Capitolo 27

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ATTENZIONE: nel capitolo ci sono concetti non adatti ai minori. Alcune scene nel capitolo sono da bollino rosso!
(Io vi ho avvisato 😁)

ERIKA

I miei genitori vennero quasi tutti i giorni dopo il famoso pranzo. Avevano insistito sul fatto che volevano dare una mano nell'organizzazione della festa e, alla fine, si Alexa che Zachary si erano trovati costretti a dargliela vinta.
Altrimenti sarebbe sembrato anche abbastanza sospetto non coinvolgerli visto che ero comunque loro figlia.
Anche se non si comportavano da genitori.

Mia madre aveva visto tutti i vestiti che Alexa mi aveva dato ed era rimasta scioccata da quegli abiti; se i primi erano abbastanza semplici e normali gli altri no. E quando le dissi che quelli sui vestiti erano frammenti di pietre preziose la sentii borbottare parole d'invidia verso i Krov'.

Zayn aveva ragione: i miei genitori si rodevano nell'invidia.

Parlando di Zayn, in quei giorni sembrava un animale in gabbia e io mi stavo preoccupando.
Si vedeva raramente quando c'erano i miei genitori e quando si faceva vedere era irrequieto e non si avvicinava a me troppo o per troppo tempo.

Quello era uno di quei giorni.
Mia madre era in camera con me mentre mio padre non era venuto perché impegnato in alcuni affari. Stavamo vedendo i vestiti come al solito e mia madre aveva messo i vestiti sul letto, in ordine e alcuni li stavamo escludendo; in realtà stava decidendo lei, io credevo già di aver deciso che cosa volevo indossare.

- Rosso o argento? - chiese mamma.

Feci per rispondere ma Alexa apparve sulla soglia della mia camera.

- Argento - disse lei - Il rosso si mischia ai suoi capelli e non va bene -

Guardai la signora Krov' sorridendo e lei mi fece l'occhiolino.

- Scusate se vi disturbo ma, signora Gilberti, vorrei farle vedere alcune cose per la festa. E Erika, dovresti andare da mio figlio...non...mh...si sente bene - disse Alexa facendo un cenno fuori dalla porta.

Annuii e mi diressi fuori dalla camera senza dire nulla a mia madre, diretta nella camera di Zayn.

Avevo appena avuto la conferma che, in quei giorni, il mio ragazzo non stava bene ed era ora di fare qualcosa. Sapevo che Alexa avrebbe distratto mia madre il tempo necessario per fare qualunque cosa servisse a Zayn.

Mi avvicinai alla porta della sua camera e trovai una delle guardie del palazzo là davanti. Appena mi vide si spostò per farmi passare.

- State attenta signorina - mi disse la guardia - È parecchio irrequieto -

Annuii.
La cosa non mi piaceva ma forse mi ero fatta un idea del perché non stava bene.

Entrai in camera e lo vidi disteso sul letto con gli occhi chiusi. Storsi la bocca.

- Perché sei ammanettato al letto? - chiesi.

Teneva le braccia sopra la testa, i polsi ammanettati, insieme, alla testiera del letto.

Zayn aprì gli occhi e mi squadrò. Non erano più blu ma rossi e aveva la pupilla allungata, come quella dei gatti.
Sorrise e vidi i suoi canini allungati.

- Plenilunio - disse con voce roca - I miei genitori non lo sentono così -

Era lucido nonostante la fame di sangue che aveva e che gli leggevo negli occhi.

- Ma perché sei ammanettato al letto? -

- Indovina un po'... -

- Perché temono che mi salti al collo? -

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