Capitolo 24

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ZAYN

Volevo davvero fare qualche giorno fuori da casa insieme ad Erika ma il pensiero di mia madre e di ciò che portava in grembo era fisso.

Ero la persona più felice del mondo e non vedevo l'ora che nascesse il mio fratellino/sorellina.

Sapevo che i miei genitori stavano provando ad avere un altro figlio da anni, come sapevo che non c'erano  riusciti. Quindi quella notizia mi aveva sorpreso e reso felice come non mai.

Mio padre voleva fuggire via lo sapevo. Non era in grado di gestire il regno dei vampiri e la moglie incinta contemporaneamente quindi risolveva il problema svignandosela da tutto e tutti.
E a me non dispiaceva di certo ogni volta che voleva andare sulla nostra isola privata.
E non vedevo l'ora di portarci Erika!

Mi sentii picchiettare su una spalla e mi voltai: la mia ragazza era dietro di me e inclinò il capo curiosa.

- A che pensi? - mi chiese.

- Al fatto che non vedo l'ora di andare sul nostro angolo di paradiso - confessai.

- L'isola di cui parlava tua madre? -

- Si -

- Credo...anche io - disse - Cioè insomma... -

Ridacchiai.

- Non sei mai andata su un'isola? - chiesi anche se sapevo la risposta.

- No! - esclamò e poi scoppiò a ridere - Se i miei genitori sapessero che avete un intera isola morirebbero d'infarto! -

- D'invidia Erika, morirebbero d'invidia - precisai.

E lei annuì facendomi un sorriso.

A quel punto mi venne in mente quello che mi aveva detto mio padre quella mattina.

~inizio flashback~

Mi aveva chiamato appena sveglio. Non avevo fatto nemmeno in tempo a vestirmi che mi aveva voluto nel suo studio nell'immediato.

Per un attimo avevo pensato che mi ero messo nei guai. Però la sera prima era stato tutto tranquillo e quindi mi chiedevo che cosa stava succedendo.

Ero sceso al piano di sotto ed ero entrato nello studio sbadigliando.

- Buongiorno Zayn -

- Giorno pa' - lo salutai buttandomi sulla sedia davanti alla scrivania.

- Che euforia figliolo, mi sembri uno zombie più che un vampiro - mi disse.

- Non sono riuscito a fare la doccia stamattina - spiegai - Chissà di chi è la colpa -

Lui alzò gli occhi al cielo e si mise più comodo sulla sua poltrona.

- Allora arrivo al punto così puoi andare a farti la tua beata doccia - disse.

Annuii e aspettai che parlasse.

- Ho sentito i genitori di Erika. Vorrebbero scusarsi per il loro comportamento dell'altra volta e fare pace con la figlia - disse - E penso che sia un ottima idea visto che dobbiamo cominciare a pensare alla festa di fidanzamento e al matrimonio. Anche se ci hanno "venduto" la figlia dobbiamo fare le cose come si devono -

L'ultima cosa che volevo fare era creare altri problemi ad Erika a causa dei genitori ma mio padre non aveva tutti i torti.
E sapevo che le cose sarebbero andate in modo diverso rispetto al matrimonio dei miei genitori perché questa volta dovevamo coinvolgere i ricchi umani. Con il matrimonio mio e di Erika, suo padre non otteneva solo un biglietto di sola andata per il posto più alto in politica, ma c'era di mezzo qualcosa che aveva a che fare con diverse società che aveva comprato mio padre quando umani e vampiri erano entrati in società insieme.

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