Fabio
"Vorrei mantenere qualcuno in vita, pur di cedere la mia" a quelle parole rabbrividii, forse perché non me lo aspettavo o forse perché lei sapeva più di quanto mi aspettassi. Questo mi preoccupava, mi preoccupava anche il sentire spesso le porte di questo stupido appartamento che cercavano di aprirsi. Ed era per quello che non dormivo la notte, o meglio, era perché sapevo che lui stava arrivando, che lui la voleva, a quale scopo? Non lo sapevo, ma sapevo solo che dovevo proteggerla, lo avevo promesso a quella bambina con le treccine che un tempo gironzolava per casa felice, alla sua bellissima mamma, che tanto mi mancava, e a me stesso.
Ci tenevo più di quanto le dessi a vedere, l'avevo sempre trattata male perché la madre faceva così quando andava in giro a combinare guai, rompere vasi e cornici. L'avevo sempre trattata male con l'unico scopo che magari potesse ricordare quel lato "cattivo" della madre, quello buono non sarei mai riuscito a metterlo in atto.
I miei pensieri si interruppero quando si sentii un rumore di scassino dalla porta di ingresso, così entraii velocemente in soggiorno, notando i due abbastanza scossi da quel rumore. La porta si aprì dopo qualche istante, facendo spuntare proprio quella persona, che tanto odiavo, lo odiavo così tanto che non riuscivo a contenere la rabbia "Che cosa vuoi?" quasi ringhiai, facendo poi un segno veloce a Diego di avvicinarsi tenendo Martina dietro di lui. Le afferrai una mano strattonandola, dietro di me, in modo da poterla difendere. Lui non doveva toccarla.
"Papà" sussurrò stringendo forte la mia mano e tirandomi leggermente la maglia, in modo da farmi capire che c'è l'aveva con me. Sospirai continuando a tenere lo sguardo su di lui. "Lo sai bene che cosa voglio" rise divertito, mentre la ragazza alle mie spalle era terrorizzata, tremava e sapevo che a breve sarebbe scoppiata "Non te lo permetterò mai. Lasciala fuori da questa merda." risposi freddamente, non gli avrei mai permesso di portarla di nuovo in quel posto.
"Bambina" iniziò rivolgendosi alla ragazza dai capelli mossi, attirando la sua attenzione "Perché non vieni con me? Sono io il tuo vero padre, non questo coglione, avanti" disse mettendo su un falso sorriso dolce, che mi fece ribollire la rabbia nelle vene "Giuro che non ti faccio nulla, ti amo, sei la mia bambina" continuò, facendo scaldare anche Diego accanto a me, che come me cercava di proteggere Martina e mantenere la calma. La ragazza alle mie spalle iniziò a tremare, sudava e si morfeva freneticamente le labbra, facendole sanguinare. "Addirittura? La ami?" chiesi scoppiando a ridere istericamente, sul serio diceva?
Dopo tutto quello che aveva fatto alla madre e dopo tutto quello che ha dovuto subire quella, che una volta era una dolce bambina, si permetteva di dire che l'amava? Non aveva assolutamente capito che non gli avrei mai ceduto Martina per nulla al mondo, nessuno l'avrebbe toccata.
"Hai qualcosa da ridire Fabio?" chiese scorbutico, fulminandomi con lo sguardo, aveva forse paura che Martina non gli avrebbe creduto? "Hai per caso paura che mia figlia non ti creda?" ghignai facendogli capire che io, paura di lui, non ne avevo, al contrario suo. Sapevo bene che voleva sapere se Martina era arrivata alla conclusione, ma perché voleva saperlo? Cosa c'era che io non sapevo, ma che la mora sapeva? Troppe cose non tornavano, eppure lei non aveva ancora detto di aver capito chi aveva ucciso la madre, ed allora perché la voleva? Lei non sapeva ancora nulla, non era ancora a conoscenza di chi fosse stato, perché volerla se non aveva informazioni sufficienti?
"Io.. Io..." sussurrò Martina alle mie spalle, tremante quasi senza voce, prima di svenire ed essere afferrata da Diego, mentre il mio sguardo si posò su quell'essere davanti la porta, che alla visione di quello che aveva combinato e dal mio avanzare verso di lui, scappò, ma sarebbe ritornato, ne ero sicuro. Sarebbe ritornato e non da solo.
Sono consapevole dello schifo scritto, ma ho cancellato e riscritto così tante volte questo capitolo che ho deciso di postarlo così come usciva, questa è la versione migliore che abbia scritto. Avrei dovuto descrivere meglio questo capitolo, nella mia testa era una figata assurda, ma, purtroppo, (o almeno a parer mio) l'idea non è stata resa al massimo dalle parole che ho usato, siccome sembra che le parole, non abbiano dato il giusto peso e la giusta importanza al capitolo.
STAI LEGGENDO
Dove sei?/Marracash
RandomMamma dov'è che sei? Mamma ho paura. Mamma qui non voglio starci. Mamma ho le crisi di panico. Mamma oggi ho picchiato un bambino. Mamma mi manchi. Mamma quando torni? Mamma ti odio. Mamma... mi dispiace. Chi sei Papà? Perché Papà? Non ti aveva fatt...