24.

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Taehyung si trovava seduto accanto a Jin, accarezzando con le dita le poltrone rosse del teatro.
Aveva passato una delle settimane più stressanti e lunghe della sua vita, tra le lezioni e il cercare di far accettare a Namjoon il fatto che non fosse stata colpa sua.
Jin aveva dato la sua mano, e stranamente anche Hoseok aveva preso la sua parte, facendo finalmente arrivare il più grande al fatto che quella sera, non aveva fatto assolutamente nulla.
Yoongi continuava ad ignorarlo, e ogni volta che cercava di avvicinarlo scappava.
Una volta Tae lo aveva addirittura visto trattenere le lacrime, e non era riuscito a fare niente, se non sentirsi morire dentro.

"Tae, stai bene?"

Chiede piano Jin, mentre le luci del teatro si spengono lentamente.
Il grigio si limita ad annuire, puntando gli occhi scuri sul palco ancora immerso nella oscurità.
Quella sera il suo Yoon si sarebbe esibito ad un concorso, e Namjoon aveva dato il suo consenso per portarsi dietro anche Taehyung, che quella sera si era ripromesso di rimettere a posto le cose.
Non riusciva più a vivere in quel modo, aveva bisogno del suo gattino, e della persona che aveva ormai firmato il suo cuore.

Diversi artisti si esibiscono, con Tae che ascolta passivo il tutto, il respiro silenzioso e delicato.
Era spaventato, ma finalmente sarebbe arrivato il momento in cui tutto sarebbe tornato come prima.
Yoongi entra sul palco vestito di nero, un pantalone a sigaretta e un maglione aderente a collo alto.
Aveva degli occhiali scuri sul naso, l'espressione estremamente seria.
Appena si siede, posa le dita lunghe sui tasti, iniziando a suonare con delicatezza, e un'ondata di emozioni colpisce il corpo di Tae.
Yoongi suonava perché voleva dire qualcosa, Yoongi suonava perché doveva sfogare tutte quelle emozioni che a parole non aveva mai detto.
E Taehyung voleva che lui gliene parlasse, voleva che urlasse tutte quelle emozioni che stava ricevendo, voleva conoscere ogni sfaccettatura di Min Yoongi.
Alla fine della esibizione, sia lui che Yoon, su quel palco, erano in lacrime, leggermente tremante nel suo bellissimo maglione.
Si inchina, per poi camminare velocemente verso le quinte, nascondendo quelle lacrime che però Tae aveva visto molto chiaramente.

"Il suo camerino è il numero 12"

Gli sussurra Jin, dopo aver capito di che cosa l'amico avesse bisogno.
Taehyung annuisce, alzandosi e scomparendo velocemente dalla platea, senza farsi sentire o vedere da nessuno.
I suoi passi rimbombavano nei corridoi vuoti del teatro, fino a quando, arrivato davanti alla porta del numero dodici, dei lievi singhiozzi gli arrivano alle orecchie.
Per un secondo indugia sulla maniglia, non sapendo se entrare oppure no, ma sapeva bene che era il momento, ed era pronto ad essere preso a parole.
Apre la porta con calma, vedendo il moro piegato su se stesso, seduto sulla sedia di legno scuro, i gomiti appoggiati sulle ginocchia e il viso tra le mani.
Con passi lenti e il cuore a pezzi, il grigio si avvicina, dopo aver chiuso la porta.
Si inginocchia davanti a lui, che ancora non aveva alzato la testa dalle mani, allungando le dita e iniziando ad accarezzargli i capelli.

"Sai..mi avevano sempre detto che Min Yoongi fosse un genio con il pianoforte, ma stasera sei stato un Dio.."

Sussurra il grigio, mentre il più grande, dopo un sospiro, alza il viso, puntando gli occhi pieni di lacrime su quelli di Tae.
Il grigio decide allora di alzare le mani, appoggiandole sulle sue guance, e iniziando ad asciugare le sue lacrime con dolcezza.

"Puoi ascoltarmi Yoon? Mi hai ignorato per tanto tempo, sei stato abbastanza orgoglioso non pensi..? Mi ascolterai?"

Gli chiede con dolcezza, appoggiando la fronte su quella del più grande, che si fa sfuggire un piccolo gemito di dolore.

"Non sono stata orgoglioso, mi hai..mi hai ferito.."

Sussurra, facendo nascere un piccolo sorriso sulle labbra del grigio.

"Se mi avessi dato la possibilità di spiegare, ci saremmo risparmiati due settimane di angoscia e dolore"

Lo informa il grigio, accarezzandogli la pelle chiara delle guance.

"Dopo..dopo ti ascolterò, alla fine del concorso però.."

Sussurra il moro, allontanandosi dal suo tocco, e girandosi verso lo specchio, cercando di fargli capire che non voleva più ascoltarlo, non in quel momento.
Per questo, Tae si alza nuovamente in piedi, sospirando e andando lentamente verso la porta.

"Taehyung.."

La voce incrinata di Yoongi lo ferma con la mano sulla maniglia.

"Tae..puoi stare con me? Per favore.."

//aa.

Scusate l'assenza ragazzi ma la scuola mi sta stressando.

Sto per pubblicare un Taegi Au su questo profilo, dedicato a loro, soooo, seguitemi se volete❤️

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𝑪𝒍𝒊𝒄𝒉𝒆 ✯ 𝑻𝒂𝒆𝒈𝒊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora