Capitolo 8

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ERIKA

Quando mi svegliai ero in un letto, quindi diedi per scontato che la mia fuga insieme a Zayn Krov' fosse stata solo un sogno dovuta dalle fantasie che premevano sulla mia incoscienza da quando avevo conosciuto quel ragazzo.

Quindi capirete la mia sorpresa nel trovermelo davanti, che mi osservava seduto su una sedia a poca distanza da me.

Sussultai e misi seduta guardandomi intorno spaesata.

No! Potei constatare di non essere in camera mia...forse una camera d'albergo?

- Dove siamo? - chiesi guardandolo.

Zayn si passò la lingua sulle labbra e si alzò dalla sedia.

- In un bed e breakfast, abbastanza lontani da casa per ritenerci al sicuro per un paio di giorni - mi rispose.

Ecco, era proprio questo il punto che non capivo!
Da cosa stavamo scappando? Da chi dovevamo nasconderci in questo modo?

Avevo diverse domande nelle mia testa ma nessuna risposta.

E senza contare che mi ero fidata a seguire un completo sconosciuto, per quanto sexy e ricco fosse.

Lo guardai e notai che mi stava fissando di nuovo e, per l'ennesima volta, si passò la lingua sulle labbra.

O mio Dio! Quel ragazzo spruzzava sensualità da tutti pori!
Una qualsiasi altra ragazza avrebbe trovato la cosa inquietante ma a me non dispiacevano affatto le attenzioni e i modi di fare di Zayn.

Soprattutto visto che il mio corpo sembrava quasi volerlo reclamare!

Stupidi ormoni!

- Scusa se ti ho portato via di casa in quel modo, ma non avevo scelta - mi disse.

- Tranquillo, non è sembrato affatto un rapimento - gli feci notare ironica portandomi le ginocchia al petto.

Zayn fece una strana espressione e poi scosse il capo, come se le mie parole gli avessero ricordato qualcosa.

- Emh...ho detto qualcosa di male? - chiesi allora.

- No è solo che...diciamo che i miei genitori si sono conosciuti così - mi rivelò.

Al che sgranai gli occhi.

- Non dirmi che tuo padre ha rapito tua madre? -

Lui si passò una mano dietro la nuca, decisamente in imbarazzo.

- Diciamo di si, più o meno - rispose vago.

Agii d'istinto e mi alzai dal letto, allontanandomi più possibile da lui.
L'idea che vedeva la nostra fuga come un rapimento da parte sua mi inquietava.

Zayn mi guardò con un sorriso divertito.
Forse sembravo un tantino ridicola in quel momento.

- Siamo entrambi nella stessa situazione - mi informò - Ma guarda il lato positivo: quando mio padre ci troverà se la prenderà con me non con te. Non hai l'aria di una che scapperebbe senza pensare alle conseguenze -

Si sedette sul letto e mi diede le spalle.
Mi sembrò quasi che, in quel modo, volesse farmi capire che non correvo alcun pericolo e che non mi avrebbe fatto del male.

Poi mi arrivarono le sua parole al cervello e capii che quel ragazzo non era molto diverso da me e neanche se ne rendeva conto.

Mi avvicinai e mi sedetti al suo fianco.

- Ti sbagli - dissi - Ho sognato tante di quelle volte di scappare di casa che ho perso il conto. Solo...mi è sempre mancato il coraggio -

Mi guardò tra lo stupito e il confuso.

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