nostra unica zona di salvezza. Non appena mettiamo piede all'interno dello stanzino ci rendiamo subito conto che c'è qualcosa che non va. Premo il pulsante rosso che in genere serve per chiudere la porta, ma, al posto di bloccare l'ingresso come normalmente dovrebbe fare, viene prodotto uno strano suono. Mi occorre soltanto un centesimo di secondo per vedere dei cavetti spezzati al lato dell'impianto che controlla le luci e le porte. A quanto pare sono stati molto più furbi di noi e hanno previsto questa nostra idea. Purtroppo ci tocca lasciare il prima possibile questa zona per poterne cercare immediatamente un'altra più sicura, non abbiamo molto tempo a disposizione prima che quel branco di psicopatici realizzi che non è presente nessun altro al di fuori di loro all'interno dell'attrazione degli orrori quindi ci dobbiamo sbrigare. La povera ragazza è terrorizzata come non mai, non è stata più in grado di dire una parola da quando Balloon Boy ci ha trovate nascoste nei bagni dato che è continuamente scossa da forti tremolii e i suoi occhi sono costantemente colmi di lacrime che minacciano di scendere sulle sue guance da un momento all'altro.
Un'altra valida alternativa che possiamo considerare come riparo è la cucina: è una stanza molto buia e volendo, usando un po' di creatività, è anche un luogo pieno di ottimi nascondigli. Naturalmente occorre tempo per trovarne uno, io e Clara due settimane fa non avevamo questo inaspettato vantaggio e ora, non avendo nessuno che ci insegue, dobbiamo sfruttarlo adeguatamente per riuscire a trovare un buon riparo per tutte e tre.
Ci dirigiamo a passo spedito, trascinando dietro di noi anche la ragazza dai capelli biondo cenere, per raggiungere il prima possibile la cucina. Svoltiamo l'angolo e, dopo essermi accertata che nella Dining Area non sia presente nessuno, avvicino la mano per afferrare la maniglia presente sulla porta che conduce proprio nella nostra meta, ma, esattamente pochi secondi che possa aprire l'ingresso, qualcun altro mi anticipa spalancando completamente la porta. Faccio qualche passo indietro terrorizzata non appena i miei occhi incrociano quelli di Freddy, ma naturalmente il leader del gruppo non è solo e, infatti, alle sue spalle compaiono anche le tre sagome di Bonnie, Chico e Foxy. Non appena noto che sul volto dei quattro robot si forma un ghigno sadico e malsano inizio a correre all'impazzata seguita dalle altre due ragazze. Ovviamente quei mostri non hanno perso tempo e sono immediatamente partiti all'inseguimento urlando ai loro amichetti di metallo di essere riusciti a trovarci. L'unica cosa che purtroppo ci resta da fare è quella di scendere nei sotterranei esattamente come la nottata precedente dato che se vogliamo avere una minima chance contro di loro dobbiamo provare a seminarli nell'immensa oscurità di quel luogo.
La nostra corsa nelle tenebre ha inizio e, nonostante abbiamo alle calcagna dei robot spaventosamente veloci, riusciamo comunque a mantenere un certo distacco. L'adrenalina ci percorre il corpo come se fosse una scarica elettrica e questo impulso di sopravvivenza ci permette di continuare la nostra fuga senza nemmeno sentire la stanchezza. Improvvisamente i quattro androidi prendono direzioni diverse inoltrandosi in alcuni corridoi: questo posto sotterraneo è un vero labirinto, ma nonostante ciò tutte le strade sono in un modo o nell'altro collegate tra di loro e questo ci rende dei bersagli piuttosto facili. Alle nostre spalle è presente Freddy Fazbear in persona, da quando è iniziato questo ansioso inseguimento l'azzurro dei suoi occhi è stato completamente sostituito da un nero ancor più scuro del petrolio illuminato soltanto dalle sue pupille. Non immagino cosa stia passando per la mente della ragazza in questo momento, essere inseguiti dal proprio androide preferito, che fino a diverse ore fa sembrava completamente innocuo, deve essere un bel trauma molto inaspettato e sconvolgente.
Continuiamo a correre mentre tengo con una presa salda l'ascia che ho tra le mie mani. Ovviamente prima non mi è sembrato proprio il caso di utilizzarla siccome ci sarebbe stato uno scontro tra un'umana e quattro androidi dotati di un'incredibile intelligenza artificiale che è in grado di farli sembrare delle persone vere. Butto una rapida occhiata alle mie spalle e, non appena mi rendo conto che il bruno non è più dietro di noi, mi fermo di scatto avvisando anche Clara e l'altra ragazza.

FNaF VR: Help WantedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora