Capitolo 28

1.2K 71 16
                                    

ZAYN

Era sbagliato.

Era tutto particolarmente sbagliato.

La festa non mi interessava. Non mi interessava mettere in mostra la mia donna e non avevo proprio intenzione di mostrare a tutti quanto lei era importante per me.
E no, non solo emotivamente ma anche fisicamente.

Come mio padre, anche io non mi fidavo del tutto della mia specie. Diciamo che molti, nel consiglio, avrebbero voluto spodestare la mia famiglia. Certo, non c'era nessuno della nostra discendenza che poteva sostituirci ma si sa come sono fatte le serpi, sempre pronti a mettere le zampe sulle cose degli altri.

Erika.Era.Tutto.

Se avessero saputo il vero motivo del matrimonio ne avrebbero approfittato.

Non dovevano sapere che avevo avuto l'imprinting con lei, per ovvie ragioni.
Anche perché sarebbe stato strano. Avrebbero cominciato a chiedersi come era possibile che un vampiro lo avesse con un'umana.

Sia i miei genitori che io avevamo evitato di affrontare il discorso. Non era una cosa normale, quindi le ipotesi erano due: o io avevo qualcosa che non andava o Erika era speciale.
Altrimenti non c'era spiegazione.

Ma ci eravamo rifiutati di pensare all'argomento, anche se sapevo che prima o poi avremmo dovuto parlarne.

Ora però era il momento di pensare ad altro.

Mi feci il nodo alla cravatta e sbuffai.
Gli ospiti erano tutti al piano di sotto e aspettavano solo me ed Erika.
Mio padre aveva chiamato gli ammazza vampiri, che erano alleati della famiglia reale da anni ormai, per assicurarsi che a nessun vampiro venisse voglia di saltare addosso ai nostri ospiti umani.

Il mio problema principale era che ai miei simili venisse voglia di avvicinarsi ad Erika e non potevo permetterlo. Ma non potevo marchiarla perché gli ammazza vampiri mi avrebbero staccato la testa e la pace che mio padre aveva faticato tanto ad ottenere sarebbe andata a farsi benedire.

Sbuffai e uscii dalla mia camera per andare in quella di Erika ed entrai senza bussare, di nuovo, ma questa volta la trovai vestita, per fortuna.

Era di spalle e una donna, vestita in modo elegante che non era mia madre, stava aggiustando i suoi capelli.

La donna si voltò leggermente e mi lanciò un'occhiataccia.
Sorrisi.

- Nonna! Che ci fai qui? - chiesi avvicinandomi e chiudendo la porta alle mie spalle.

Era la madre di mia madre. Era una mezza vampira di nobili origini, aveva superato da un bel po' i 60 anni ma ne dimostrava la metà.

- Be' tua madre sta intrattenendo gli ospiti e qualcuno doveva occuparsi della nostra Erika - mi rispose finendo di sistemare le mollette tra i capelli della mia ragazza - E non aveva bisogno di una cameriera -

Erika mi guardò attraverso lo specchio e mi sorrise.

- Tutto bene? Sei pronto? - mi chiese.

Annuii e lei guardò mia nonna.

- Si, possiamo andare - disse - Comunque davvero non hai mai conosciuto i tuoi nonni paterni? -

- Già - rispose Erika - So che non sono morti ma mio padre non me li ha mai fatti incontrare -

Le guardai interrogativo.
Evidentemente si era scambiare qualche informazione mentre nonna aiutava la mia ragazza a prepararsi per la festa di fidanzamento.

- Be'...io devo parlare con Zachary al più presto invece - disse nonna - Ora ragazzi, però dovete andare. Vi stanno aspettando -

Erika si alzò e mi si avvicinò.
Le porsi il braccio per farla poggiare a me e lei lo prese senza esitare.
Ci incamminammo fuori dalla stanza e poi verso la sala che avevamo preparato per la festa.

Il battito del tuo cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora