Sequel di "Contratto Matrimoniale"
Zayn Jacob è il principe dei vampiri.
Sin da piccolo è rimasto affascinato dalla storia d'amore dei suoi genitori, costretti a sposarsi contro il proprio volere ma sposati per amore, alla fine.
Ora, raggiunti i 20...
La sveglia suonò, come tutte le mattine, e fui costretta ad alzarmi dal letto per andare a scuola.
Fosse stato per me, me ne sarei rimasta a casa, al caldo sotto le coperte del mio comodo letto, ma i miei genitori non me lo avrebberò mai permesso.
Mi chiamo Erika. Vivo in una famiglia benestante e dalle regole rigide. Sono costretta a frequentare una scuola per figli di papà e io odio quel tipo di persone: fissate con la moda, con l'apparenza, con i soldi e le cose facili. Ma non posso fare altro, mio padre è un senatore, mia madre un avvocato con una ricca eredità alle spalle.
A volte vorrei essere nata in una famiglia di poveri contadini con uno stipendio che bastava per arrivare alla fine del mese.
Molti di voi penseranno che io sia pazza ma i soldi non fanno la felicità e rendono le persone malvagie. Vorrei avere un'altra famiglia, un'altra vita o, semplicemente, la possibilità di cambiare la mia esistenza...
***
Indossai la divisa della scuola e scesi al piano di sotto, di malavoglia.
I miei genitori stavano discutendo di questioni politiche, come sempre.
Funzionava così, nella mia famiglia, o a tavola non c'era nessuno e se c'era qualcuno si parlava di politica e di progetti per finanziare il denaro; mai di cose personali, mai come stai? Come è andata al lavoro o come andata a scuola? Niente di niente.
Mi sedetti a tavola senza rivolgere la parola a nessuno dei due. Tanto non si sarebbero accorti di nulla, talmente presi nel loro discorso.
- E allora trova un modo per rientrare nella sue grazie! - esclamò mia madre esasperata
- Entrare nelle sue grazie sarebbe da pazzi! -
- Ma avresti il posto assicurato -
- Preferisco rimanere Senatore piuttosto che rischiare la pelle -
Mia madre fece un gesto stizzito e lasciò cadere il discorso. Chissà a chi si riferivano.
Finii la colazione in tutta fretta e mi precipitai fuori pur di evitare un qualsiasi discorso con loro.
- Erika! - mi chiamò mia madre quando misi mano alla maniglia della porta
Mi voltai e la guardai aspettando il suo verdetto.
- Non si saluta? -
- Ciao - dissi e uscii senza aspettare risposta
***
Le lezioni erano state noiose e ad ora di pranzo il mio tavolo era pieno. E la cosa mi dava sui nervi.
I miei compagni di classe si sedevano con me perché mio padre era un Senatore. I genitori dei miei compagni erano ricchi sfondati: si trattava di commercialisti, proprietari d'azienda, attori, registi e modelle...ma la mia famiglia era ricca e di conseguenza?
Quando uno è ricco sfondato è pieno di "amici" che vorrebbero i tuoi soldi e regali costosi al loro compleanno.
Io me ne fregavo altamente. Volevano stare al mio tavolo? A me non cambiava nulla. Erano liberi di fare ciò che volevano e pensarla come gli faceva più comodo.
Molti possono pensare che io sia apatica, ma non è così! Sono solo menefreghista. Nella mia vita non ho mai conosciuto una persona sincera e non ho mai avuto veri amici.
- Erika, tu verrai alla serata di gala, domani sera? - mi chiese Carolina
Suo padre lavorava con il mio, Senatore anche lui e, quindi ci frequentavamo spesso
- Non credo, questo tipo di serate mi annoiano - risposi rigirandomi la mela che stavo mangiando tra le mani
- Lo so, che non ti piacciono. Ma pare che ci sarà un personaggio illustre e che ha più potere del nostro amato e benevolo Sindaco - mi spiegò lei
Forse era lo stesso tipo di cui parlavano i miei genitori quella mattina?
- Si sa chi è? - chiesi per curiosità
Non riuscivo a credere che potesse esistere qualcuno che mio padre temeva!
- Un nobile - rispose Carolina - Un nobile di una delle casate più antiche del nostro paese -
- Cosa? Lo sapete cosa si dice sui nobili della casate? La loro linea di sangue? - chiese Ernest facendo un sorriso inquietante
- Si si, tutte leggende metropolitane che servono a spaventare i fifoni come te - lo prese in giro Costance
- Fate come vi pare! - sbuffò Ernest - Ma non venite a piangere da me quando scoprirete che quello che dico è vero! -
Io non sapevo a cosa si riferivano. Avevo sentito parlare dei nobili delle casate ma non mi ero mai interessata realmente. Sapevo che erano i fondatori del nostro paese e che i discendenti degli antichi non si mischiavano mai con la gente comunque e se ne stavano sempre per i fatti propri: nessuno di loro frequentava o aveva mai frequentato le scuole del paese.
- Quale famiglia è, Caroline? -
- Mi sembra i Krov'* -
Scrollai le spalle. Non ne avevo mai sentito parlare, ma dalle facce sconvolte dei miei amici capii che doveva trattarsi di qualcuno d'importante.
Angolo me: Ciaoooooo! Ecco il primo capitolo del "Battito del tuo cuore" Qui ci siamo fatti un'idea di Erika... Secondo voi, chi è questo personaggio illustre?
Qui sotto un'immagine di questa misteriosa famiglia...
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