ERIKA
- Non avresti dovuto farlo - mi disse Zayn.
Mi misi più comoda sul letto e lo ignorai.
Avevo capito questa cosa del "non dare sangue al vampiro" ma sul serio, non c'è l'avevo fatta a restare a guardare mentre Zayn soffriva.
E poi non mi andava a genio il fatto che DOVEVO sposarlo ma non POTEVO aiutarlo.
La cosa era insensata.- Erika... - mi chiamò sedendosi sul letto al mio fianco - Non fare così -
- E tu non trattarmi come se fossi una bambina -
- Non lo sto facendo - mi rispose - Non... è la legge e devo rispettarla -
A quel punto mi stufai sul serio.
- Tu devi rispettare la legge! - esclamai - Io...io ho rinunciato a tutto cavolo! Per te, per aiutarti, ho accettato il fatto che un giorno mi trasformerò in una succhiasangue e tu? Tu non sei in grado: uno di trattenere i tuoi dannati istinti e due di accettare il mio aiuto! E poi hai paura di una stupida legge! -
Mi portai le mani nei capelli e li strattonai.
- Erika... -
- Vattene... - sussurrai.
- Io... -
- Vattene Zayn lasciami in pace - urlai - Va via -
Lo guardai e lo vidi deglutire.
Poi si alzò e uscì dalla stanza senza dirmi nulla.Mi buttai sul letto e affondai la faccia nel cuscino.
Ero stata dura con lui, lo sapevo.
Ma non c'è la facevo più.
Avevo rinunciato a tutto per Zayn e lui non faceva una piega, non era disposto a fare nemmeno mezzo sacrificio per me.Non capivo le stupide regole dei vampiri ma l'impressione che avevo avuto era che Zayn era un codardo.
***
ZAYN
Mi sbattei la porta della sala che io e mio padre avevamo trasformato nella nostra palestra personale, alle spalle e mi tolsi la maglietta, frustrato.
Mi diressi al sacco a grandi passi e cominciai a prenderlo a pugni.
Stavo facendo un casino, ero una persona orribile e aveva ragione Erika...ero un codardo!
Avevo vent'anni ed era ora che prendessi in mano la situazione!
Non ero più un bambino a cui bisognava insegnare come comportarsi.
Dovevo smetterla di aspettare un cenno dei miei genitori per fare una qualunque cosa.
Erika era la MIA futura sposa, era ora che cominciassi ad occuparmene sul serio!Mio padre alla mia età sapeva già il fatto suo...io mi sentivo un ragazzino!
Sapevo di aver fatto delle stupidaggini quando avevo sedici anni, ne ero consapevole, sapevo che stavo ancora pagando le conseguenze delle mie azioni e anche mio padre.
Ma non potevo mettere in mezzo Erika, dovevo smetterla di comportarmi così.Facevo ridere come vampiro e non ero degno di essere chiamato principe.
Tirai un pugno più forte degli altri e buttai il sacco per terra, distruggendolo.
Sbuffai. Dovevo proprio darmi una calmata.
Uscii dalla palestra e andai nello studio di mio padre.
Dovevamo parlare, non avevo più intenzione di rispettare le regole per quanto riguardava Erika. Volevo essere libero di comportarmi come una qualsiasi persona, avevo bisogno di passare del tempo con lei per corteggiarla.
Io ero già innamorato di lei, non l'avrei sposata se non ricambiava.
E per farlo dovevo stare con Erika, non evitarla perché avevo voglia di bere il suo sangue. Era normale nell'imprinting non potevano negarmelo.Entrai nello studio senza bussare e mio padre mi guardò.
Poggiò le carte che aveva in mano.Era incredibile come capisse al volo.
- Parla -
Mi sedetti nella sedia di fronte a lui.
- Con Erika voglio campo libero, papà - dissi - Non posso andare avanti così. Ed Erika non sopporta più questa situazione -
- Erika? -
- Mi ha fatto notare che lei ha rinunciato a tutto per me e io non riesco ad ignorare una stupida regola -
Papà si portò due dita alla radice del naso.
- Non è una stupida regola e lo sai - disse.
- Ma se bevo il sangue se è lei ad offrirmelo è diverso e lei vuole darmelo - spiegai - La regola vale solo se è preso con la forza -
- Anche questo è vero - disse.
Lo guardai.
È vero che avevo vent'anni ma quello che avevo di fronte non era solo mio padre, era anche il re dei vampiri.
Potevo affrontarlo, parlargli, ragionarci insieme, ma l'ultima parola era la sua.- Vacci piano - mi disse facendo un sorriso storto - Erika non è come tua madre...lei mi avrebbe già preso a calci da tempo...Erika è delicata -
Mi alzai trepidante.
- Grazie - dissi chinando il capo.
- Va - mi disse - E comportati da uomo -
Non me lo feci ripetere e uscii dallo studio. Andai al piano di sopra e bussai alla porta della camera di Erika.
Non mi rispose.
Una parte di me pensava che, giustamente, Erika fosse arrabbiata con me e non potevo dargli torto.Anche perché se fossi stato un altro avrei detto qualcosa quando mi aveva detto quelle cose.
E invece ero stato zitto e me ne ero andato.
Ero consapevole di avere un caratteraccio e temevo di dire qualcosa di stupido o farle del male, ma non avrei dovuto nemmeno reagire in quel modo.Sospirai.
Forse era il caso di lasciarla in pace.
Avrebbe sbollito e avremmo affrontato il discorso appena si fosse sentita meglio.
Nel frattempo avrei trovato un modo per farmi perdonare.Mi allontanai e feci per andare verso la mia stanza ma sentii la porta aprirsi.
Erika si affacciò e mi scrutò, confusa.
Poi arrossì di colpo.- Che...stai bene? - le chiesi avvicinandomi.
Aveva gli occhi sgranati e continuava a diventare sempre più rossa e...non mi guardava in faccia.
Stava guardando...abbassai lo sguardo.- Ah - dissi.
Ero senza maglia. L'avevo dimenticata nella palestra.
Angolo me:
Ciao ragazzi!
Ecco a voi il nuovo capitolo!
Si sono un po' in ritardo ma ho aggiornato, alla fine.È un capitolo più di riflessione che di altro ma forse d'ora in poi le cose cambieranno tra Zayn e Erika.
Secondo voi?
Che cosa dirà Erika?
Sarà ancora arrabbiata con Zayn o lo perdonerà?Bene, al prossimo capitolo!
STAI LEGGENDO
Il battito del tuo cuore
RomanceSequel di "Contratto Matrimoniale" Zayn Jacob è il principe dei vampiri. Sin da piccolo è rimasto affascinato dalla storia d'amore dei suoi genitori, costretti a sposarsi contro il proprio volere ma sposati per amore, alla fine. Ora, raggiunti i 20...