Capitolo 1

1.8K 72 16
                                    

ERIKA

La sveglia suonò, come tutte le mattine, e fui costretta ad alzarmi dal letto per andare a scuola.

Fosse stato per me, me ne sarei rimasta a casa, al caldo sotto le coperte del mio comodo letto, ma i miei genitori non me lo avrebberò mai permesso.

Mi chiamo Erika.
Vivo in una famiglia benestante e dalle regole rigide.
Sono costretta a frequentare una scuola per figli di papà e io odio quel tipo di persone: fissate con la moda, con l'apparenza, con i soldi e le cose facili.
Ma non posso fare altro, mio padre è un senatore, mia madre un avvocato con una ricca eredità alle spalle.

A volte vorrei essere nata in una famiglia di poveri contadini con uno stipendio che bastava per arrivare alla fine del mese.

Molti di voi penseranno che io sia pazza ma i soldi non fanno la felicità e rendono le persone malvagie.
Vorrei avere un'altra famiglia, un'altra vita o, semplicemente, la possibilità di cambiare la mia esistenza...

                              ***

Indossai la divisa della scuola e scesi al piano di sotto, di malavoglia.

I miei genitori stavano discutendo di questioni politiche, come sempre.

Funzionava così, nella mia famiglia, o a tavola non c'era nessuno e se c'era qualcuno si parlava di politica e di progetti per finanziare il denaro; mai di cose personali, mai come stai? Come è andata al lavoro o come andata a scuola?
Niente di niente.

Mi sedetti a tavola senza rivolgere la parola a nessuno dei due. Tanto non si sarebbero accorti di nulla, talmente presi nel loro discorso.

- E allora trova un modo per rientrare nella sue grazie! - esclamò mia madre esasperata

- Entrare nelle sue grazie sarebbe da pazzi! -

- Ma avresti il posto assicurato -

- Preferisco rimanere Senatore piuttosto che rischiare la pelle -

Mia madre fece un gesto stizzito e lasciò cadere il discorso.
Chissà a chi si riferivano.

Finii la colazione in tutta fretta e mi precipitai fuori pur di evitare un qualsiasi discorso con loro.

- Erika! - mi chiamò mia madre quando misi mano alla maniglia della porta

Mi voltai e la guardai aspettando il suo verdetto.

- Non si saluta? -

- Ciao - dissi e uscii senza aspettare risposta

                              ***

Le lezioni erano state noiose e ad ora di pranzo il mio tavolo era pieno. E la cosa mi dava sui nervi.

I miei compagni di classe si sedevano con me perché mio padre era un Senatore. I genitori dei miei compagni erano ricchi sfondati: si trattava di commercialisti, proprietari d'azienda, attori, registi e modelle...ma la mia famiglia era ricca e di conseguenza?

Quando uno è ricco sfondato è pieno di "amici" che vorrebbero i tuoi soldi e regali costosi al loro compleanno.

Io me ne fregavo altamente. Volevano stare al mio tavolo?
A me non cambiava nulla.
Erano liberi di fare ciò che volevano e pensarla come gli faceva più comodo.

Molti possono pensare che io sia apatica, ma non è così!
Sono solo menefreghista.
Nella mia vita non ho mai conosciuto una persona sincera e non ho mai avuto veri amici.

- Erika, tu verrai alla serata di gala, domani sera? - mi chiese Carolina

Suo padre lavorava con il mio, Senatore anche lui e, quindi ci frequentavamo spesso

- Non credo, questo tipo di serate mi annoiano - risposi rigirandomi la mela che stavo mangiando tra le mani

- Lo so, che non ti piacciono. Ma pare che ci sarà un personaggio illustre e che ha più potere del nostro amato e benevolo Sindaco - mi spiegò lei

Forse era lo stesso tipo di cui parlavano i miei genitori quella mattina?

- Si sa chi è? - chiesi per curiosità

Non riuscivo a credere che potesse esistere qualcuno che mio padre temeva!

- Un nobile - rispose Carolina - Un nobile di una delle casate più antiche del nostro paese -

- Cosa? Lo sapete cosa si dice sui nobili della casate? La loro linea di sangue? - chiese Ernest facendo un sorriso inquietante

- Si si, tutte leggende metropolitane che servono a spaventare i fifoni come te - lo prese in giro Costance

- Fate come vi pare! - sbuffò Ernest - Ma non venite a piangere da me quando scoprirete che quello che dico è vero! -

Io non sapevo a cosa si riferivano.
Avevo sentito parlare dei nobili delle casate ma non mi ero mai interessata realmente.
Sapevo che erano i fondatori del nostro paese e che i discendenti degli antichi non si mischiavano mai con la gente comunque e se ne stavano sempre per i fatti propri: nessuno di loro frequentava o aveva mai frequentato le scuole del paese.

- Quale famiglia è, Caroline? -

- Mi sembra i Krov'* -

Scrollai le spalle. Non ne avevo mai sentito parlare, ma dalle facce sconvolte dei miei amici capii che doveva trattarsi di qualcuno d'importante.





Angolo me:
Ciaoooooo!
Ecco il primo capitolo del "Battito del tuo cuore"
Qui ci siamo fatti un'idea di Erika...
Secondo voi, chi è questo personaggio illustre?

Qui sotto un'immagine di questa misteriosa famiglia...

Qui sotto un'immagine di questa misteriosa famiglia

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


* Sangue in Russo

Il battito del tuo cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora