ERIKA
Zayn mi fissava.
Era davanti alla porta della mia camera e mi fissava.
Era davanti la porta della mia camera, senza maglia e mi fissava.
E sembrava aspettare una risposta.- Stai bene? - mi chiese, di nuovo.
Sarei stata meglio se si fosse coperto!
Ma non glielo dissi.
Non potevo cedere al suo fascino, non dopo la discussione che avevamo avuto. O meglio, potevo cedere ma non era obbligato a saperlo.- Erika so che sei arrabbiata con me...ma... -
Lo zittii con un gesto della mano.
- Non sono arrabbiata - dissi cercando di spostare gli occhi sulla sua faccia e toglierli dai suoi addominali.
E che addominali!
Avevo avuto già modo di vederlo ma non mi ero concentrata molto visto che Zayn sembrava avere intenzioni poco caste quella volta.- E allora... -
- Sono solo...non lo so, forse delusa, ecco - risposi - Non so, pensavo che sarebbe stato diverso, tutto qui -
Forse avevo esagerato a parlargli in quel modo prima.
E adesso che la rabbia sbolliva me ne rendevo conto.E sapevo anche che non era colpa sua quella situazione.
- Lo è invece - disse prendendomi alla sprovvista.
- Cosa? - chiesi confusa.
- Colpa mia - mi disse.
Quando si accorse che lo stavo guardando con una strana faccia fece un sorriso storto.
- Ti leggo nel pensiero, ricordi? -
Bastardo!
Allora sapeva esattamente quello che stavo pensando e che avevo pensato fino a quel momento.Il suo sorriso sbilenco mi confermò che lo sapeva benissimo.
Mi sentii andare di nuovo il volto in fiamme.
- Bastardo non mi aveva mai chiamato nessuno - disse.
- Te la sei cercata Zayn -
- Vero - ammise.
Sbuffai e incrociai le braccia al petto.
Non poteva comportarsi così!- Pace? - mi chiese inclinando il capo.
- Non così facilmente -
No e no, non avrei ceduto cosí. Soprattutto non se faceva quella faccia e sperava di farla franca.
Zayn sospirò e mi si avvicinò.
- Ho parlato con mio padre e ho chiesto se...insomma se con te potevo avere la libertà di fare come volevo, o meglio come vogliamo. Non posso bere sangue da un essere umano ma se tu lo vuoi, se non lo prendo con la forza possiamo fare un eccezione - mi spiegò - Ho bisogno di passare del tempo con te se voglio sposarti e per farlo ho due opzioni: o imparare a controllare il mio problema con il tuo sangue o berlo quando me lo concederai tu -
Lo guardai.
Allora era servito il mio sfogo di prima!
Aveva deciso di fare qualcosa alla fine.
Potevo concedergli una possibilità? Potevo provare a perdonarlo?- Troverò il modo di farmi perdonare. Farò qualunque cosa vorrai - mi disse.
Ero pronta a dirgli che si, mi andava bene, ma qualcosa mi fermò.
Quello che mi aveva detto prima, quando aveva detto che era colpa sua.- Quando hai detto che questa situazione era colpa tua...che intendevi? - chiesi.
La prima cosa per andare d'accordo era la fiducia.
Non avevo mai avuto amici per cui ne valeva la pena. Ma se Zayn e io dovevamo sposarci era diverso. Avrei passato tutta la mia vita con lui.
Avevo capito che con l'imprinting era completamente e irrimediabilmente legato a me. Ma il tipo di fiducia che volevo io era diverso.- Da...quando ero più piccolo ho fatto qualche casino - disse - E adesso sto scontando la mia colpa e mio padre con me. Io ho fatto il casino e lui ci ha rimesso perché è mio padre ed è il re. L'hanno accusato di non essere in grado di far rispettare le regole al proprio figlio e adesso deve fare quello che non ha mai fatto nella sua vita -
A quel punto ci arrivai.
Ad occhio e croce il signor Krov'non sembrava un tipo severo, ne tantomeno violento... però sapevo che puniva Zayn e non avevo mai chiesto in che modo, anche se forse mi ero fatta un'idea.- Lui...ti picchia? È questa la punizione? - chiese - È questo la conseguenza a qualunque cosa hai fatto? -
- Già - rispose Zayn - E non sono carezze...ma è colpa mia ed è il minimo -
Mi morsi il labbro.
Che cosa poteva aver fatto di così terribile per meritarsi una cosa del genere?
Che cosa aveva fatto per costringere suo padre a malmenarlo?- Fidati Erika - mi disse - E meglio che mio padre si sia offerto. Quello che fa lui è niente al confronto di quello che mi farebbe il Consiglio dei vampiri -
- Si ma cosa... -
Non finii la frase perché Zayn mi aveva messo un dito sulle labbra.
- Basta così...per oggi - disse - Pensiamo ad altro, ad esempio, che ne dici di uscire con me questa sera? -
Battei le palpebre.
- Uscire con te? - chiesi perplessa.
Zayn si portò una mano tra i capelli e arrossì leggermente.
- Si insomma...come fanno tutte le coppie - mi spiegò, in imbarazzo - Possiamo andare dove vuoi. Al cinema o... -
- E dopo il cinema andiamo a mangiare in un Fast food? - chiesi, interrompendolo.
Era una cosa che non avevo mai fatto.
I miei amici erano dei ricchi snob e i miei genitori non mi avrebbero comunque mai mandato al cinema o ad un ristorante per "poveri" come piaceva chiamare a loro i Fast food o il McDonald's.E Zayn, un principe vampiro, mi chiedeva di andare al cinema!
- Pensavo ad un McDonald in realtà - mi disse con un sorriso storto.
Scoppiai a ridere e gli diedi uno schiaffo sul petto. E che petto!
- Smetti di leggermi nel pensiero - lo rimproverai.
- Non posso - rispose - È troppo divertente vedere quello che pensi -
- Sei un cretino - dissi.
- La tua bella testolina pensa tutto'altro di me -
Adesso ci stava prendendo gusto.
- Cambiati, ti aspetto nell'atrio tra... mezz'ora ti va bene? - chiese.
- Si...credo di sì -
Non lo lasciai continuare che mi chiusi in camera.
Era strano...
Trovavo più strano che un vampiro mi avesse inviato al cinema invece del fatto che dovevo sposarlo.- Ti sento e non sono un vampiro del dodicesimo secolo -
- Smettila Zayn! - esclamai.
Lo sentii ridere di gusto e non riuscii a trattenere un sorriso.
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Il battito del tuo cuore
RomanceSequel di "Contratto Matrimoniale" Zayn Jacob è il principe dei vampiri. Sin da piccolo è rimasto affascinato dalla storia d'amore dei suoi genitori, costretti a sposarsi contro il proprio volere ma sposati per amore, alla fine. Ora, raggiunti i 20...