Capitolo 12.1

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   Nel buio, tu

Inafferrabile come l'aria, pensai, mentre pedalavamo indietro fino Carzano.

Qualcosa era cambiato da quando eravamo montati di nuovo sulle bici.

Gli occhi fissi sul sentiero, non ci parlavamo quasi.

Ci escludevamo, anche se avrei scommesso che lui pensava a me quanto io a lui.

Non riuscivo più a vederlo come avevo sempre fatto, in modo abitudinario.

Ogni cosa che lo riguardava era ora nuova, come il profumo della ninfea tra le sue mani, e al tempo stesso vuota, senza forma.

Era mutevole, per questo essere naturale con lui era difficile.

Arrivammo al punto di partenza, e rimasti a piedi, ci lasciammo guidare da una musica allegra e orecchiabile fino a una piazza dove si ballava sopra a petali colorati come coriandoli.

Era pomeriggio inoltrato, le ombre si stavano allungando sulle case, ma il paese era tutt'altro che stanco, non aveva voglia di moderarsi.

«E ora tutti insieme!» incitò una donna che doveva aver bevuto troppo, battendo le mani a tempo. «Con una pista così al massimo si cade sul morbido.»

«Ma sul duro quando si cade?» ribatté una smaliziata, prima di scatenarsi in un movimento che esibiva le sue forme grossolane.

Sai, Ester, quale è il significato della ninfea che meno preferisco?

Cercai di scacciare la risposta di Elias dai miei pensieri.

Non poteva venirmi in mente proprio ora.

Un grande ballo di gruppo ci inglobò e ci costrinse a separarci, distratti ognuno da una persona diversa che ci trascinava al suo ritmo.

Il ragazzo che mi conduceva nei passi mi faceva girare su me stessa più e più volte, impedendomi di vedere con chi fosse finito Elias.

Mi scoprii a cercarlo nella folla, rompendo l'isolamento in cui mi ero chiusa da quando ci eravamo sfiorati per caso in riva al lago.

Non lo vidi da nessuna parte, sembrava essere scomparso nel nulla. Una strana irrequietezza non mi permise di essere estranea.

Continuai a ballare, cambiando persona di riferimento, e lanciando occhiate in giro, fino a quando un braccio mi cinse da dietro.

Mi sorprese.

«Stella e vita.» disse, un sussurro che accarezzò ogni parte del mio corpo, facendomi battere il cuore fino quasi a farmi male.

La sua voce, l'avrei riconosciuta tra mille, era un concentrato di sensualità e proibito, un suono che era in questo mondo ma apparteneva a un altro.

Mi fece voltare tra le sue braccia, e mi trovai occhi negli occhi con il ragazzo che aveva popolato di oro i miei sogni per tante notti di fila.

«Z-Zeno?»

I cristalli incastonati sotto le sue ciglia bionde sorridevano con lui, emanavano la sicurezza che non sarei stata in grado di resistergli.

Il verde era ora la libertà, il blu l'unione, e nel contrasto tra i due colori risiedeva la catena che poteva imprigionarmi per sempre.

«Chi è la stella e chi la vita?» continuò, intrecciando la mano chiaroscura alla mia.

Le sue dita erano di un rosa pallido, al contrario del suo dorso e del palmo, che avevano un colore innaturale, nero e lucido come il catrame.

«Propongo di invertire il significato dei nostri nomi.»

«Accetto.»

Ballò con me, più vicino di un qualsiasi altro ragazzo nella piazza, una scusa per poterlo toccare di nuovo, e quasi non mi sembrò reale.

«Avevo bisogno di stare da solo.» iniziò, e io capii subito che si riferiva ai giorni scorsi.

Inspirai vicino al suo collo, per catturare la fragranza di stelle e luna, di nubi e piogge meteoriche che portava con sé.

«E ora di che cosa hai bisogno?»

Zeno si scostò a lato, senza rispondere, interrompendo la danza insieme.

Mi guardò con seducente disperazione, una che non riuscivo a comprendere.

Tutto in lui stava dicendo: "Di te".

Come se fossi io quella che potesse esaudire ogni suo più recondito desiderio, e non il contrario.

Come se volesse fare di me il baricentro di ogni suo piacere.

Senza più pensare.

«Domani.» disse, finalmente, e indietreggiò a tempo di musica.

Vado a rilento, ma vado :-) Sia Zeno che Elias segneranno, chi a un modo e chi all'altro, il soggiorno di Ester a Montisola e un grande mistero potrebbe essere vicino a essere svelato

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Vado a rilento, ma vado :-) Sia Zeno che Elias segneranno, chi a un modo e chi all'altro, il soggiorno di Ester a Montisola e un grande mistero potrebbe essere vicino a essere svelato. Sondaggio: secondo voi il titolo "Nel buio, tu" si riferisce a Zeno o a Elias? Lo si scoprirà solo nella seconda parte di questo capitolo. Se vi è piaciuto, sostenetemi con un voto e un commento. Buon fine settimana!

Saiph - La mia stellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora