2.

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Le lezioni era passate con la stessa velocità di una tartaruga con una gamba rotta.
Più volte il povero Jin aveva rischiato di sbattere la testa sul banco per l'essersi addormentato sulla propria mano, mentre Tae l'aveva passate tutte a scarabocchiare su un foglio bianco, o ad osservare l'albero di ciliegio fuori dalla finestra della sua classe.
Era ormai autunno, e con la fine di settembre erano arrivati i primi freddi, e le pagine di studiare aumentavano come le piogge, che gravavano sulle spalle del grigio, che non era mai stato capace di accontentarsi di un sei.
E in più non riusciva ad andare avanti, a dimenticare quegli occhio color cioccolato di un ragazzo bellissimo e speciale, che gli avevano dato così tanto, ma poi gli aveva strappato il cuore e ci aveva camminato sopra.
Non si era preoccupato di lui, non aveva preso in considerazione la sua opinione, era stato egoista, e aveva ferito Taehyung in modo irreparabile, tanto da togliergli quel dolce sorriso quadrato che tanto i suoi amici amavano.Shin spesso gli aveva fatto dei discorsi, aveva cercato di fargli comprendere che in quello che era successo lui non aveva colpe, ma era solo stata la vittima passiva, eppure per il grigio non essere stato abbastanza era una colpa più che sufficiente da darsi.

La campanella suona, distogliendolo dai propri pensieri, annunciando la pausa pranzo.
Tae si trova a seguire i suoi amici in silenzio, accanto a Jimin, che nonostante lo stesse guardando con apprensione, non riusciva ad intercettarne gli occhi.
La voce flebile di Shin gli fa alzare la testa, chiamandolo con la sua voce armoniosa e comprensiva, che usava solamente quando doveva aiutare qualcuno, così diversa dalla sua solita raspante e rude.
Eppure appena i suoi occhi incrociano quelli azzurri della ragazza, si sente afferrare per la giacca, e non fa in tempo a rendersi conto di quello che stava succedendo, che le sue spalle atterrano con forza contro qualcosa di ferro.
Mugola di dolore, sentendosi mancare il fiato per la botta, mentre alza lo sguardo confuso davanti a se.

"Frocio"

Si sente sputare addosso, mentre i suoi occhi scuri catturano quelli ancora più neri di Seo-yi*, uno dei ragazzi del suo gruppo.
Infatti, alzando lo sguardo, incrocia lo sguardo cioccolato di quella che era stata la sua felicità, una ragazza accanto a lui, attaccata al suo braccio.

"Non ti fai schifo?"

Ringhia ancora il moro davanti a lui, ma Tae non si ritira indietro, semplicemente lo guarda con rabbia, una rabbia che forse non è nemmeno indirizzata a lui.

"Levati dal cazzo"

Dice con lo stesso tono, cercando di spingerlo lontano da lui, eppure, nonostante il bel fisico di Taehyung, Seo-yi era nettamente più forte di lui.

"Non osare"

Grida, alzando il pugno e scagliandolo contro il viso del povero ragazzo, che non può reagire in alcun modo se non girare la testa verso destra.
Il sapore del sangue gli entra in bocca, sicuramente dovuto al labbro spaccato, provocato dalle nocche del moro, e appena sta per riaprire gli occhi le mani che lo tenevano attaccato agli armadietti spariscono.
Kim Namjoon tiene Seo-yi per le spalle, spingendolo quasi con delicatezza verso il suo gruppetto, Min Yoongi invece era poco distante, un lecca lecca in bocca, mentre con passo lento si avvicina.

"Lui sarà pure un frocio, ma tu sei un bigotto"

Dice con tranquillità, dopo aver tolto la caramella, infilando la mano libera nella tasca con la sua solita sfacciata eleganza.

"Che c'è Min, adesso anche a te piace il cazzo?"

Lo deride Seo-yi, mentre sul viso perfetto di Yoongi si accende un piccolo sorriso beffardo.

"Sarebbe un problema per te, Choi?"

Tae si trova a spalancare gli occhi, così come il gruppo davanti a lui e tutto il corridoio, che solo ora si accorgo essere pieni di persone che osservano la scena con attenzione.

"Non preoccuparti, non succhierò mai il tuo, di cazzo, e neanche il fanciullo che hai appena picchiato.
Credo che il ragazzino abbia gusti migliori di un cretino con la faccia da coglione"

Gli ripete con la sua solita calma imperturbabile, la sua perfezione, quasi come se fosse una statua greca a parlare.

"Ora sparisci, sussu"

Lo incita Namjoon, sorridendogli, e vedendo la faccia del ragazzo diventare rossa di imbarazzo.
In pochi secondi sia lui che il suo gruppo di stolti sparisce dal corridoio, così come molti dei guardoni lì accanto.
Tae dal suo canto, scivola a terra, picchiettandosi il labbro, cercando di non sporcarsi la camicia di sangue.
In quello stesso momento i suoi tre amici scattano accanto a lui, iniziando a scusarsi per non essere intervenuti prima.

"Ragazzi, non preoccupatevi, non è successo niente"

Li rassicura, con un leggero sorriso, mentre accarezza la guancia di Jimin, proprio mentre Jin si alza in piedi.

"Vado a prendere qualcosa per medicarti il labbro"

La voce melodiosa di Min Yoongi però lo interrompe, mentre si piazza davanti a Tae, osservandolo con i suoi occhi neri.

"Andate a mangiare, ci penso io"

Jimin, sbarrando gli occhi si gira verso di lui.

"Non lascio il mio migliore amico solo dopo-"

Lo interrompe Taehyung, sta volta, incatenato nello sguardo del suo difensore.

"Vai, Jimin, andate tutti"

//aa.

Oggi mi sento poetica quindi forse aggiorno di nuovo, VEDIAMOH.

*Non so se sia effettivamente un nome coreano ma mi piaceva quindi nice.

𝑪𝒍𝒊𝒄𝒉𝒆 ✯ 𝑻𝒂𝒆𝒈𝒊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora