Capitolo 4

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ERIKA

La serata, alla fine, era andata bene.
La compagnia di Zayn era stata una boccata d'aria nella noia del ricevimento.

Quel ragazzo mi dava la sensazione di essere superiore a chiunque altro, ma sembrava un tipo alla mano: era divertente e loquace.
Aveva dei modi eleganti e gentili. Come avevo già capito in precedenza apparteneva ad una ricca famiglia e i suoi modi me lo avevano confermato.

I miei genitori mi lanciavano delle occhiate di tanto in tanto. Mia madre sembrava orgogliosa e mio padre era agitato.

E alla fine decisi di uscire dalla sala per disperazione, non sopportavo più i loro sguardi indagatori.

Lasciai Carolina insieme a Zayn e uscii nel piazzale del locale.

Sospirai e mi diressi verso la fontana centrale, mi sedetti e rimasi ad ascoltare il rumore dell'acqua.

La serata era diventata si più piacevole, ma continuava comunque ad essere un'agonia.
Avrei preferito di gran lunga starmene a casa mia, a dormire.

Non mi era dispiaciuto conoscere Zayn ma sapevo anche che non lo avrei più rivisto dopo quella sera.
E chissà perché, ma mi dispiaceva.

                             ***

Avevo passato tutta la domenica al letto a studiare per il compito in classe e, probabilmente, lo avrei fatto anche quel giorno.

Uscii da scuola dopo una giornata estenuante di lezioni e Carolina mi saltò addosso.

- Che fai oggi? - mi chiese con troppa allegria

- Studierò per il compito di domani, quello che dovresti fare anche tu - risposi

Lei fece per ribattere ma ammutolì all'improvviso.

- Che c'è? - chiesi

Aveva gli occhi fissi in un punto preciso e seguii il suo sguardo: un gruppo di ragazze della nostra età stavano guardando ai piedi della scalinata, incantate.

Le raggiunsi per curiosità.
Volevo proprio sapere che cosa stavano guardando di così interessante.

In fondo alle scale c'era un ragazzo: era poggiato ad una moto nera, portava pantaloni neri di pelle, maglia bianca che gli fasciava il torace scolpito e giacca, sempre di pelle; capelli scompigliati e occhiali da sole.
Emanava sensualità da kilometri di distanza e una sicurezza ed eleganza che metteva quasi a disagio.

Non lo avrei mai riconosciuto a prima vista, con gli occhiali da sole e quei vestiti da Bad boy, ma il suo corpo sensuale e sexy era a dir poco riconoscibile.

- Quello è...? - chiese Carolina deglutendo

- Zayn Krov' - continuai per lei

Sentivo un rimescolio allo stomaco mentre guardavo il suo corpo ben fatto e capii quello che stavano provando tutte le ragazze che lo guardavano.

Io ero stata vicino a lui, gli avevo parlato e avevamo riso insieme. Per una volta sentivo di poter essere invidiata, seriamente, per qualcosa.

Mi riscossi, ma cosa stavo dicendo?
Non era da me fare simili pensieri!

- Erika? - mi chiamò Carolina

- Che c'è? - chiesi

- Ti sta guardando - mi rispose

Feci per ribattere.
Doveva smetterla di dire quelle cose!
Ma mi dovetti ingoiare la risposta  perché Zayn si staccò dalla moto, si tolse gli occhiali, rivelando i suoi magnifici occhi blu, e si diresse nella mia direzione.

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