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Grace

Ricominciare.
Forza.
Non sei sola.

Tutte belle parole che arrivano alle mie orecchie ma non al mio cuore.
Mi sento male come non mai, mi è sempre capitato di avere dei crolli ma così forti no, così al punto di voler stare sola e allo stesso tempo con una sola persona. È micidiale. Sono passate due settimane, ne un messaggio ne una telefonata.
Non si è più interessato a me. Come ho potuto essere così avventata?
Perche non ho ascoltato la testa e pensato a me stessa che a cosa andava fatto seguendo gli impulsi?

" tesoro ti prego mangia qualcosa" mi dice zia mentre mi porta davanti al davanzale un piatto di ravioli in brodo, solo l'odore del cibo mi fa venire la nausea, e quel poco che mangio finisce nel gabinetto, sto diventando chi non avrei mai voluto essere. L'ombra di me stessa.
Ho perso cinque chili, alla pasticceria vado solo perché sennò la faranno chiudere ma anche i clienti e i fornitori si sono accorti di quanto io sia diversa, non voglio compassione voglio solo la persona che più sa leggermi dentro, e non perché ci sia un legame di sangue ma solo perché come me sente la mancanza e la voglia di fuggire da tutto e tutti per stare sola con lei. Mia sorella Rose.
Avete presente quando nello stomaco senti una sensazione di angoscia e tristezza che se hai la mente occupata si sente meno ma appena sei sola con te stessa senti viva al punto di sentirti andare a fuoco?
Io Lho provata e vi assicuro che non è per niente bella.
" lasciali li... Ci provo promesso" dico sorridendole, mi bacia la fronte e mi rilascia qua a fissare la neve che colora i tetti e le strade.
Porto al petto il plaid che ancora ha il suo profumo, credevo che fosse svanito ma ahimè è ancora qui, come se fosse la mia punizione per essermi lasciata andare. Se solo avessi ascoltato mia sorella avrei tirato il freno di emergenza per tempo e non mi troverei qui a pezzi, ma è colpa mia. Colpa nostra. Mia e del principe che ha rubato il mio cuore. Ci siamo fatti del male, sapevamo entrambi che non c'era futuro, abbiamo provato a cambiare un qualcosa che era già stato scritto.
Sento la porta aprirsi e guardo chi è entrato, non ci credo è lei
"Babe" dico mentre inizio a piangere a dirotto come quando se ne è andato. Erano due settimane che non la vedevo perché era partita per andare in America per una conferenza
"Shh sono qui vieni qui" vedo che piange anche lei e ci stringiamo forte, mi sembra di essere tornata a respirare. Rose è l'ossigeno, la linfa che mi serve per non crollare
"non pensavo... Perché non mi hai chiamato?" dice senza lasciarmi
"sono un disastro. Sono stata una.." le racconto tutto, io non le avevo detto nulla avevo finto dietro agli SMS e alle telefonate, le dicevo che non volevo vederla via Skype perché la connessione internet era peggiorata e la stavamo aggiustando, in realtà ho solo evitato di ferirla e darle anche il mio fardello con tutto quello che ha passato, e per di più mi sarei dovuta scontrare con lei che è come lo specchio della verità.
"appena zia me Lha detto sono corsa qui"dice con un sorriso tirato
" ma lui dov'è? "vedo che serra le labbra
" abbiamo litigato perché me ne sono andata come una furia dalla conferenza... Stavamo presentando il progetto. Ma zia ha chiamato e mi ha detto qualcosa e vabbè eccomi qua "
" oh rose non voglio che... "
" sei mia sorella. La mia vita. La mia migliore amica. Non c'è marito, oceano o fine del mondo che mi tiene lontana da te... E poi sentivo il bisogno di te. Di averti "dice sincera.
Ci apriamo a vicenda, tra urla e pianti, zia ogni tanto passava a controllare e poi tornava giù.
" pensavo stessi meglio dopo l'hotel "
" lo credevo anche io ma mi sbagliavo... "dico tirando su il naso
" hai mangiato? "dice fissando il piatto ormai freddo
" non mi va... "vedo che si alza e dopo averlo scaldato torna con un cucchiaio
" nemmeno io ho mangiato. Non sto bene nemmeno io. Ma dobbiamo darci la forza per andare avanti... Siamo state sole per anni, non c'è un principe o nessuno che ci insegnerà qualcosa chiaro? "annuisco e così facciamo un cucchiaio per uno, non è che il malessere sia svanito però averla accanto mi aiuta a tenere giu nello stomaco il mangiare e a sentirmi un po' più serena. La notte sta con me, dorme con me abbracciata come quando eravamo piccole, che sciocca che pensavo che fosse cambiato qualcosa tra di noi.

La mattina mi alzo, mi faccio una doccia e mi preparo per andare a lavorare. Prendo le chiavi e il pranzo e vado in pasticceria, mia sorella resterà da noi a fare compagnia a zia.
Tiro su la Clair e accendo le luci, sento dei passi dietro e un profumo familiare. Ma è impossibile.
Mi giro di scatto e vedo John, il figlio del banchiere della città, quell'odioso ragazzino che a scuola tirava le uova perché ero orfana.
"ciao Grace" dice mentre getta la sigaretta sullo zerbino
"John. Quale piacere" dico stizzita
"sono qui per l'assegno. C'è Lhai?" dice mentre dopo aver chiuso la porta si avvicina al bancone
"no. Non è la fine del mese..." dico mentre gli faccio vedere il contratto
"no. Le cose sono cambiate. Ogni settimana dovete pagare. Altrimenti"
"John. Ti prego. Di a tuo padre che non possiamo... Non..." alza il bancone e si avvicina a me
"Grace lo so che sei una poveraccia.. Lo so bene"dice ridendo
"allontanati da me... Mi fai paura" dico mentre sento il cuore battere
"senti sono venuto qua io apposta per un motivo. Mi devo sposare"
"si la torta e tutto promesso gratis ora va via.." dico mentre lo vedo avvicinarsi ancora di più, sono contro la porta che da sul laboratorio e non ho modo di muovermi
"mia bellissima grace... Voglio aiutarti con i debiti. Mi sento buono..."
"cosa vuoi in cambio?" dico preoccupata, nulla è gratis
"Te. Sarai mia moglie. Mio padre vuole che mi sistemi entro l'anno, così la banca sarà mia e i terreni.. Sarai la mia schiava sessuale"
"no John no.. Non posso" dico mentre avvicina la bocca al mio orecchio
" sai non vorrei dover dare fuoco a questo bel posto o toccare la tua bella sorellina sai? Rose me Lha..."
"nono accetto non toccarla però ti prego... Non lei e.." dico mentre inizio a piangere, perché so che ne sarebbe capace, è sempre stato malato e solo il pensiero che le possa fare del male, preferisco che prenda me che lei
"sapevo che avresti detto di sì. Sono così contento che ne abbiamo parlato" dice mentre posa volgarmente le sue labbra sulle mie, sento una nausea assurda e mi sento in colpa con me stessa, me ne pentirò a vita e ogni giorno ne avrò gli incubi
"ora vado ci vediamo presto mia bella mogliettina... Non vedo l'ora di rivederti e scoparti a dovere" se ne va sbattendo la porta e io crollo sul pavimento portando le ginocchia al petto come se potessi scappare, ma non posso fare nulla, dovrò solo recitare davanti alla mia famiglia, essere una brava moglie davanti a tutti e dietro solo una prostituta.
Ma per difendere la mia famiglia sono disposta a tutto, anche a sopportare tutto questo...

Buongiorno spero vi piaccia ❤️

Ci sentiamo settimana prossima

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