Capitolo 26

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ERIKA

Per riprendersi Zayn aveva impiegato più di cinque minuti. Mi aveva detto che era colpa della mia presenza e del modo in cui lo guardavo se non aveva fermato i bollori prima.

Io l'avevo fulminato alle sue parole e lui si era inginocchiato chiedendomi scusa.

L'avevo perdonato solo perché stava diventando imbarazzante e se qualcuna ci avesse visti ci sarebbe voluta una bella scusa fantasiosa per giustificare il motivo per cui Zayn era in ginocchio a chiedermi perdono e be'...quello sarebbe stata la ciliegina sulla torta per quella giornata.

Quindi si era alzato e aveva assunto quella sua aria da principe che mi faceva impazzire.
Perché si, anche se non lo avrei mai ammesso ad alta voce, quando assumeva quell'aria seria diventava ancora più affascinante.

Alla fine ci ritrovammo davanti alla porta della sala da pranzo, come quella famosa cena disastrosa. La cena in cui avevo visto i miei genitori l'ultima volta.

Zayn mi strinse la mano e mi guardò.

- Pronta? - mi chiese.

Avrei voluto urlare di no. Che non sarei mai stata pronta ad affrontare i miei genitori. Che stavo meglio senza di loro, senza la loro presenza opprimente, che la mia vita andava a meraviglia da quando me ne ero andata da casa.

- Si... - sospirai per niente convinta.

- Lo so che menti - mi disse.

- Allora cosa me lo hai chiesto a fare? - sbottai.

Lui sorrise.

- Adoro farti arrabbiare - dichiarò.

Scossi il capo, frustrata e spalancai la porta senza troppi complimenti.

I miei genitori erano già lì e sussultarono quando aprii la porta di scatto.
Erano davanti alle vetrate a bere vino insieme ai Krov'.

Zachary mi guardò con intensità. Sapevo che cosa stava cercando di comunicarmi. Voleva ricordarmi il discorso che avevamo fatto il giorno prima.

E io gli avrei dimostrato che ero una ragazza forte e in grado di gestire qualsiasi situazione e anche il figlio.

Raddrizzai le spalle e mi diressi a passo spedita verso i nostri genitori.
Sentivo i passi di Zayn dietro di me e mi trattenni dal sorridere.

Chinai il capo davanti ad Alexa e Zachary, poi guardai i miei genitori e sorrisi. Ma feci un sorriso di circostanza, quello che facevo sempre quando loro due dovevano espormi davanti ai loro stupidi e ricchi amici.
E per me questo erano diventati: delle stupide, ricche persone che volevano leccare il culo dei genitori del mio fidanzato.

- È un piacere rivedervi - dissi educatamente - Spero che questo pranzo sia più piacevole dell'ultima cosa che abbiamo fatto insieme -

Mia madre impallidì e mio padre arrossì schiarendosi la gola.

- Anche noi siamo felici di vederti Erika - disse mio padre

- Ci credo - dissi, poi mi rivolsi ai Krov' - Mangiamo o parliamo di "affari" -

Alexa si trattenne dal ridere e Zachary fece un sorriso che gli illuminò gli occhi.

Non mi ero mai sentita così fiera di me stessa.
Non che avessi fatto chissà cosa ma tenere testa ai miei genitori era una cosa che non avevo mai fatto in vita mia.

- Erika come...non dovresti rivolgerti così a degli adulti, non è così che ti abbiamo educata - disse mia madre guardandomi con disapprovazione.

- Io ritengo di essere stata molto educata madre - risposi pronta - Ho solo detto come stanno le cose. Qui dopotutto si parla di affari. Io stessa sono solo uno strumento per arrivare ai vostri scopi -

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