Capitolo 2

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ERIKA

- Devo venirci per forza? - chiesi incrociando le braccia al petto

Mia madre non mi considerava moltissimo. Ero convinta che per lei non esistessi, la maggior parte del tempo.
Praticamente, si ricordava di avere una figlia quando l'immagine della famiglia perfetta doveva essere sfoggiata al meglio del meglio.

- Si che devi venirci. Tuo padre ha bisogno di te - disse lei continuando a frugare nel mio armadio alla ricerca di non so cosa

- Non è vero! Avete solo bisogno che io ci sia perché altrimenti ne andrebbe dell'immagine della famiglia - ribattei acida

Mia madre si degnò di uscire dall'armadio e guardarmi. Poggiò le mani sui fianchi e mi squadrò da capo a piedi

- Perché devi dire queste cose? -

- Perché è così! - esclamai esasperata - Non vi importa mai di quello che penso o di quello che faccio, poi, quando si tratta dell'immagine pubblica vi ricordate di avere una figlia! -

Il ceffone arrivò diretto e inaspettato, mi fece voltare la testa dall'altro lato

- Vorrei sapere che cosa ti insegnano in quella scuola! Soldi sprecati per nulla! - disse - Metti questo e non farmi perdere la pazienza, stiamo facendo tardi -

Detto questo, uscì dalla mia camera e chiuse la porta alle sue spalle

Mi portai la mano alla guancia dolorante.
Era raro che mia madre mi desse uno schiaffo, significava che avevo esagerato.

La porta si aprì di nuovo

- E sei in punizione, quindi non uscirai con le tue amiche per una settimana - disse mia madre rientrando e riuscendo di nuovo

Mi morsi il labbro per la frustrazione.
E pensare che non si sarebbero nemmeno accorti se fossi scappata.

Dio quanto li odiavo.
Ma non avevo scelta che obbedirgli.
Mi ripromisi che un giorno gliel'avrei fatta pagare cara.

                               ***
ZAYN

Aprii i primi bottoni della camicia e sorrisi soddisfatto.
Odiavo sentirmi ingessato e odiavo le cravatte.

Mi arrivò un calcio in uno stinco e sobbalzai.
Mia madre incroció le gambe e mi guardò male

- Ti viene così difficile vestirti decentemente? - mi chiese

Sbuffai e mi poggiai malamente sul sedile della macchina

- Lascialo stare, Alexa - la richiamò mio padre

- Tu invece gliele lasci troppo vinte - replicò lei

Papà sorrise e mi diede una pacca sulla spalla

- E dai mamma! - esclamai - Lo sai che odio i vestiti eleganti e poi... perché dobbiamo partecipare a questo tipo di eventi? -

- Scocciano anche a noi Zayn, ma è l'unico modo per mantenere la pace e proteggere la nostra razza - disse mio padre

Mamma alzò gli occhi al cielo.
Anche lei detestava gli eventi organizzati tra umani e vampiri.

A volte dimenticavo che prima della mia nascita mia madre era una mezza vampira che viveva tra gli umani!
E da quando aveva sposato papà ed era diventata la regina dei vampiri, una parte di lei sembrava detestare gli umani.

Purtroppo per noi eravamo dei nobili e di conseguenza eravamo costretti a partecipare alla politica del paese e quindi agli stupidi eventi organizzati dagli umani.
Che poi definirci nobili era banale; i miei erano il re e la regina dei vampiri, io il loro principe.

Il battito del tuo cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora