Capitolo 32

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ERIKA

Mi lisciai il vestito estivo che mi ero messa addosso.

Il sole stava quasi per raggiungere il tramonto e Zayn aveva detto se mi andava di fare un bagno prima che il sole sparisse all'orizzonte.

Per questo portavo il costume sotto il vestito.

Ero anche consapevole che in un altro momento della giornata il mio ragazzo non mi avrebbe chiesto di vederci in spiaggia perché anche se il sole non lo uccideva come si diceva nelle storie dei vampiri, gli dava fastidio: diventava debole e intrattabile.

Guardai il mare.
Era incredibile come era azzurro!
Non si vedeva un mare così dalle nostre parti.
Era normale che Zachary Krov' non poteva comprare un isoletta qualsiasi con un mare orribile.

Mi sentii circondare i fianchi da dietro e chiusi gli occhi.

- Ce l'hai fatta - gli dissi.

- Non riuscivo a scegliere il costume - ammise Zayn lasciandomi una serie di baci lungo il collo.

Rabbrividii e mi abbandonai alle sue braccia.

Si staccò da me all'improvviso e si mise nel mio campo visivo.

Sbuffai.

- Mi copri il panorama - gli dissi - Me lo stavo godendo -

- Ehi io sono mille volte meglio - disse con un sorriso malizioso

Feci per ribattere ma mi fermai quando si tolse la maglietta mostrandomi il suo corpo mozzafiato.

Non riuscivo a non sbavare davanti a quel corpo scolpito e maledettamente perfetto.
Mi veniva l'aquolina in bocca solo a guardarlo.

- Ti piace lo spettacolo? - mi chiese e non potei evitare di arrossire come un peperone.

Zayn mi si avvicinò e mi prese per i fianchi.
Mi baciò mentre afferrava l'orlo del vestito e me lo toglieva di dosso.

Indietreggiò, ammirando il mio corpo.

Non che non l'aveva visto ma ogni volta faceva una faccia meravigliata come se fosse sempre la prima volta.

Mi sentivo apprezzata e amata.
Mi sentivo bene.

Zayn mi prese la mano e cominciò a camminare verso il mare.

- Zayn... -

- Erika... -

- Sei sicuro? Credo che l'acqua sia fredda - dissi.

- Sta tranquilla. Ci penso io a scaldarti -

                               ***

- Il cielo qua è incredibile - dissi.

- Eh già - rispose Zayn.

Era scesa ormai la notte e lui ci aveva fatto portare la cena sulla spiaggia.

Da lì, senza l'inquinamento luminoso si vedevano le costellazioni.

Eravamo stesi su una coperta sulla spiaggia, ero poggiata con la testa sul petto di Zayn, mentre lui mi accarezzava la schiena.
Quella posizione mi piaceva da impazzire.

Sospirò.

Alzai la testa per guardarlo in viso e capire che cosa gli passava per la testa.

- Che succede? - chiesi.

- Ti devo parlare - disse guardandomi negli occhi.

Sentii una strana sensazione a quelle parole, il suo sguardo non prometteva niente di buono.

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